Turchia, confermato l'arresto di Imamoglu: "Processo fuorilegge, alzate la voce"
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I giudici hanno ordinato il carcere per il sindaco di Istanbul, in attesa dell'esito del processo per corruzione. Il politico di opposizione, rivale di Erdogan alle Presidenziali 2028, ha detto che non si farà intimidire: "Non mi piegheranno, rriunitevi nelle piazze". L'Ue avverte Ankara: “Rispetti la democrazia”. Oltre 340 finiti in manette. Ankara: "Non sono ammesse iniziative che danneggino l'ordine pubblico"
Il tribunale di Istanbul ha confermato l'arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, ritenuto il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan per le Presidenziali 2028. Imamoglu è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza, l’Istituto penitenziario di Marmara, nel distretto di Silivri nella provincia di Istanbul. Il primo cittadino, in carcere in attesa dell'esito del processo per corruzione, spiega che non si lascerà intimidire: "Non mi piegherò, cancelleremo questa macchia nera sulla nostra democrazia", ha scritto su X in un messaggio trasmesso tramite i suoi legali. E incalza: "Il caso giudiziario in corso non è una procedura giudiziaria, è un'attuazione completamente extragiudiziale". Perciò, sempre su X, Imamoglu invita "a una lotta responsabile per i diritti": "Alzate la voce riunendovi nelle piazze della democrazia a Sarachane", dove si trova il comune di Istanbul, "e in altre province". Nel frattempo, sale ancora la tensione dopo il provvedimento restrittivo ai danni del sindaco: nella scorsa notte sono state arrestate 323 persone in seguito alle proteste, come reso noto dal ministro turco della Difesa Ali Yerlikaya.
Nuovi scontri e oltre 340 arresti
Imamoglu è stato arrestato in un blitz nella sua residenza all'inizio della settimana, scatenando un'ondata di manifestazioni di piazza nel Paese, che ha portato a oltre 340 arresti. La sua detenzione viene considerata dalle opposizioni come una mossa politica per eliminare un importante concorrente alle prossime elezioni presidenziali. Nelle scorse ore si sono registrati nuovi scontri con le forze dell'ordine (per il quarto giorno consecutivo) ed è stato prorogato il divieto di manifestare, con limiti agli spostamenti.
L'avvertimento del governo
"Non sarà ammessa alcuna iniziativa che danneggi l'ordine pubblico!", ha scritto su X il ministro della Difesa Yerlikaya annunciando i 323 arresti di stanotte. Durante le manifestazioni a Saraçhane, "è stato lanciato dell'acido contro uno dei nostri agenti di polizia", ha aggiunto. "Lo sottolineo ancora una volta: non permetteremo mai vandalismi o minacce alla pace e alla sicurezza della nostra nazione", ha concluso. Nelle scorse ore, anche il presidente Erdogan ha condannato i disordini accusando il Partito popolare repubblicano (Chp) di Imamoglu di cercare di "disturbare la pace e dividere il nostro popolo".

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L'appello della moglie e del Chp
"Non disperate! Continuate a combattere!". Questo l'appello lanciato su X dal partito del sindaco di Istanbul, che invita a recarsi a votare per le primarie, "tra le 8 e le 17, per proteggere la volontà del popolo". Il voto è aperto anche ai non iscritti, in 81 città. L'obiettivo è quello di nominare Imamoglu candidato per il partito alle Presidenziali del 2028. "Abbiamo espresso il nostro voto. Vorrei invitare la nostra nazione a recarsi alle urne: stiamo votando per la democrazia, la giustizia e il futuro per proteggere Ekrem", ha detto la moglie Dilek Kaya Imamoglu dopo aver votato alle primarie con il figlio. "Ringrazio sinceramente tutti i nostri cittadini che sono stati con noi per giorni. Non abbiamo paura e non ci arrendiamo mai. La nostra testa è alta, la coscienza è pulita. Vedremo insieme giorni bellissimi", ha aggiunto. Un appello che sembra aver sortito effetti, dato che si registra una grande partecipazione alle Primarie del Chp, con code ai seggi.
Consiglio d'Europa: "Attacco alla democrazia"
"Deploriamo la decisione di arrestare il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, e chiediamo la sua liberazione immediata. Incarcerarlo, quando avrebbe dovuto essere scelto come candidato presidenziale dal suo partito, non ha nulla a che fare con la giustizia, ma con la politica. Si tratta di una mossa calcolata per minare l'integrità e l'equità dei processi elettorali e rappresenta un attacco alla democrazia". A dirlo il presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa, Marc Cools.
L'Ue avverte Ankara: “Rispetti la democrazia”
Un portavoce della Commissione europea, riprendendo le parole usate dalla presidente Ursula von der Leyen nei giorni scorsi, ha detto: “Gli arresti del sindaco Imamoglu e di oltre 300 manifestanti sollevano seri interrogativi sul rispetto, da parte della Turchia, della sua consolidata tradizione democratica. In quanto membro del Consiglio d'Europa e Paese candidato all'adesione all'Ue, la Turchia ha il dovere di rispettare i valori democratici". Ankara, ha aggiunto, è chiamata a tutelare "tanto i diritti degli eletti quanto il diritto dei cittadini a manifestare pacificamente".

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L'udienza preliminare
Ieri sera Imamoglu è comparso dinanzi ai giudici dell'udienza preliminare. Insieme alla sua detenzione, è stata confermata anche quella per altri 21 imputati, tra cui Murat Ongun e Ali Nuhoglu, collaboratori del sindaco. Nove degli arrestati sono stati invece rilasciati. Il primo cittadino di Istanbul, a processo per corruzione e favoreggiamento al terrorismo, ha definito le accuse "immorali e infondate". Gli fa eco Mansur Yavas, primo cittadino di Ankara, eletto con il partito Chp, che ha definito "vergognosa" la conferma dell'arresto. "Ci vergogniamo del nostro sistema legale, è vergognoso per il nostro Paese", ha detto Yavas.
Corruzione e favoreggiamento al terrorismo
L'ufficio del procuratore capo di Istanbul ha specificato che la conferma dell'arresto per il sindaco di Istanbul è per corruzione, mentre è "stato ritenuto non necessario prendere una decisione" riguardo l'altra accusa a Imamoglu, il favoreggiamento al terrorismo. "Nonostante vi siano forti sospetti sull'assistenza a un'organizzazione terroristica armata, si è ritenuto non necessario prendere una decisione su questa particolare accusa in questa fase, poiché è già stato messo in custodia cautelare per reati finanziari. Pertanto, la richiesta è stata respinta", si legge in una comunicazione della procura, diffusa dallo staff del sindaco di Istanbul. "In relazione a un'indagine finanziaria, è stato deciso che Imamoglu venga messo in custodia cautelare con l'accusa di aver fondato e diretto un'organizzazione criminale, accettato tangenti, condotta scorretta in carica, aver registrato illegalmente dati personali e turbativa d'asta", si legge nella comunicazione della Procura diffusa dal partito Chp. I legai di Imamoglu faranno appello contro la decisione dei giudici.

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Sulla facciata del Comune di Bari è esposto da stamattina uno striscione che "chiede la liberazione di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul, uno dei principali oppositori del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, arrestato lo scorso 20 marzo con un centinaio di altre persone". Il sindaco Vito Leccese ha infatti "aderito alla campagna 'We stand with Ekrem Imamoglu, we stand for Democracy in Turkie', promossa dall'associazione dei sindaci europeisti e dalla rete Eurocities in segno di solidarietà con Imamoglu e con i sindaci che difendono la democrazia".
