Parigi, 4 cadaveri nella Senna: fermato uomo accusato di omicidio plurimo. Cosa sappiamo

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La polizia parigina ha accusato formalmente un migrante senza dimora, tra i 20 e i 30 anni, per l’omicidio di quattro uomini ritrovati nella Senna a Choisy-le-Roi il 13 agosto. L’uomo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio plurimo. Le vittime sono un 48enne di Créteil, un 21enne residente a Choisy-le-Roi e due senzatetto nordafricani

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Domenica, la polizia di Parigi ha accusato formalmente un uomo tra i 20 e i 30 anni, sospettato di essere coinvolto nell’omicidio di quattro uomini ritrovati lo scorso 13 agosto nella Senna, all’altezza di Choisy-le-Roi. Si tratta di un migrante senza dimora, fermato mercoledì e collegato ai delitti da diversi elementi raccolti dagli inquirenti. L’accusa a suo carico è di omicidio plurimo. Un altro uomo, arrestato giovedì con il sospetto di essere legato a due delle uccisioni, è stato invece rilasciato senza accuse. Secondo quanto riportato da Le Monde, gli investigatori ipotizzano un possibile movente omofobico legato all’orientamento sessuale delle vittime, anche se al momento non ci sono certezze in merito. 

Le vittime e le indagini 

La prima vittima identificata è un francese 48enne di Créteil, scomparso l’11 agosto. Le altre sono un algerino di 21 anni residente a Choisy-le-Roi e due senzatetto: un altro algerino di 21 anni e un tunisino di 26 anni. Il sospettato viveva in un edificio in disuso vicino alla zona ed è stato rinviato a giudizio su richiesta della procura. Le quattro vittime sono state identificate "mediante confronto del Dna per le prime due e attraverso il File Nazionale Automatizzato di Impronte Digitali Genetiche" per le altre due, ha spiegato la procura in un comunicato. 

L’identità del sospettato 

Agli investigatori l’uomo ha dichiarato di chiamarsi Ahmed, 24 anni, algerino, senza permesso di soggiorno. Tuttavia, nel luogo in cui viveva sono stati trovati documenti a nome di Monji H., tunisino. È stato individuato anche perché aveva con sé Sim telefoniche e una carta di credito appartenenti a tre delle vittime. Secondo la procura, tracce di Dna confermerebbero rapporti sessuali con almeno una delle persone uccise. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per un furto e sarebbe dovuto comparire in tribunale a settembre. Il suo avvocato ha spiegato che per ora si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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