
Il gruppo Common Cause, assieme a un'altra organizzazione, aveva acquistato le inserzioni che sarebbero dovute andare in alcune edizioni del quotidiano della capitale. Non è chiaro chi e perché abbia ordinato la rimozione
Il Washington Post ha cancellato le pagine pubblicitarie acquistate da un'organizzazione che chiedeva il licenziamento di Elon Musk. Lo riporta il New York Times. Il gruppo Common Cause, assieme a un'altra organizzazione, aveva acquistato la pubblicità che sarebbe dovuta andare in alcune edizioni del quotidiano della capitale. In particolare, due pagine avrebbero avvolto le edizioni che sarebbero state consegnate alla Casa Bianca, al Pentagono e al Congresso. Rappresentanti del giornale avevano consentito la pubblicazione di un paginone interno ai giornali: entrambe le pubblicità sarebbero costate 115 mila dollari.
"Non abbiamo ricevuto alcuna spiegazione"
"Noi - ha spiegato Virginia Kase Solomon, presidente e ceo di Common Cause - abbiamo chiesto perché non avrebbero fatto avvolgere il giornale, visto che avevamo seguito fedelmente le linee guida per gli inserzionisti, ma non sono stati in grado di fornirci una spiegazione". Anche se non è chiaro chi ha preso la decisione e perché, la posizione del Washington Post aumenta le preoccupazioni sull'indipendenza del quotidiano di proprietà del fondatore di Amazon Jeff Bezos. Da tempo l'editore si è schierato apertamente a favore di Donald Trump, al punto dal bloccare l'endorsement alla candidata Democratica Kamala Harris alla vigilia del voto, nel novembre dell'anno scorso. Quella decisione aveva provocato le proteste di migliaia di lettori, che avevano cancellato gli abbonamenti, e anche di buona parte della redazione. Dopo le elezioni Bezos ha sancito la sua alleanza con Trump andandolo a trovare a Mar-a-Lago, facendo donazioni per finanziare le celebrazioni ufficiali per il ritorno del tycoon alla Casa Bianca e presenziando, come ospite d'onore, all'Inauguration Day, quando Trump aveva giurato al Congresso da 47esimo presidente degli Stati Uniti.
Un nuovo fronte tra editore e giornalisti
A gennaio più di 400 dipendenti hanno firmato una lettera inviata a Bezos, chiedendo un incontro per discutere della linea editoriale. Il caso della pubblicità negata aprirà un nuovo fronte tra editore e giornalisti. Le pagine prevedevano il volto di un Musk che rideva sopra l'immagine della Casa Bianca, e la scritta: "Chi guida il Paese: Donald Trump o Elon Musk?". La pubblicità chiedeva ai lettori di contattare i senatori dei loro collegi e dire loro che era arrivato il momento per chiedere a Trump di licenziare Musk.
