Murlidhar Mohol, ministro per l’Aviazione, ha risposto a una domanda sul disastro del 12 giugno dicendo che “stiamo esaminando tutti gli aspetti” e non escludendo del tutto l’ipotesi di un sabotaggio
L'inchiesta sulle cause dell'incidente del Boeing 787 di Air India, precipitato il 12 giugno al decollo da Ahmedabad, nell'India nordoccidentale, sta esaminando tutte le ipotesi, persino il sabotaggio, ha dichiarato oggi un ministro indiano. "Stiamo esaminando tutti gli aspetti", ha detto il ministro di Stato per l'Aviazione Civile, Murlidhar Mohol, in risposta a una domanda su un possibile sabotaggio posta dal canale di notizie Ndtv.
L'incidente del 12 giugno
Il disastro aereo, quello con più vittime dal 2014, ha causato almeno 279 morti, secondo un bilancio provvisorio diffuso da una fonte della polizia due giorni dopo l'incidente. Un passeggero, seduto vicino a un'uscita di emergenza nella parte anteriore dell'aereo, è sopravvissuto miracolosamente alla caduta, insieme a 242 persone a bordo, in una zona residenziale della città poco dopo il decollo. Almeno 38 persone sono morte a terra, secondo lo stesso rapporto della polizia.