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Un veicolo ha investito un gruppo di pedoni all'incrocio di Karkur. Il conducente è stato arrestato dalla polizia, riferiscono i media locali. Hamas consegna quattro corpi alla Croce Rossa, ok di Israele a fase 2 dei negoziati. Le bare sono state trasferite, con la mediazione egiziana, a un'unità dell'esercito al valico di Kerem Shalom. Da parte sua, Israele ha rilasciato circa 400 detenuti palestinesi sui previsti 602 in base all'accordo di cessate il fuoco
Netanyahu dà via libera alla squadra negoziale per fase 2
La squadra negoziale israeliana andrà al Cairo dopo l'approvazione del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce l'ufficio del premier, come riporta Haaretz.
Team Israele oggi a Cairo per prossimi passi accordo
I negoziatori israeliani partiranno in giornata per il Cairo per discutere dei prossimi passi dell'accordo con Hamas. Lo ha reso noto l'ufficio del primo ministro israeliano, a quanto riporta Axios. Con la consegna degli ultimi 4 dei 33 ostaggi previsti, si è chiusa sulla carta la prima fase dell'intesa per il cessate il fuoco.
Hamas, Israele in corridoio Filadelfia viola l'accord
L'affermazione di Israele che resterà nel corridoio Filadelfia tra Egitto e Gaza "viola l'accordo". Lo afferma Hamas, come riporta Haaretz.
Netanyahu: “Lavoreremo per riportare tutti gli ostaggi a casa”
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha espresso le sue condoglianze alle famiglie dei quattro ostaggi israeliani uccisi, i cui corpi sono stati restituiti in Israele durante la notte. "Tutto Israele vi abbraccia e condivide il vostro dolore. Continueremo a lavorare instancabilmente finché non riporteremo tutti indietro", ha affermato in un comunicato. Oggi, scrive Ynet, il premier israeliano terrà delle consultazioni per decidere se inviare una delegazione al Cairo per discutere la fase due della tregua.
Anpi: "Meloni condanni immagine di Gaza come luna park"
"L'immagine del luogo della immane carneficina di Gaza trasformato in una specie di luna park dove piovono dollari fra gente festante sotto le icone dorate di Trump è frutto di menti malate per troppi quattrini e ubriache di troppo potere, e conferma un progetto aberrante: la negazione della stessa esistenza di un popolo e la trasformazione della sua terra in un paradiso del Capitale. La presidente del Consiglio condanni questa prova di oltraggioso cinismo; il governo italiano riconosca subito lo Stato di Palestina". Lo afferma il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Carfagna: “Pdl su viaggi memoria dedicata ai Bibas”
"Con questo provvedimento spero cominci una nuova stagione di intervento concreto e fattivo per contrastare la tentazione antisemita che si riaffaccia con prepotenza. Il 'mai più' che pronunciamo ogni 27 gennaio deve vivere sempre, nelle scelte che compiamo, nella cultura che trasmettiamo ai nostri giovani, nella fermezza con cui contrastiamo ogni nuova forma di antisemitismo, ogni deriva che, ancora una volta, prova a trasformare l'altro in un nemico da abbattere. Noi voteremo convintamente a favore". Lo ha detto Mara Carfagna, deputata di Noi Moderati-Centro Popolare, intervenendo in dichiarazione di voto sulla proposta di legge sui viaggi della memoria. "Questa legge - ha aggiunto - segnala una necessità urgente ed evidente: rafforzare la consapevolezza degli orrori che derivano dall'antisemitismo, dal razzismo, dalla criminalizzazione di un popolo, di una religione, di un'identità diversa dalla nostra. È urgente perché il nostro tempo ci ha dimostrato purtroppo che l'antisemitismo non è mai sopito. Ed è cruciale perché la memoria non può essere lasciata all'astrazione, ma deve diventare esperienza viva, tangibile, incontro diretto con la verità storica. Dobbiamo dire ai nostri figli: andate ad Auschwitz, a Treblinka, a Bergen-Belsen a guardare cosa significa abbandonare la categoria dell'umanità per inseguire la promessa di una 'soluzione finale'. E, soprattutto, imparate a diffidare di chi propone messaggi analoghi, perché l'antisemitismo non si è estinto a dal 7 ottobre in poi ha mostrato il suo vero volto: la volontà di distruzione degli ebrei come individui e di Israele come Stato sovrano. Ieri Israele ha celebrato l'eccidio dei Bibas con un immenso omaggio di popolo. Nel nostro piccolo - ha concluso Carfagna - vorremmo dedicare a loro, simbolo della tragedia degli ostaggi del 7 ottobre, questa norma".
Stop a scambi con Israele da un dipartimento di UniTo
Il dipartimento di Cultura, politica e società (Cps) dell'Università di Torino ha approvando lo stop degli scambi con l'Università Ben Gurion di Be'er Sheva e, in particolare, la sospensione dei progetti di mobilità per studenti e docenti. Lo riferisce il quotidiano Corriere della sera nelle pagine di Torino, spiegando che ieri, nell'aula magna del campus Einaudi, con 54 voti favorevoli su circa 70 presenti, il consiglio di Cps ha approvato la mozione, presentata dal collettivo Studenti Indipendenti, a favore della sospensione della collaborazione con l'istituto intitolato al primo premier della storia di Israele. Nel testo, tra i motivi che hanno portato alla rescissione, si parla del legame tra la Ben Gurion e le principali aziende produttrici di armi israeliane. "Si tratta di una decisione - spiega sul giornale Anna Caffarena, Direttrice del dipartimento - che fa seguito a una delibera di giugno in cui il consiglio, a maggioranza, si era espresso a favore del boicottaggio degli istituti israeliani. Abbiamo rescisso la parte di accordo che riguardava i nostri corsi. Come i colleghi, sostengo il rispetto del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani. Abbiamo, però, opinioni diverse sulle azioni da intraprendere". A marzo 2024 il Senato Accademico, con un voto a maggioranza, aveva imposto all'ateneo di non partecipare al bando del ministero degli Affari esteri per la cooperazione scientifica con Israele, il bando Maeci. I collettivi Pro Palestina e alcuni docenti chiesero poi, senza ottenerla, la sospensione di tutti gli accordi tra UniTo e i centri di ricerca israeliani. "È una decisione di un solo dipartimento, l'accordo quadro dell'ateneo resta in vigore" il messaggio del rettorato.
Israele: "Assassinati a Gaza tre degli ostaggi restituiti"
Il governo israeliano ha affermato che tre degli ostaggi restituiti oggi da Hamas "sono stati assassinati" durante la prigionia a Gaza e uno è stato ucciso il 7 ottobre. Gli ostaggi Ohad Yahalomi, Tsachi Idan e Itzhak Elgarat sono stati assassinati durante la prigionia di Hamas, mentre Shlomo Mantzur è stato ucciso il 7 ottobre e il suo corpo è stato portato prigioniero a Gaza, ha affermato l'ufficio del primo Ministro in una dichiarazione.
Israele: "Non lasceremo il corridoio Filadelfia"
Israele non lascerà il corridoio Filadelfia, la zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto. Lo ha chiarito un alto ufficiale israeliano in una nota diffusa alla stampa e riportata dal Times of Israel. "Non lasceremo il corridoio Filadelfia. Non permetteremo agli assassini di Hamas di scorrazzare di nuovo lungo i nostri confini con pickup e armi, e non consentiremo loro di riarmarsi grazie al contrabbando", si legge nel comunicato. L'accordo di cessate il fuoco con Hamas prevedeva lo sgombero dei militari dal corridoio alla fine della prima fase che, tecnicamente, si è chiusa questa notte con la restituzione dei corpi degli ultimi quattro ostaggi nella lista concordata.
Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico "al momento opportuno"
L'Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele "al momento opportuno". Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L'ARTICOLO
Il Cairo condanna i raid israeliani in Siria
L'Egitto ha condannato i recenti attacchi aerei israeliani sui territori siriani, denunciandoli come una "violazione del diritto internazionale" e un'escalation pericolosa. Lo ha affermato il Ministero degli Esteri egiziano in un comunicato diffuso ieri sera in cui ha avvertito che questa strategia israeliana rischia di "aumentare la tensione e il conflitto", minando la sovranità della Siria. Nel documento il Cairo ha inoltre chiesto alla comunità internazionale di intervenire per fermare queste azioni e ha ribadito la necessità di un ritiro israeliano dai territori siriani occupati, compreso il Golan, in conformità agli accordi internazionali.
Herzog: "Dovere morale riportare tutti gli ostaggi a casa"
Tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas devono tornare. A sottolinearlo è stato il presidente israeliano Isaac Herzog, in un lungo post su X in cui ha reso omaggio ai quattro rapiti morti in prigionia i cui corpi sono stati restituiti nella notte. "Ci spezza il cuore l'amara notizia dell'identificazione di Ohad Yahalomi, Tsachi Idan, Itzik Elgarat e Shlomo Mantzur, i cui corpi sono stati restituiti durante la notte dalla prigionia dei terroristi di Hamas. In questo momento di dolore, c'è un pò di conforto nel sapere che saranno sepolti con dignità in Israele", ha scritto Herzog che ha ricordato singolarmente ognuno dei quattro. "Il ritorno dei corpi dei nostri fratelli dalla prigionia sottolinea il nostro obbligo morale a fare tutto ciò che è in nostro potere per riportare indietro tutti gli ostaggi: i vivi alle loro amate famiglie e i caduti per farli riposare in pace. Finche' l'ultimo non sarà a casa! Sono tutti casi umanitari e devono essere tutti restituiti", ha ammonito.
L'Iran condanna i raid di Israele nel sud della Siria
L'Iran ha condannato i recenti raid di Israele nella Siria meridionale, secondo le Idf contro obiettivi militari. Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, ha parlato di una "continua aggressione espansionistica di Israele e ha esortato la comunità internazionale, in particolare le nazioni islamiche, a prendere misure decisive contro queste violazioni", riferisce Mehr. Il funzionario ha anche esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "ad agire rapidamente per fermare le violazioni di Israele e prevenire ulteriori minacce alla pace e alla sicurezza internazionale".
Israele ha ricevuto tutti i 33 ostaggi della prima fase tregua
Con l'identificazione dei corpi di tutti e quattro gli ostaggi dell'ultimo scambio di prigionieri, Israele ha ricevuto tutti i 33 rapiti che dovevano essere consegnati nella prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. Venticinque sono tornati vivi, mentre otto sono deceduti, ricorda il Times of Israel sottolineando che ogni futuro rilascio degli ostaggi dipenderà dal raggiungimento di ulteriori intese con Hamas.
Ex ambasciatore: "Blinken voleva sanzionare unità dell'Idf"
L'ex segretario di Stato americano Antony Blinken era pronto a imporre sanzioni a una delle unità di intelligence più segrete ed elitarie dell'Idf, l'Unità 504, per la condotta della guerra a Gaza. A riferirlo è stato l'ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog, in un'intervista con ad Israel Hayom di cui racconta il Jerusalem Post. "Aveva già deciso", ha detto Herzog, "siamo riusciti a impedirglielo all'ultimo minuto". Durante l'offensiva israeliana, e in particolare a Rafah, "ci sono stati momenti difficili", ha spiegato ancora il diplomatico confermando le voci circolate gia' negli ultimi mesi della presidenza Biden. Più di una volta gli americani hanno messo in guardia sulle conseguenze dell'escalation, ha raccontato ancora, "ci trascinerete in guerra perchè non ci avete riflettuto a fondo e poi ci chiederete di venire a salvarvi".
Confermata l'identità dei 4 ostaggi morti restituiti da Hamas
Sono state confermate le identità dei quattro ostaggi israeliani le cui salme sono state restituite nella notte da Hamas. Lo riferisce la stampa israeliana che cita le famiglie dei quattro. I corpi di Tsahi Idan, Ohad Yahalomi, Itzik Elgarat e Shlomo Mantzu erano stati sottoposti a esami autoptici subito dopo la restituzione.
Macron: "La barbarie di Hamas deve finire"
"La barbarie di Hamas deve finire". Scrive così in un post su X il presidente francese Emmanuel Macron, aggiungendo che "è stato appena confermato il decesso del nostro connazionale Ohad Yahalomi", dopo la restituzione nella notte da parte di Hamas a Israele delle salme di quattro ostaggi. "Condivido il dolore immenso della sua famiglia e dei suoi cari", aggiunge Macron.

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Salme di 4 ostaggi in Israele, per Hamas "ora Netanyahu deve negoziare seconda fase della tregua"
Hamas ha consegnato nella notte a Israele le salme di quattro ostaggi che si trovavano nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e le autorità israeliane hanno scarcerato decine di detenuti palestinesi. I quattro corpi restituiti alle prime ore di oggi sono stati trasferiti all'Istituto di Medicina Legale di Tel Aviv, ha riportato il giornale israeliano Haaretz.
Secondo le notizie del Times of Israel è già stato identificato il corpo di Shlomo Mantzur, 85 anni, rapito il 7 ottobre di due anni fa dal kibbutz di Kissufim, mentre il kibbutz di Nir Oz afferma che Ohad Yahalomi, "50enne al momento del decesso", è stato ucciso durante la prigionia, così come Itzhak Elgarat, che aveva 68 anni all'epoca dell'attacco. La quarta salma, secondo quanto riportato, sarebbe di Tsachi Idan.
Ora, secondo per Hamas, "l'unico modo" per arrivare alla liberazione degli ostaggi che restano nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 è "negoziare e rispettare" l'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele.
Forum delle famiglie: "Identificato il corpo di Shlomo Mantzur"
Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha dichiarato che il corpo di Shlomo Mantzur è stato identificato dopo il suo ritorno da Gaza durante la notte. Lo riporta il Times of Israel. Con il suo riconoscimento, sono tre i corpi finora identificati sui quattro restituiti da Hamas a Israele. Mantzur, 85 anni, era stato rapito il 7 ottobre 2023 dal Kibbutz Kissufim. "Shlomo è stato riportato a casa dopo 510 giorni", ha dichiarato il forum. "E' nato nel 1938 ed è sopravvissuto al pogrom di Farhud in Iraq. È emigrato in Israele nel 1951 ed è stato uno dei fondatori del Kibbutz Kissufim". Il forum afferma che Mantzur "era un uomo energico e allegro, dedito alla generosità, con una forte etica del lavoro".
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPERE