Usa, il capo del Pentagono Hegseth: "Nostro compito è prepararsi alla guerra"

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"Benvenuti al Dipartimento della Guerra. L'era del Dipartimento della Difesa è finita", ha esordito Hegseth parlando davanti a una platea di generali americani riuniti a Quantico. "Vogliamo la pace attraverso la guerra", ha poi aggiunto, parlando di un "momento cruciale"

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"Il nostro compito è prepararsi alla guerra e vincerla". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, nel corso del suo intervento a Quantico davanti a centinaia di generali americani. "Vogliamo la pace attraverso la guerra", ha aggiunto il segretario, parlando di un "momento cruciale". "Benvenuti al Dipartimento della Guerra. L'era del Dipartimento della Difesa è finita", erano state in precedenza le parole pronunciate da Hegseth a Quantico. All'inizio di settembre, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo per rinominare il Pentagono con il nome che aveva prima del 1947.  

"Dobbiamo cancellare decenni di declino"

"Leader politici sciocchi e sconsiderati hanno impostato la bussola sbagliata e abbiamo perso la strada. Siamo diventati 'il dipartimento woke'", ha proseguito il numero uno del Pentagono, annunciando l'intenzione di cancellare "decenni di declino". "Per troppo tempo abbiamo promosso leader per le ragioni sbagliate: in base alla loro razza, alle quote di genere, ai cosiddetti primati storici". "Ora", ha concluso, "dobbiamo ripulire i detriti. Stiamo ponendo fine alla guerra contro i guerrieri".

epa12390432 US Defense Secretary Pete Hegseth speaks at a POW/MIA Recognition Day ceremony at the Pentagon in Arlington, Virginia, USA, 19 September 2025.  EPA/JIM LO SCALZO

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Wp: "Vertici militari frustrati da nuova strategia Pentagono"

Intanto, I vertici militari americani avrebbero espresso serie preoccupazioni sulla nuova strategia di Hegseth per il Pentagono. Lo rivelano diversi funzionari al Washington Post. Per diversi alti ufficiali, tra cui il capo dello stato maggiore congiunto il generale Dan Caine, il piano è "miope e potenzialmente irrilevante, dato l'approccio altamente personale e talvolta contraddittorio di Donald Trump alla politica estera". In particolare, le critiche riguardano l'enfasi della nuova strategia sulle minacce in patria, mentre la Cina continua a rafforzarsi militarmente, oltre a un ridimensionamento del ruolo degli Usa in Europa e Africa. 

Trump: "Ho risolto sette guerre e forse ieri la più grande"

Davanti ai generali è interventuto anche il presidente tRump, che ha dichirato: "In nove mesi alla Casa Bianca ho risolto sette guerre e forse ieri la più grande", quella a Gaza. "Hamas deve accettare il piano", ha aggiunto Trump, minacciando che, in caso contrario, Hamas "espierà all'inferno". Poi ha avvertito che se un leader militare non gli piace "lo licenzia all'istante". Prima di intervenire al raduno a Quantico, il presidente ha detto che ha "ricostruito l'esercito", in parte licenziando persone che non gli piacevano. A questo proposito ha citato l'ex segretario alla Difesa Jim Mattis, che si è dimesso durante il suo primo mandato dopo uno scontro sul ritiro delle truppe Usa da Siria e Afghanistan.  "Anche quella ai confini e nelle città è una guerra", ha proseguito Trump riferendosi alle operazioni anti-migranti e al dispiegamento della Guardia Nazionale in diverse città degli Stati Uniti. Il presidente ha ammonito che l' "America è sotto invasione dall'interno". "Non è diversa da un nemico straniero" - ha aggiunto - "ma per molti versi è più difficile perché non indossano uniformi. Almeno quando indossano un'uniforme, puoi eliminarli. Queste persone non hanno uniformi. Ma siamo sotto invasione dall'interno". 

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