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Come riferito dal Wall Street Journal, la società di Mark Zuckerberg ha accettato di pagare l'ingente somma al tycoon per porre fine alla causa intentata dallo stesso Trump nel 2021, proprio contro Meta, a seguito della sospensione dei suoi account avvenuta dopo l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021
Il colosso delle nuove tecnologie, Meta, ha deciso di patteggiare con il neo presidente americano, Donald Trump. La società di Mark Zuckerberg ha, infatti, accettato di pagare 25 milioni di dollari al tycoon per porre fine alla causa intentata dallo stesso Trump nel 2021 proprio contro Meta, a seguito della sospensione dei suoi account avvenuta dopo l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. La notizia è stata confermata dal "Wall Street Journal" che ha citato alcune fonti informate e secondo le quali parte della somma (22 milioni) sarà destinata ad un fondo per la biblioteca presidenziale. Il resto, invece, coprirà le spese legali. Nell'ambito dell'accordo Meta non ammetterà nessun illecito.
La sospensione degli account
Nell'ambito della vicenda Trump, come detto, aveva sporto denuncia dopo essere stato espulso da Facebook e Instagram il 7 gennaio 2021, durante il suo primo mandato, con l'accusa di aver incoraggiato i suoi sostenitori nell'assalto al Campidoglio a Washington il giorno precedente. Il tycoon aveva fatto causa contro Facebook ma anche contro Alphabet, la società che gestisce Google, nel luglio del 2021, accusandole di censura. Meta, poi, aveva annunciato due anni dopo di voler porre fine alla sospensione degli acocunt di Trump. E lo scorso novembre, secondo la ricostruzione del Wsj, Zuckerberg si era recato a a Mar-a-Lago, la residenza del presidente americano a Palm Beach in Florida, per un confronto.
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