Cosa accadde nel 1914 citato da Mattarella? Così scoppiò la prima guerra mondiale

Mondo
©Ansa

Introduzione

"Quello che crea allarme è che ci si muove in un crinale in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata". Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, il 10 settembre, da Lubiana, ha commentato le tensioni crescenti dopo che la Polonia ha denunciato di aver abbattuto droni russi nel suo spazio aereo (LE NEWS IN DIRETTA SUL CONFLITTO).

 

Il capo dello Stato ha ricordato quanto avvenne nel 1914, con l'inizio della prima guerra mondiale, spiegando che "l'imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze anche se non sono scientemente volute". Ma quali furono i fatti che portarono allo scoppio del primo conflitto mondiale?

Quello che devi sapere

Tensioni e blocchi contrapposti

Mattarella ha citato il 1914 perché quello fu un anno chiave, in cui le tensioni accumulate da decenni portarono allo scoppio del conflitto che poi durò fino al 1918. In quel momento l’Europa veniva da un periodo di pace relativamente lungo ma, nei primi anni del XX secolo, si erano andati formando due blocchi contrapposti. Da una parte c’erano la Francia e la Gran Bretagna, che saldarono la loro alleanza nell’Intesa cordiale (1904), e che portarono poi nel loro campo, progressivamente, Russia, Giappone e Italia. Dall’altra parte, c’erano gli ‘imperi centrali’, Austria-Ungheria e Germania, che legarono a loro l’Impero ottomano. A inizio 900 le crisi internazionali si fecero ricorrenti, in particolare dopo l’annessione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria-Ungheria (1908), che alimentò gli scontri nei Balcani.

 

Per approfondire: 

TUTTE LE NEWS SULLA GUERRA IN UCRAINA 

L'assassinio di Ferdinando d’Asburgo e lo scoppio della guerra

La causa scatenante della guerra fu l’assassinio, a Sarajevo, da parte del nazionalista serbo Gavrilo Princip, dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono austro-ungarico, il 28 giugno 1914. Dopo l’attentato, l’Austria-Ungheria, con il sostegno della Germania, lanciò un ultimatum (23 luglio 1914) alla Serbia, ritenendola corresponsabile. Il 28 luglio l’Austria dichiarò guerra alla Serbia e la Russia rispose con una mobilitazione generale. La Germania dichiarò guerra alla Russia (1° agosto), poi alla Francia (3 agosto), quindi violò la neutralità di Lussemburgo e Belgio (1-4 agosto). A questo punto, entrò in guerra anche la Gran Bretagna, contro la Germania. Poche settimane dopo anche il Giappone entrò nel conflitto, in quanto alleato della Gran Bretagna.

 

Inizialmente l'Italia faceva parte dell'Alleanza con Germania e Austria, ma nel 1914 si dichiarò neutrale e non entrò subito nel conflitto. Nell'aprile 1915, poi, firmò in segreto il patto di Londra impegnandosi a intervenire in guerra entro un mese, al fianco però di Francia, Gran Bretagna e Russia, in cambio di promesse territoriali. Nel 1917 scenderanno in campo anche gli Usa,  in risposta all'intensificarsi della guerra sottomarina tedesca. Il conflitto si concluderà nel 1918, con la resa della Germania e la vittoria delle potenze dell'Intesa.

pubblicità

La fine della guerra e il trattato di Versailles

Le cause che portarono al conflitto, quindi, furono molte, e diverse. E gli storici dibattono ancora oggi sulla responsabilità principale dello scoppio della guerra. Gran parte della colpa fu attribuita dai vincitori alla Germania sconfitta e che venne duramente punita nel trattato di Versailles, a fine conflitto. Sottoscritto il 28 giugno 1919, dalla stessa Germania sconfitta e dalle potenze vincitrici, stabilì - tra i vari punti - che Berlino cedesse alla Francia l’Alsazia e la Lorena e che perdesse tutti i possedimenti coloniali, che andarono a Francia, Gran Bretagna e Giappone. La Germania si impegnò al pagamento delle riparazioni e il suo esercito fu ridotto moltissimo.

Mattarella: "Prospettive gravi"

Mattarella, dopo le tensioni scatenate dall’episodio in Polonia del 10 settembre, nel suo discorso ha voluto ricordare che può volerci un attimo, e la guerra si potrebbe allargare. È gia successo, ha sottolineato: “Quando ero ragazzo ho letto uno dei primi libri di storia sullo scoppio della Prima guerra mondiale, sul luglio '14. Forse nessuno la voleva far scoppiare, ma l'imprudenza dei comportamenti, come spesso avvenuto nella storia, provoca conseguenze non scientemente volute ma ugualmente provocate dai comportamenti che si mettono in campo. Per questo - ha aggiunto riferendosi agli attacchi russi - è di gravissima responsabilità quel che avviene. Quanto avviene in Ucraina sta accentuando queste prospettive gravi".

 

Non è più il singolo episodio che preoccupa il presidente, ma il quadro generale che si manifesta sempre più compromesso, con i toni che salgono e lo stallo delle iniziative diplomatiche. "Noi contiamo molto su quanto può fare l'Unione Europea, con l'aspirazione alla pace che la contraddistingue, anche nell'ambito dell'Onu, restituendo il peso che le Nazioni Unite hanno avuto in altri momenti perché vi sia un freno", ha sottolineato. 

 

Per approfondire:

Mattarella in visita in Slovenia: "Siamo su un crinale come nel 1914"

pubblicità