Dazi Usa, si lavora su accordo al 15%. Trump: “Con l’Ue stiamo andando bene”

Mondo
Ansa/Ipa

Lo schema del patto sarebbe sul modello di quello siglato da Washington con il Giappone. Resterebbero comunque esclusi i dazi sull'acciaio con la conferma della tariffa al 50%. Von der Leyen: "Intesa dev'essere soddisfacente"

ascolta articolo

Sui dazi Usa "stiamo andando bene con l'Ue”: a dirlo è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che nelle ore precedenti aveva detto: "Se l'Unione europea aprirà i suoi mercati ai prodotti statunitensi, abbasseremo i dazi", è l’ultima affermazione del tycoon. Intanto ieri è trapelato che Bruxelles e Washington stanno lavorando a un'intesa per una tariffa unica del 15%. Lo schema dell'accordo sarebbe sul modello di quello siglato dall'amministrazione Trump con il Giappone e includerebbe, quindi, l'abbassamento dei dazi più alti finora in vigore per alcuni settori. Dallo schema di accordo resterebbero comunque esclusi i dazi sull'acciaio con la conferma della tariffa al 50%. "Durante tutte queste settimane il nostro obiettivo principale è stato raggiungere una soluzione negoziata", ha chiarito la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che però ha chiarito: "Tutti gli strumenti sono sul tavolo e rimarranno sul tavolo finché non avremo un risultato soddisfacente". 

Si tratta per un'intesa al 15%

Come spiegano fonti diplomatiche, in ogni caso, "la decisione finale spetta a Trump". Il perno della bozza dell'intesa è quel 15% che, tra i 27 Paesi Ue, è ritenuto sostanzialmente accettabile. Anche perché produrrebbe un automatico abbassamento delle attuali tariffe su alcuni settori chiave, come quello dell'automotive, oggi gravato da una tariffa al 27,5%. L'Ue, in cambio, potrebbe accettare il riconoscimento di alcuni standard tecnici americani nel comparto. La percentuale del 15% si conterebbe includendo la cosiddetta clausola della 'Nazione più favorità' (Mfn), usata da Ue e Usa come strumento di anti-discriminazione nel commercio e che ha portato finora a tariffe medie reciproche del 4,8%. Sulle esenzioni la trattativa è aperta e l'attenzione delle 27 capitali è altissima. Tra i settori, secondo fonti europee, potrebbero salvarsi l'aereonautica, i prodotti agricoli, gli alcolici, il legname e i dispositivi medici. 

Approfondimento

Dazi Trump, Ue e Usa lavorano a intesa su tariffa al 15%

Per l'Italia stangata da quasi 23 miliardi di euro

Con i dazi al 15%, per l’Italia, si parla di una stangata da quasi 23 miliardi di euro per l'export negli Usa, con il Made in Italy che vedrebbe cancellare un terzo delle sue vendite nel mercato statunitense. Sarebbe questo, secondo una simulazione del Centro Studi Confindustria, il conto da pagare nel caso di dazi al 15%: 22,6 miliardi di minor export negli Usa per le imprese italiane, perdite che solo in parte verrebbero compensate da maggiori vendite fino a 10 miliardi degli esportatori italiani nel resto del mondo. E che colpirebbero un po' tutti, dall'alimentare alle auto, ma soprattutto macchinari e farmaceutica in valore assoluto.

Approfondimento

Dazi Usa, Irlanda e Germania i Paesi Ue più colpiti. E l’Italia?

Mondo: I più letti