Enrique Tarrio e Stewart Rhodes erano stati condannati rispettivamente a 22 e 18 anni per cospirazione sediziosa. Donald Trump ha concesso la grazia a loro e ad altri quasi 1600 condannati o incriminati per l'assalto al Congresso del gennaio 2020, tra cui lo "sciamano" diventato simbolo della rivolta
Enrique Tarrio e Stewart Rhodes, leader dei gruppi Proud Boys e Oath Keepers responsabili dell’assalto a Capitol Hill del gennaio 2020, sono stati scarcerati. Ad annunciarlo sono stati i loro legali dopo la firma da parte di Donald Trump della grazia per i due capi e per altre quasi 1600 persone condannate o incriminate per l’attacco al Congresso statunitense. Tarrio e Rhodes erano stati condannati rispettivamente a 22 e 18 anni per cospirazione sediziosa.
Concessa la grazia
Nel giorno del suo insediamento, il 20 gennaio, Donald Trump ha firmato la grazia per coloro che erano stati condannati o incriminati per l'assalto al Congresso, condotto per impedire che venisse ratificata la sua sconfitta elettorale nel 2020, e commutato la pena a 14 membri dei Proud Boys e Oath Keepers condannati per insurrezione. Tra loro anche Enrique Tarrio, l'ex leader del Proud Boys, uscito oggi dalla prigione federale della Louisiana dove stava scontando i 22 anni - la pena più severa inflitta per il 6 gennaio - a cui era stato condannato per aver complottato una sedizione violenta contro il governo. Tarrio è stato graziato da Trump, ed oggi farà ritorno a Miami. Anche il leader degli Oath Keepers, Stewart Rhodes oggi è stato scarcerato.

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Graziato anche lo "sciamano"
Tra coloro a cui è stata concessa la grazia c'è anche Jacob Chansley, lo "sciamano" di QAnon diventato simbolo della rivolta. "Ho appena ricevuto la notizia dal mio avvocato, sono stato graziato. Grazie, Presidente Trump", ha scritto Chansley sul suo profilo social. Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, "in questo Paese è tornata la giustizia", ha aggiunto. Chansley era stato condannato non solo per essere stato "il volto pubblico delle rivolte al Campidoglio", ma anche perché, megafono alla mano, aveva "spinto la folla a chiedere l'espulsione dei legislatori" mentre si trovavano all'interno dell'edificio.