Lunedì i ministri degli Esteri dell’Ue si riuniranno per discutere di Ucraina e Gaza. Domenica, gli ambasciatori dei 27, in videoconferenza, hanno chiesto di aumentare la pressione su Mosca, anche con la minaccia di nuove sanzioni, per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina
Nuovo giro di incontri europei per discutere del conflitto in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Per lunedì è prevista una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri dell’Ue sull’Ucraina e Gaza, convocata dall’Alta rappresentante dell'Ue, Kaja Kallas. Lo ha reso noto una portavoce della Commissione europea. Diversi Paesi europei si stanno muovendo in modo coordinato per spingere Washington a incrementare la pressione su Mosca, portandola "al massimo livello" anche con la minaccia di nuove sanzioni, al fine di arrivare a un cessate il fuoco. È uno dei punti emersi dalla videoconferenza degli ambasciatori dei 27 sull'Ucraina (secondo quanto riferito da più fonti diplomatiche europee) svoltasi nel pomeriggio di domenica, durante la quale è stato fatto il punto sulla riunione di sabato nel Kent ospitata dal ministro degli Esteri britannico David Lammy e dal vicepresidente statunitense J.D. Vance, con alti funzionari della Commissione europea e di Italia, Francia, Germania, Polonia e Finlandia.
Ue: “No a cessioni territoriali come condizione per il cessate il fuoco”
Tra gli ambasciatori è emersa la richiesta che eventuali cessioni territoriali ucraine dovranno far parte di un accordo complessivo da negoziare dopo il cessate il fuoco, come richiesto da Kiev, e non costituire una precondizione per fermare le ostilità, come invece pretende Mosca. Qualsiasi futuro cessate il fuoco, inoltre, dovrà essere accompagnato da misure punitive severe in caso di violazioni, per impedire a Mosca di ottenere benefici economici dalla pace per poi riprendere il conflitto. I Paesi presenti sabato al tavolo britannico vengono definiti come coloro che hanno un coinvolgimento più diretto, ma la priorità comune Ue resta che ogni tentativo di pace porti beneficio all'Ucraina.
Ue, domani riunione straordinaria dei ministri degli Esteri
La riunione di lunedì, ha spiegato Kallas, servirà a "discutere i prossimi passi" sull'Ucraina dopo il vertice tra alti funzionari svoltosi ieri. "Sono in gioco gli interessi vitali dell'Europa", ha evidenziato Kallas. "Una pace sostenibile significa anche che l’aggressione non può essere ricompensata. Gli obiettivi di guerra della Russia vanno oltre la semplice conquista di territori in Ucraina. Mosca ha iniziato questa guerra per distruggere l’Ucraina e la sicurezza dell’Europa. Un accordo non deve diventare una piattaforma di lancio per ulteriori aggressioni russe contro l’Ucraina, l’alleanza transatlantica e l’Europa". "Mosca spera che la sua offerta di dialogo aiuti a evitare le sanzioni statunitensi. Ma la storia russa di promesse e trattati violati ha generato una profonda sfiducia su entrambe le sponde dell’Atlantico. La posizione del presidente Trump sulla Russia si è irrigidita. La pressione statunitense su Mosca potrebbe cambiare le sorti di questa guerra. Mosca non si fermerà finché non sentirà di non poter proseguire".