Elezioni Paesi Bassi, exit poll: i liberali di Jetten davanti all'ultradestra di Wilders

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Seguono i liberali di destra guidati da Yesilgoz. Quarto il ticket Laburisti-Verdi di Timmermans (che si dimette dalla guida del partito GroenLinks-PvdA). Oltre 13 milioni di elettori sono stati chiamati alle urne per rinnovare la Camera bassa del Parlamento. Affluenza in lieve calo

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Secondo i primi exit poll, i liberali progressisti di Rob Jetten sono in vantaggio nelle elezioni legislative anticipate nei Paesi Bassi. Il D66 è primo con 27 seggi, superando a sorpresa l'ultradestra di Geert Wilders, che avrebbe 25 seggi. Seguono i liberali di destra del Vvd guidati da Dilan Yesilgoz con 23 seggi. Quarto il ticket Laburisti-Verdi di Frans Timmermans con 20 seggi. Dopo questo esito Timmermans si è dimesso da leader del partito GroenLinks-PvdA. A stretto giro è arrivato il commento di Wilders: "Gli elettori si sono espressi. Speravamo in un esito diverso. Siamo più determinati che mai e restiamo il secondo, e forse persino il primo partito nei Paesi Bassi", ha scritto su X. Grande soddisfazione invece per Rob Jetten: "Milioni di olandesi hanno voltato pagina oggi. Hanno detto addio alla politica della negatività, dell'odio", ha detto il leader dei liberali progressisti del D66 sul palco della notte elettorale a Leida. "Abbiamo ottenuto il miglior risultato di sempre per il D66 e potremmo diventare il partito più grande dei Paesi Bassi".

Una tornata decisiva

Nei Paesi Bassi si è votato per rinnovare la Tweede Kamer der Staten-Generaal, la Camera bassa del Parlamento. Oltre 13 milioni di elettori sono stati chiamati alle urne in una tornata destinata a ridisegnare gli equilibri politici del Paese. Dopo l'exploit dell'ultradestra (Pvv) di Wilders nel 2023 e la parentesi del governo guidato dal tecnico Dick Schoof - sostenuto e poi abbandonato dallo stesso leader nazionalista - la campagna si è trasformata in una sfida sul filo di lana, dominata da migrazione, crisi abitativa, sicurezza e clima. In gioco la direzione del Paese: proseguire sulla rotta identitaria di Wilders oppure tornare al pragmatismo centrista che per decenni ha fatto dei Paesi Bassi un laboratorio per l'Europa.

Affluenza in lieve calo

Alle 15.45 il 38% degli elettori olandesi aveva espresso il proprio voto, secondo i dati diffusi da Ipsos I&O. Un dato leggermente inferiore rispetto al 40% registrato nello stesso orario durante le ultime elezioni politiche del 2023, quando la tornata - vinta dall'ultradestra di Wilders - si concluse con un'affluenza complessiva del 77,7%. Tradizionalmente, la partecipazione nei Paesi Bassi resta alta: negli ultimi quattro appuntamenti elettorali per rinnovare il Parlamento non è mai scesa sotto il 75%.

Il sondaggio della vigilia

L'ultimo sondaggio della vigilia fotografava un equilibrio quasi perfetto con cinque partiti in lizza: Wilders guida ma in calo (24-28 seggi), l'alleanza laburisti di Frans Timmermans regge stabile subito dietro (22-26) e i liberali ecologisti D66 di Rob Jetten in crescita (21-25) e possibile sorpresa del voto. In corsa anche i centristi del Cda di Henri Bontenbal (18-22) e i liberali di destra del Vvd di Dilan Yesilgoz (15-19), erede di Mark Rutte.

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