L'entrata in vigore delle temute tariffe, già posticipate di 90 giorni lo scorso aprile, è prevista per il prossimo 9 luglio. Ma da Washington arriva la possibilità di un nuovo slittamento, mentre continuano le trattative con l'Ue
Donald Trump sembra non aver ancora deciso cosa fare con i dazi da applicare alle merci importate da decine di Paesi esteri, Unione europea compresa, che dovrebbero partire ufficialmente il prossimo 9 luglio, dopo essere già stati rinviati lo scorso aprile (per 90 giorni). A spiegarlo è stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt: "l'entrata in vigore della tariffe "forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente", ha detto in un briefing. Intanto proseguono le trattative con l'Ue e a breve potrebbe arrivare anche un'intesa con l'India: "Tutti vogliono stringere" un accordo sui dazi, ha detto Trump.
Il "giorno della liberazione", poi lo stop e le trattative
Lo scorso 2 aprile, ribattezzato per l'occasione "giorno della liberazione", il presidente Usa aveva illustrato i dazi reciproci come elemento centrale della sua politica economica per rilanciare la nuova "età dell'oro". Nei giorni successivi, tuttavia, è arrivata la parziale retromarcia sotto la pressione dei mercati finanziari ovunque in caduta libera con l'annuncio di uno slittamento di 90 giorni. In mancanza di accordi, Trump ha che le tariffe aumenteranno, tornando probabilmente ai livelli annunciati in aprile. Nel frattempo, Washington ha intavolato trattative con i principali partner commerciali da cui sono uscite finora solo due intese: una col Regno Unito per dazi al 10%, l'altra con la Cina per un calo dei dazi del 115% per 90 giorni.
Trattative in corso con l'Ue
Con l'Unione Europea le trattative sono tuttora in corso. Qualcosa si muove: la presidente della Commisisone Ue Ursula von der Leyen, a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, ha informato i leader europei di aver ricevuto la controproposta statunitense nel negoziato sui dazi. L'offerta di Washington, si apprende ancora, è composta da un testo di poche pagine e andrebbe a delineare "un accordo provvisorio" tra Usa e Ue. La Casa Bianca in passato ha più volte lamentato la lentezza con cui l'Europa procede per i diversi interessi al suo interno e la mancanza di un referente unico in grado di decidere. La discussione interna è aperta con la Germania del cancelliere Friedrich Merz che preme per un accordo al più presto anche se imperfetto e la Francia, più attendista e contraria a un'intesa al 10% che secondo Emmanuel Macron comporterebbe il rischio di rivelarsi "asimmetrica".
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Trump annuncia accordo con la Cina: "India la prossima"
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