Portogallo, il centrodestra vince le elezioni: ad Alleanza democratica il 32,7% dei voti

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Ma non ha la maggioranza assoluta. Si dimette il segretario del Partito socialista Pedro Nuno Santos: ha riconosciuto la sconfitta

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Il partito di centrodestra al potere in Portogallo ha vinto la maggior parte dei seggi alle elezioni generali, ma ancora una volta non ha raggiunto la maggioranza parlamentare di governo, mentre il sostegno al partito di estrema destra Chega è aumentato, come mostrano i risultati ufficiali. A spoglio concluso, anche se manca quello dei voti dall'estero, la coalizione di centrodestra Alleanza democratica si conferma vincitrice. Con il 32,7% dei voti elegge 89 dei 230 deputati dell'Assemblea della Repubblica, il parlamento monocamerale di Lisbona. Seguono, distanziati di strettissima misura e con lo stesso numero di deputati (58), il Partito socialista al 23,4% e Chega al 22,6%. Un risultato storico per il partito dell'estrema destra portoghese, che continua a crescere: aveva eletto 50 deputati un anno fa e resta aperto il secondo posto perché il conteggio si completerà solo nei prossimi giorni con i collegi all'estero che eleggono quattro deputati. Migliora il risultato di un anno fa anche Iniziativa liberale, con il 5,5% e 9 deputati, e il piccolo partito progressista Livre, fondato da un ex eurodeputato del Blocco di sinistra, Rui Tavares, che con il 4,2% elegge 6 deputati (ne aveva quattro). 

Sconfitta pesante per i partiti di sinistra

Débâcle per gli altri partiti di sinistra: la Cdu (coalizione di comunisti e Verdi) al 3% elegge 3 deputati, mentre il Blocco di sinistra sfiora la cacciata dal parlamento scendendo al 2% ed eleggendo un solo rappresentante. Conservano un seggio anche gli animalisti del Pan e debutta nel parlamento nazionale Uniti per il popolo (Jpp), partito regionalista dell'arcipelago di Madeira. L'astensione è al 35,6%, un numero più basso rispetto agli ultimi anni. Il bilancio finale è più che positivo per le destre portoghesi, ma non risolve il problema di governabilità. Il primo ministro, Luís Montenegro, ha promesso anche stavolta, come un anno fa, che non avrebbe governato con l'estrema destra, ma la coalizione vincente non ha la maggioranza assoluta e non la otterrebbe neanche attraverso un'alleanza con i liberali. 

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Si dimette il segretario del Partito socialista

Il segretario socialista Pedro Nuno Santos ha presentato le dimissioni. Nel suo discorso di questa notte, il leader socialista ha ringraziato i militanti per il sostegno, ma ha riconosciuto la sconfitta e "i tempi duri e difficili per la sinistra e per il Partito socialista". Dopo aver detto che il Partito socialista non dovrebbe appoggiare il nuovo governo, perché "Montenegro non è idoneo a governare neanche dopo queste elezioni e ha presentato un programma che va contro i principi e i valori del Ps", il segretario ha dichiarato che chiederà elezioni interne al partito e che lui non sarà candidato alla segreteria. "L'estrema destra è cresciuta ed è diventata più aggressiva e menzognera. Bisognerà combatterla", ha detto ancora Pedro Nuno Santos. 

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