Malcolm X, 100 anni dalla nascita: la storia del leader politico afroamericano
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Nato nel 1925 a Omaha, si unisce alla Nation of Islam (NOI) di cui diventa attivista prima di diventare uno dei più grandi e discussi leader afroamericani del XX secolo. Venne ucciso mentre stava per tenere un comizio a Harlem: aveva 39 anni
Attivista e politico statunitense, noto per il suo impegno a favore dei diritti civili e per la sua evoluzione dall'Islam della Nazione all'Islam sunnita, fu uno dei più grandi e discussi leader afroamericani del XX secolo: Malcolm X nacque esattamente 100 anni fa, a Omaha, nello Stato del Nebraska, il 19 maggio 1925. Malcom era settimo di undici figli. Suo padre Earl Little, predicatore battista, morì nel 1931 quando il figlio aveva sei anni, secondo la versione ufficiale per essere stato investito da un tram, anche se nella sua autobiografia, Malcom X sostenne che il padre era stato ucciso dallo stesso gruppo di sostenitori della "supremazia bianca", denominato Black Legion (Legione Nera), che aveva perseguitato la famiglia costringendola a trasferirsi più volte e al quale si attribuiva l'incendio che aveva distrutto la loro casa due anni prima. La madre, Louise Little, era una immigrata di Grenada. Alcuni anni dopo la morte del marito fu rinchiusa in un istituto psichiatrico perché ritenuta non sana di mente. A 13 anni Malcom venne assegnato a una famiglia affidataria, a 15 anni abbandonò la scuola e si trasferì a Boston. Nell'Autobiografia di Malcom X, scritta dal giornalista statunitense Alex Haley, l'attivista raccontò di aver lasciato la scuola - che frequentava con ottimi risultati - quando un professore lo scoraggiò sulla sua intenzione di diventare avvocato.
Il carcere
Trasferitosi ad Harlem si diede a varie attività illegali - tra cui furti pur di sopravvivere - e nel 1946 fu condannato a un anno di reclusione. In carcere ricevette una lettera dal fratello Reginald che gli chiedeva di unirsi alla Nation of Islam (NOI), una "setta islamica militante". La tesi centrale era che la maggior parte degli schiavi africani erano musulmani prima di venire catturati e che quindi i neri avrebbero dovuto riconvertirsi all'Islam. Nel 1952 uscì dal carcere dopo aver scontato una pena per rapina e aderì alla setta dei Musulmani neri, che anche per suo merito divenne un grande movimento nazionale, di cui diviene attivista di punta.
L'episodio simbolo
Diventò famoso in tutti gli Stati Uniti nel 1957 quando a eguito dell’arresto e del pestaggio di un membro della Noi, Johnson Hinton, l'attivista raduna davanti alla stazione di polizia un gruppo di manifestanti e insieme a un avvocato chiede di vedere Hilton. La polizia nega consenso, finché non si rende conto che fuori dalla stazione stanno protestando centinaia di persone. Hilton viene allora trasportato in ospedale in gravi condizioni, per dei colpi alla testa, e Malcom X diventa in questo episodio il simbolo dei diritti civili dei neri.
L'assassinio
Era il 21 febbraio 1965 quando Malcolm X si trovava nel quartiere di Harlem, New York, dove stava per tenere un discorso davanti a 400 persone all’Audubon Ballroom. Appena iniziò a parlare, un uomo lanciò una bomba fumogena verso il palco, dove l'attivista era già salito: lui alzò le braccia e indietreggiò. Ma un'altra persona salì sul palco e gli sparò al petto, facendolo cadere a terra mentre altri due uomini gli spararono alle gambe. Malcom X morì a soli 39 anni, davanti agli occhi della moglie incinta - Betty Sanders, sposata nel 1952 - e delle tre figlie: un assassinio che sconvolse la comunità afroamericana e non solo, avvenuto in circostanze mai del tutto chiarite. Al funerale, celebrato il 27 febbraio 1965 a Harlem, parteciparono oltre un milione e mezzo di persone.