Introduzione
Israele e Hamas hanno firmato l’intesa sulla prima parte del piano per la pace, il cui scopo ultimo è portare a una fine stabile del conflitto scoppiato dopo l’attacco del 7 ottobre 2023. E nell’ambito dei colloqui che hanno portato a questa firma, è più volte emerso il nome dell’ex leader di Fatah - l’organizzazione politica attiva in Cisgiordania - Marwan Barghouti, che da oltre vent’anni è detenuto nelle carceri israeliane a seguito di diverse condanne all’ergastolo.
Quello che devi sapere
Chi è Marwan Barghouti
Marwan Barghouti è considerato una delle più importanti figure politiche palestinesi attualmente in carcere. Nato il 2 giugno 1959 a Kober, vicino a Ramallah, in Cisgiordania, ha iniziato la sua carriera di politico e attivista quando era solamente un adolescente. A 15 anni è stato condannato a 4 anni di carcere per essersi unito a Fatah, che allora era illegale per Israele. Dopo il rilascio, ha studiato Storia e Scienze politiche. Nel corso degli anni ha scalato i ranghi dell’organizzazione, fino a diventare segretario generale di Fatah nei territori occupati della Cisgiordania nel 1994.
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L’arresto e la condanna
Nel 2002, però, Marwan Barghouti è stato catturato dall’esercito israeliano perché accusato di aver organizzato e condotto attacchi nel corso della Seconda Intifada che hanno causato la morte di diverse persone. Barghouti ha negato le accuse e ha detto di non riconoscere l’autorità del tribunale che lo ha processato, non difendendosi nel corso del processo. È stato condannato a cinque ergastoli e da allora è detenuto nelle prigioni israeliane.
La popolarità di Barghouti
Nonostante sia in carcere da ormai più di vent’anni, la sua popolarità tra i palestinesi sembra non averne risentito. E questo - come sottolineato dalla Cnn - nonostante “un’intera generazione di palestinesi sia nata dopo che Barghouti è stato incarcerato più di due decenni fa”. La stessa emittente americana ricorda che “alcuni lo hanno descritto come il Nelson Mandela della Palestina, un leader da tempo in carcere che potrebbe condurli alla libertà”.
La soluzione dei due Stati
Secondo quanto dichiarato alla Cnn da Khalil Shikaki, direttore del Centro Palestinese per la ricerca e i sondaggi, Marwan Barghouti è “percepito dal pubblico come un eroe nazionale, un uomo integro, non macchiato dalla corruzione. Un unificatore che può riconciliare (Fatah, ndr.) con Hamas e serrare i ranghi dei palestinesi”. Secondo Shikaki, se ci fosse un’elezione presidenziale in Palestina Marwan Barghouti otterrebbe almeno il 60% dei voti. Secondo il direttore, inoltre, Barghouti è visto come un “realista” ma anche come un “negoziatore duro”, che concluderebbe “una pace credibile con Israele basata sulla soluzione dei due Stati, che possa ricevere supporto da parte della maggioranza dei palestinesi”.
Perché non è stato liberato
Cionondimeno, come ricordato da Nbc News, in passato ci sono già state possibilità di liberarlo, ma non è accaduto. Ad esempio nell’ottobre del 2011 fu rilasciato il leader politico di Hamas Yahya Sinwar (architetto dell’attacco del 7 ottobre e ucciso nel corso del conflitto) nell’ambito di uno scambio di mille prigionieri palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit. Invece Barghouti è rimasto in carcere. E anche a nello scambio di novembre 2024, con lo scopo di rilasciare ostaggi catturati nell’attacco del 7 ottobre, non è stato liberato.
L’ultimo video di Barghouti
L’ultima apparizione di Marwan Barghouti risale allo scorso agosto quando, come riportato da BBC, il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir ha pubblicato sui social una breve clip in cui provoca il leader palestinese in carcere. Era la prima volta da anni che venivano diffuse immagini di Barghouti, e l’uomo secondo l’emittente britannica è apparso “invecchiato e smunto”. Secondo le organizzazioni per i diritti dei palestinesi l’uomo è detenuto in isolamento dal giorno dell’attacco del 7 ottobre, e lo scorso anno le stesse organizzazioni hanno accusato le guardie di aver “brutalmente assalito” Barghouti nella sua cella. Il servizio carcerario di Israele ha negato l’accusa.
Israele non rilascerà Barghouti
E la situazione sembra essere destinata a non cambiare nemmeno stavolta. Dopo l’annuncio della firma dell’accordo tra Israele e Hamas per la prima fase del processo di pace a Gaza, l’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato che Marwan Barghouti non verrà rilasciato. La notizia è arrivata nonostante nelle ore precedenti alla firma fosse circolata la voce secondo cui Hamas si era impegnata a garantire il rilascio dell'ex leader di Fatah, e la leadership dell’organizzazione terroristica aveva riferito agli interlocutori che “il destino di Barghouti resta assolutamente centrale in questi colloqui”.
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