Trump, ancora polemiche su chat Pentagono. The Atlantic pubblica i piani di guerra
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Waltz, consigliere per la Sicurezza nazionale, si è assunto la responsabilità dell’errore di aver inserito nella conversazione riservata il direttore di Atlantic e ha definito "imbarazzante" quanto accaduto, aggiungendo che chiederà aiuto a Musk per "capire cosa sia successo". Il presidente Usa, intanto, si è schierato con il suo vice, che nei messaggi ha definito "parassiti" gli europei. A Vance hanno risposto la Gran Bretagna e l'Italia. Tajani: “È appena arrivato, magari non conosce il pregresso”
Non si fermano le polemiche sulla chat del Pentagono con i piani di guerra anti Houthi in Yemen, condivisa per errore con il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg. La chat conteneva conversazioni riservate tra il capo del Pentagono e il vicepresidente Usa. Mike Waltz, consigliere per la Sicurezza nazionale, si è assunto la responsabilità dell’errore e ha definito "imbarazzante" quanto accaduto, aggiungendo che chiederà aiuto a Eleon Musk per "capire cosa sia successo". Il presidente Donald Trump, intanto, si è schierato con il suo vice JD Vance, che nei messaggi ha definito "parassiti" gli europei. A Vance hanno risposto la Gran Bretagna e l'Italia. Intanto, proprio The Atlantic ha deciso di pubblicare i piani di guerra del "chat-gate". Una decisione, spiega il direttore Goldberg, arrivata dopo che Trump, il segretario alla difesa e i vertici dell'intelligence avevano sostenuto ieri che nella conversazione non ci fossero piani di guerra o materiale classificato.
Cosa ha pubblicato The Atlantic
The Atlantic, nello specifico, ha pubblicato gli screenshot dei messaggi - la maggior parte, non tutti - dei massimi funzionari dell'amministrazione Trump nell'app crittografata Signal, che descrivevano in dettaglio i tempi e gli obiettivi degli attacchi militari contro gli Houthi. La rivista spiega di aver deciso che "c'è un chiaro interesse pubblico nel divulgare il tipo di informazioni che i consiglieri di Trump hanno incluso nei canali di comunicazione non sicuri, soprattutto perché le figure di spicco dell'amministrazione stanno tentando di minimizzare il significato dei messaggi che sono stati condivisi". I messaggi mostrano, tra l'altro, informazioni dettagliate sui tipi di aerei utilizzati nell'attacco e il calendario d'azione.
La reazione della Casa Bianca
Su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, contrariamente quanto ribadito dal magazine, attacca: "The Atlantic ha ammesso: quelli non erano 'piani di guerra'. Tutta questa storia è un'altra bufala scritta da un odiatore di Trump, noto per la sua retorica sensazionalistica". Goldberg, per la Casa Biancia, "è un bugiardo", ha detto ancora Leavitt ribadendo le accuse ai democratici e ai media loro alleati di voler distogliere l'attenzione dai successi dell'amministrazione Trump.
Waltz si è assunto la responsabilità dell’errore
Mike Waltz si è assunto la responsabilità di aver inserito il direttore di The Atlantic nella chat riservata. In un'intervista a Fox news, il consigliere di Trump ha ammesso di "aver sbagliato" pensando che si trattasse di "qualcun altro" ma ha anche insinuato che Jeff Golberg "in qualche modo sia riuscito a farsi strada nel gruppo Signal". Waltz sostiene di aver avuto il numero di Golberg sotto un altro nome "per un errore del suo staff", di cui lui tuttavia "si assume la piena responsabilità. È ovvio che non ho visto questo sfigato nella chat", ha aggiunto il consigliere di Trump riferendosi al direttore di Atlantic. Waltz ha definito il caso "imbarazzante" e ha aggiunto di aver chiesto aiuto a Elon Musk: “Andremo fino in fondo. Con lui abbiamo la migliore tecnologia a disposizione per capire cosa è successo".

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Trump si schiera con Vance
Della questione ha parlato anche il presidente Usa Donald Trump: non solo non ha ammesso che ci sia stata una grave falla della sicurezza nella sua amministrazione, difendendo il suo consigliere che ha inviato l'invito a Goldberg, ma ha anche contrattaccati e appoggiato in pieno quei messaggi in cui il suo vice, Jd Vance, è tornato a insultare gli europei. “Sono d'accordo con lui, sono dei parassiti, lo sono stati per anni”, ha detto il tycoon. Trump ha salvato Waltz, sostenendo che "ha imparato la lezione ed è un brav'uomo". "Non si deve scusare, sta facendo il suo meglio", ha insistito il presidente americano. "La nostra sicurezza nazionale è più forte che mai, abbiamo un gruppo incredibile", ha assicurato, ribadendo che "nessuna informazione classificata è stata condivisa". Trump ha poi difeso l'uso dell'app Signal ("Lo fanno tutti anche in ambienti militari"), ma ha ammesso che "queste cose succedono quando si è fuori dalla Situation Room", il luogo più sicuro al mondo, e che sarà fatta "una verifica" (non un'indagine). Il tycoon se l'è poi presa con il direttore del magazine, definito un "viscido che si sta facendo pubblicità" e che fa "male agli americani". La Casa Bianca, in una nota, ha invece accusato "i democratici e i loro alleati nei media di aver architettato il caso per distogliere l'attenzione dai successi di Trump".

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Le polemiche sulla sicurezza
Ma la controffensiva dell'amministrazione Trump potrebbe non bastare a far scemare le polemiche. Come ha sottolineato lo stesso Goldberg, infatti, Waltz e gli altri 18 alti funzionari presenti nel gruppo “Houthi” potrebbero aver commesso diverse violazioni. La prima è l'uso di Signal per informazioni così sensibili, che normalmente vengono trattate su sistemi criptati governativi inaccessibili anche in caso di furto o perdita di un cellulare. La seconda è per aver incluso un giornalista rivelando informazioni classificate, un leak non intenzionale ma che potrebbe costituire una violazione dell'Espionage Act. La terza si basa sul fatto che una volta abbandonata la chat le informazioni sono andate perdute, mentre invece i messaggi dei funzionari pubblici sono considerati atti da conservare. Goldberg, uno dei giornalisti più rispettati degli Stati Uniti, ha lasciato intendere di voler pubblicare altre parti della conversazione.

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E, parallelamente alla bufera sulla sicurezza, ne sta montando una diplomatica. Sotto accusa, in particolare, uno scambio nella chat quantomeno irrispettoso nei confronti dell'Europa tra Vance e il segretario alla Difesa Pete Hegseth. "Non sopporto di dover salvare di nuovo l'Europa", ha scritto il numero due di Trump riferendosi ai raid contro gli Houthi in Yemen. "Condivido pienamente il tuo odio per il parassita europeo, è patetico", gli ha risposto il capo del Pentagono. "Sono d'accordo, sono parassiti. Lo sono stati per anni, ma non li biasimo, biasimo Biden", ha commentato poi Trump riferendosi agli scambi commerciali e ai dazi. A Vance hanno risposto la Gran Bretagna e l'Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato a Washington che, con la missione Aspides, "i nostri mercantili ce li proteggiamo da soli, con la nostra Marina militare che ha abbattuto diversi droni lanciati dagli Houthi contro di noi". "Forse - ha sottolineato il titolare della Farnesina - Vance è appena arrivato, magari non conosce il pregresso, ma siamo integrati in una serie di operazioni, anche con gli Usa e Gb. Lì c'è la Marina militare italiana, i nostri mercantili ce li proteggiamo, non ce li proteggono altri, e noi proteggiamo altri come altri proteggono noi. Questo per mettere i puntini sulle i, con grande rispetto e senza odiare nessuno".
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Il Regno Unito "ha lavorato a stretto contatto con gli Usa per la sicurezza in Medio Oriente" e "continuerà a farlo", ha detto invece una portavoce di Downing Street. "Non è serio" ipotizzare qualsiasi revisione o riduzione degli scambi d'informazioni in materia d'intelligence fra Regno Unito e Usa sulla base delle polemiche seguite al leak di piani d'attacco agli Houthi", ha poi aggiunto il premier britannico Keir Starmer.
