Chi erano Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, proclamati oggi Santi da Papa Leone XIV

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Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati erano due giovani vissuti in tempi diversi, ma uniti da un medesimo desiderio di autenticità evangelica. L’uno esperto di computer e devoto all’eucaristia, l’altro alpinista e appassionato di giustizia sociale. Entrambi capaci di ispirare milioni di persone, soprattutto tra i giovani

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“I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”. Così il Papa ha aperto la messa per la canonizzazione di Acutis e Frassati davanti a circa 70.000 fedeli arrivati in Piazza San Pietro per assistere alla liturgia di canonizzazione. I due santi, ha osservato ancora Prevost, “ci incoraggiano con le loro parole: “Non io, ma Dio”, diceva Carlo. E Pier Giorgio: “Se avrai Dio per centro di ogni tua azione, allora arriverai fino alla fine”. Questa è la formula semplice, ma vincente, della loro santità. Ed è pure la testimonianza che siamo chiamati a seguire, per gustare la vita fino in fondo e andare incontro al Signore nella festa del Cielo”.

La formula solenne

 

In una messa solenne, Papa Leone XIV ha pronunciato la formula in latino che sancisce la canonizzazione di Carlo Acutis e dello studente laico Pier Giorgio Frassati (1901-1925), accolta dagli applausi di migliaia di fedeli riuniti in piazza San Pietro. La formula ufficiale in italiano corrisponde al testo seguente: “I beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis li iscriviamo nell’albo dei santi stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i santi”. Sono dunque state portate le loro reliquie all’altare. “Pier Giorgio e Carlo hanno vissuto questo amore per Gesù Cristo soprattutto nell’eucaristia ma anche nei poveri, nei fratelli e nelle sorelle”, ha detto papa Leone.

 

"Quanti santi e sante potremmo ricordare! A volte noi li raffiguriamo come grandi personaggi, dimenticando che per loro tutto è cominciato quando, ancora giovani, hanno risposto 'sì' a Dio e si sono donati a Lui pienamente, senza tenere nulla per se'". Ecco il monito del Pontefice nell'omelia della messa per ricordare ai giovani credenti che bisogna mirare alla santità. "Oggi guardiamo a San Pier Giorgio Frassati e a San Carlo Acutis: un giovane dell'inizio del Novecento e un adolescente dei nostri giorni, tutti e due innamorati di Gesù e pronti a donare tutto per Lui".

Chi era Pier Giorgio Frassati

Il Pontefice ha ricordato che Pier Giorgio ha incontrato il Signore "attraverso la scuola e i gruppi ecclesiali – l'Azione Cattolica, le Conferenze di San Vincenzo, la Fuci, il Terz'Ordine domenicano - e lo ha testimoniato con la sua gioia di vivere e di essere cristiano nella preghiera, nell'amicizia, nella carita'" e "anche oggi, la vita di Pier Giorgio rappresenta una luce per la spiritualità laicale. Per lui - ha proseguito - la fede non è stata una devozione privata: spinto dalla forza del Vangelo e dall'appartenenza alle associazioni ecclesiali, si è impegnato generosamente nella società, ha dato il suo contributo alla vita politica, si è speso con ardore al servizio dei poveri".

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Chi era Carlo Acutis

Carlo, "da parte sua - ha aggiunto Leone -, ha incontrato Gesu' in famiglia, grazie ai suoi genitori, Andrea e Antonia - presenti qui oggi con i due fratelli, Francesca e Michele – e poi a scuola, anche lui, e soprattutto nei Sacramenti, celebrati nella comunita' parrocchiale. E' cresciuto, cosi', integrando naturalmente nelle sue giornate di bambino e di ragazzo preghiera, sport, studio e carita'. Entrambi, Pier Giorgio e Carlo, hanno coltivato l'amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la santa Messa quotidiana, la preghiera, specialmente l'Adorazione eucaristica".

 

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