Per Washington la scadenza prevista tra 10 giorni sarà vincolante. Lutnick attacca il presidente della Fed Jerome Powell: "Costa aagli Stati Uniti 700 miliardi di dollari all’anno" a causa dei tassi troppo alti. Previsto un incontro in settimana all'interno dell'Ue per discutere le eventuali contromisure in caso di mancato accordo con Trump
Il primo di agosto “è una scadenza vincolante per i dazi”. A dichiararlo è stato il segretario al commercio americano Howard Lutnick, secondo quanto riporta Bloomberg. Il presidente della Fed Jerome Powell “sta mantenendo i tassi troppo alti: quelli sui mutui sono più alti di due punti rispetto a quanto dovrebbero essere”, ha poi sottolineato il segretario al commercio, aggiungendo che “Powell costa agli Stati Uniti 700 miliardi di dollari all'anno mantenendo i tassi alti”. Mentre su un possibile accordo con l'Unione europea chiarisce: "Sono fiducioso che troveremo una soluzione. Credo che tutti questi Paesi chiave capiranno che è meglio aprire i loro mercati agli Stati Uniti piuttosto che pagare dazi significativi".
Le mosse dell'Unione europea
Bruxelles, però, non intende farsi trovare impreparata alla scadenza del primo agosto: come riporta l'agenzia Bloomberg, un incontro all'interno dell'Ue è previsto in settimana per formulare un piano di misure per rispondere alla possibilità di un mancato accordo con gli Usa. I vertici europei, in ogni caso, preferiscono comunque mantenere i negoziati con Washington in carreggiata per una soluzione negoziata prima della scadenza. L'Ue ha già approvato potenziali dazi per 21 miliardi in risposta alle tariffe sui metalli e un'ulteriore lista con ulteriori 72 miliardi di prodotti per rispondere ai dazi reciproci e sulle auto, mentre un numero crescente di Stati membri vuole l'attivazione dello strumento anti-coercizione.