Zeppelin compie 125 anni, storia e curiosità del leggendario dirigibile tedesco

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Ideato dal conte Ferdinand von Zeppelin, questo aerostato rigido, sviluppato in Germania, ha segnato un'epoca nel trasporto aereo, distinguendosi per le sue grandi dimensioni e la struttura portante in alluminio. La ditta costruttrice, Luftschiffbau Zeppelin GmbH, ne ha realizzati 119 fino al 1938

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Il conte "visionario"

Il dirigibile Zeppelin deve il suo nome al fondatore, il conte Ferdinand von Zeppelin. Il conte, generale dell’esercito tedesco, si ritirò dalle sue funzioni pubbliche nel 1891 e da quel momento si dedicò allo studio dell’aereonautica. Frutto di tali studi fu la proposta al governo tedesco di un aeromobile più leggero dell’aria, proposta che venne però rifiutata nel 1894. Da tale rifiuto nacque la Gesellschaft zur Förderung der Luftschiffahrt, società in cui il conte investì gran parte del proprio patrimonio personale e familiare. La società si occupava della costruzione di dirigibili e fra il 1898 e il 1899 completò la costruzione del primo esemplare.

Il primo prototipo

Il prototipo, l’LZ 1 (LZ sta per “Luftschiff Zeppelin”), si caratterizzava per la presenza di sacche di idrogeno poste all’interno dello scheletro rigido di metallo. Pesava 12 tonnellate e aveva una lunghezza di 128 metri il tutto mosso da un paio di eliche connesse a due motori a scoppio Daimler da 14,2 cv. Al fine di facilitare la difficile procedura di decollo, la sua costruzione avvenne su una piattaforma di assemblaggio galleggiante, la quale poteva essere facilmente allineata alla direzione del vento.

Il primo volo

Il 2 luglio 1900 il dirigibile LZ 1 effettuò il suo primo volo che durò appena 18 minuti, i voli successivi tuttavia si rivelarono un vero successo arrivando a battere il record di velocità di 6m/s precedentemente stabilito da un aerostato francese. In seguito, il governo si convinse a finanziare il progetto dei dirigibili Zeppelin.

Dalla grande guerra ad oggi

La storia dei dirigibili Zeppelin si lega inestricabilmente a quella della grande guerra. Durante la prima guerra mondiale, infatti, questi giganti dell’aria vennero utilizzati dall’esercito tedesco come bombardieri. La possibilità di volare ad altitudini molto elevate, e di avvicinarsi al bersaglio silenziosamente, li resero un’arma temibile ed efficace. L’astro nascente degli Zeppelin era però destinato a spegnersi di lì a poco. Ben presto, gli eserciti britannico e francese costruirono aerei in grado di volare ad altitudini più elevate e capaci di trasportare munizioni al fosforo che, fatto interagire con l’idrogeno contenuto dagli Zeppelin, avrebbe causato esplosioni e incendi. Alla fine della guerra, quando gli Zeppelin sopravvissuti vennero consegnati agli alleati, si pensò che la storia di questi macchinari fosse volta al termine. Tuttavia, l’esercito militare americano commissionò alla società tedesca la costruzione di un gigantesco Zeppelin ZR3 che prese il nome di Los Angeles. La Luftschiffbau, che versava in acque poco chiare dopo le restrizioni imposte alla Germania con il trattato di Versailles, poté così risollevarsi.  

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I Dirigibili Zeppelin nella cultura di massa

A rendere celebri i Dirigibili Zeppelin nella cultura di massa del secondo ‘900 e a propagarne la fortuna nella società contemporanea contribuì in maniera determinante un gruppo musicale britannico che nel 1968 scelse per sé proprio il nome di Led Zeppelin. Il gruppo scelse tale nome anche in virtù delle qualità fisiche del dirigibile Zeppelin, il quale, nonostante le sue 12 tonnellate riusciva a volare nel cielo suggerendo una straordinaria leggerezza. Il primo album della band riportava in copertina, con una leggera rielaborazione, un fotogramma della ripresa del disastro dello Zeppelin LZ 129 avvenuto il 6 maggio 1937.

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