Difesa, sistemi antimissile e antidrone tra le priorità: il piano per proteggere l'Italia

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Introduzione

"Ci troviamo di fronte a uno scenario di policrisi globale, un'interconnessione di sfide che spaziano dai conflitti regionali ad alta intensità - come quello in corso ai confini dell'Europa tra Russia e Ucraina, senza tralasciare quanto sta accadendo in Medio Oriente - al terrorismo internazionale che sebbene mutato, continua a rappresentare una minaccia diffusa. A ciò si aggiungono le sempre più pressanti guerre ibride che sfumano il confine tra pace e conflitto". A dirlo è il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, Antonio Conserva, che nel corso dell'audizione in Commissione Difesa alla Camera ha sottolineato le necessità dell’Italia per quanto riguarda la Difesa: "Pur beneficiando del garantito supporto dello scudo americano, è fondamentale sviluppare una Difesa nazionale solida e autonoma per proteggere efficacemente il nostro territorio affiancando e integrando detto supporto".

Quello che devi sapere

Il ruolo strategico dello spazio aereo

"In un contesto di questo genere caratterizzato dalla proliferazione di tecnologie avanzate accessibili a un numero crescente di attori, dallo sviluppo di missili ipersonici in grado di volare a velocità tali da rendere quasi impossibili intercettazioni con i sistemi attuali ai droni autonomi, dagli sciami di droni che possono saturare le difese aeree con costi e rischi minimi per l'aggressore alle ormai consuete minacce cibernetiche, lo spazio aereo - ha sottolineato Conserva - e in senso ancora più ampio la dimensione aerospaziale, hanno acquisito una centralità strategica, divenendo di fatto una piattaforma abilitante indispensabile per ogni tipo di operazione militare e civile". "In un contesto geopolitico in costante e rapida mutazione, dove le sfide si manifestano con una complessità e una velocità senza precedenti e le minacce assumono forme sempre più articolate e multidimensionali - ha ribadito - la capacità di difendere il nostro spazio aereo, di proiettare la nostra deterrenza non è più una questione tattica, ma un insostituibile pilastro strategico della nostra libertà e della stabilità e prosperità del nostro Paese".

 

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L’esempio dell’Ucraina

Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica ha poi osservato che "la guerra in Ucraina ha testimoniato chiaramente queste nuove dimensioni della minaccia: le centinaia di vettori lanciati ogni notte tra droni, missili balistici, ipersonici e da crociera nonché l'incremento di produzione di armamento russi, coerentemente con la transizione verso un sistema di economia di guerra, mostrano realtà e un livello di minaccia inimmaginabili fino a qualche anno fa".

 

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La difesa antimissile e antidrone come priorità

In questo scenario, ha spiegato Conserva elencando le priorità strategiche, "la proliferazione di nuove minacce con i missili balistici e da crociera avanzati, spesso ipersonici o con traiettorie manovrate, o i droni che possono essere di varie dimensioni, categorie e capacità, che per la loro stessa caratteristica sono una minaccia subdola e a basso costo, rende indispensabile un significativo rafforzamento delle nostre capacità di difesa antimissile e antidrone".

I droni difensivi potrebbero essere la soluzione

Per quanto riguarda i droni, "in chiave difensiva avranno un ruolo cruciale poiché saranno in grado di scoprire tempestivamente la minaccia e difendere automaticamente gli obiettivi sensibili, mantenendo però sempre l'uomo nel processo decisionale - ha sottolineato Conserva - Questi sistemi automatizzati sono cruciali per garantire la protezione dalla minaccia, anche quelle provenienti da un semplice container trasportato vicino a una base aerea o a una centrale elettrica". Conserva inoltre ha osservato che tra i droni, "alcuni sono armati, alcuni sono disarmati, creano confusione" e "fanno sprecare molte munizioni per fermare la minaccia". "È importante dotarsi di sistemi e capacità di intercettazione a basso costo e in questo i droni difensivi potrebbero essere la soluzione - ha sottolineato - Perché se il drone offensivo costa poco, il drone difensivo costa altrettanto poco. Per essere efficace però ha bisogno di sensori costosi, di questa rete interconnessa di sensori, e quindi lì stiamo investendo".

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La necessità di una maggiore spesa per la Difesa

Spostandosi poi sul tema delle risorse, Conserva ha detto: "La sicurezza è un bene comune, è un diritto inalienabile e la difesa aerospaziale ne è in questo secolo un pilastro assolutamente irrinunciabile. Oggigiorno destinare una maggiore spesa alla Difesa non rappresenta una scelta dettata da pressioni esterne, né dagli Stati Uniti né dalla Nato, ma costituisce una necessità strategica e il costo da sostenere per restare un Paese rilevante, libero, sicuro e prospero". "Non stiamo decidendo di spendere di più perché qualcuno ce l'ha detto dall'esterno, noi dobbiamo spendere di più altrimenti non saremo rilevanti e rischiamo innanzitutto di non poter partecipare alla pari con i nostri colleghi europei nello sviluppo delle future capacità, perché a questi tavoli ci siede col portafoglio pieno in modo tale da poter assicurare i contratti all'industria nazionale. Altrimenti si viene marginalizzati o a livello tecnologico, le tecnologie più pregiate rimangono ad altri, o a livello del lavoro che ritorna in Italia - ha aggiunto - è fondamentale, quindi, la cosiddetta partnership equa dove si contribuisce con lo stesso numero di risorse, ma si accede anche ai contenuti più pregiati in egual misura rispetto alle altre nazioni".

 

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"Una pace in Ucraina non risolverà il problema"

Conserva ha infine ribadito che "per poter essere vincenti nel contesto europeo servono le risorse, per poter assicurare delle capacità reali, per rispondere alle nuove minacce. Queste tre anni e mezzo fa potevano essere immaginabili, ma non nell'entità: la trasformazione in un'industria bellica del comparto industriale russo è veramente preoccupante. Noi ci auguriamo che la pace trionfi nel più breve tempo possibile, ma dopo che la pace avrà eventualmente trionfato in Ucraina, il problema non è risolto, anzi, la Russia avrà forze e capacità esuberanti rispetto alle nostre, quindi dobbiamo stare molto attenti".

 

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