Raid Usa sullo Yemen contro Houthi, almeno 31 morti. Trump segue in diretta, Iran protesta

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È il bilancio pubblicato oggi dal ministero della Salute dei ribelli. Gli attacchi hanno preso di mira la capitale Sanaa, i governatorati di Saada e Al-Bayda e la città di Radaa. Trump ha sollecitato l'Iran a cessare il sostegno agli Houthi, ma Teheran ha respinto le sue richieste. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato i raid: “Violazione del diritto internazionale” . “L’Iran risponderà a ogni attacco”, ha avvertito il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane

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Il bilancio delle vittime degli attacchi aerei statunitensi contro gli Houthi nello Yemen è salito ad almeno 31 morti. Lo ha riferito il ministero della Salute dei ribelli. Almeno 101 persone sono rimaste ferite. Gli attacchi hanno preso di mira la capitale Sanaa, i governatorati di Saada (nord-ovest) e Al-Bayda (centro) e la città di Radaa (centro), ha scritto su X il portavoce del ministero, Anis Al-Asbahi. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è mostrato in una foto mentre seguiva l'attacco. E l'Iran ha protestato per l'azione militare Usa. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato i raid: “Violazione del diritto internazionale”. “L’Iran risponderà a ogni attacco”, ha avvertito il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto al suo omologo statunitense Marco Rubio in una telefonata sabato che tutte le parti dovrebbero astenersi dall'"uso della forza" nello Yemen e avviare un "dialogo politico".

Trump segue in diretta l'attacco nello Yemen - ©Ansa

L’annuncio di Trump

Ieri poco prima dell’attacco, il presidente americano Donald Trump aveva annunciato, sul suo social Truth, di aver ordinato al Pentagono "di lanciare un'azione militare decisa e potente contro gli Houthi che hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri Paesi”. Dirigenti Usa hanno riferito al New York Times che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti.

 

Trump all'Iran: "Cessate sostegno agli Houthi o conseguenze"

Nel messaggio social Trump ha chiesto agli Houthi di terminare gli attacchi contro le navi Usa. "Se non lo farete, l'inferno si abbatterà su di voi come non avete mai visto prima", ha ammonito il tycoon sulla falsa riga delle minacce ad Hamas. Poi ha rivolto un messaggio all'Iran: “Il sostegno ai terroristi Houthi deve cessare immediatamente”. Da parte sua, il Segretario di Stato Marco Rubio ha avvertito il suo omologo russo Serghiei Lavrov: “I continui attacchi degli Houthi alle navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso non saranno tollerati”.

 

Iran: “Gli Usa non dettino la nostra politica estera”

 

Gli Stati Uniti "non hanno il diritto di dettare" la politica estera dell'Iran. Lo ha scritto oggi su X il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in risposta al messaggio pubblicato ieri su Truth dal presidente statunitense Donald Trump, che ordinava a Teheran di cessare "immediatamente" il suo sostegno agli Houthi nello Yemen. "Il governo degli Stati Uniti non ha alcuna autorità o diritto di dettare la politica estera dell'Iran", si legge nel post di Araghchi, che chiede di "fermare le uccisioni del popolo yemenita".

 

L'Iran condanna gli attacchi Usa-Gb nello Yemen

 

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha condannato gli attacchi aerei Usa-Regno Unito contro gli Houthi yemeniti che sono sostenuti da Teheran. "L'aggressione militare costituisce una flagrante violazione dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, in particolare sul divieto dell'uso della forza e sul rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale", ha riferito. L'attacco congiunto "è in linea con il loro continuo sostegno al 'genocidio' del popolo palestinese", ha aggiunto, citato da Mehr. "La causa principale dell'instabilità nell'Asia occidentale è la continua occupazione e le uccisioni di massa in Palestina, perpetuate dal sostegno di Stati Uniti, Regno Unito e Occidente, che rappresentano una minaccia senza precedenti per la sicurezza regionale e globale", ha concluso Baghaei.

 

Guardie rivoluzionarie: “L’Iran risponderà a ogni attacco”

 

"L'idea degli Usa che l'Iran si piegherà alla volontà politica dei nemici tramite intimidazione è sbagliata", ha affermato il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane Hossein Salami, avvertendo che l'Iran risponderà a qualsiasi attacco militare contro il paese, dopo le minacce del presidente Donald Trump di un'azione militare contro l'Iran intimando a Teheran di porre fine al sostegno agli Houthi yemeniti, obiettivo degli attacchi aerei Usa-Regno Unito ieri. "L'Iran non ha alcun ruolo nel dirigere le politiche dei gruppi di resistenza regionali, compresi gli Houthi yemeniti", ha sottolineato Salami, citato da Tasnim. "Avvertiamo che l'Iran affronterà qualsiasi minaccia e adotterà misure più severe contro di essa", ha sottolineato Salami, citato da Irna, aggiungendo che l'Iran non ha mai iniziato una guerra, ma non è rimasto in silenzio di fronte alle minacce e darà loro una risposta definitiva. "La guerra ha sempre portato una sconfitta umiliante per l'arroganza globale e gli Stati Uniti, ma non hanno ancora imparato la lezione da questo. Gli americani non capiscono che non possono risolvere i problemi con la guerra".

 

Mosca: “Detto a Usa che tutti si astengano da uso forza in Yemen”  

 

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto al suo omologo statunitense Marco Rubio in una telefonata sabato che tutte le parti dovrebbero astenersi dall'"uso della forza" nello Yemen e avviare un "dialogo politico". Lo riferisce oggi Mosca. "In risposta alle argomentazioni avanzate dai rappresentanti americani, Sergei Lavrov ha sottolineato la necessità di una cessazione immediata dell'uso della forza e l'importanza per tutte le parti di impegnarsi in un dialogo politico in modo da trovare una soluzione che impedisca ulteriori spargimenti di sangue", ha riferito il ministero degli Esteri russo.

 

Dagli Houthi più di 100 attacchi contro le navi dal 2023

 

A partire da novembre del 2023, gli Houthi hanno lanciato più di 100 attacchi contro le navi che consideravano legati a Israele, ma anche agli Stati Uniti e al Regno Unito, affermando di essere solidali con i palestinesi nella guerra di Israele contro Hamas a Gaza, ricorda l'emittente britannica SkyNews. In passato, gli Stati Uniti, Israele e la Gran Bretagna hanno colpito le zone controllate dagli Houthi nello Yemen. Secondo un funzionario statunitense, l'operazione, il primo attacco contro i ribelli yemeniti sotto la seconda amministrazione Trump, è stata condotta esclusivamente dagli Stati Uniti.


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