Guerra Ucraina, Zelensky: "Manteniamo zona cuscinetto nel territorio russo di Kursk"

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Durante l'operazione nel territorio russo, ha detto il presidente ucraino, "il nemico ha già perso oltre 38.000 soldati, con circa 15.000 perdite irrecuperabili". Nuove operazioni sempre nel Kursk: "Colpito posto di comando russo". Usa annunceranno ultimo, massiccio pacchetto di aiuti a Kiev dell'amministrazione Biden

Ucciso un cittadino Gb arruolato nelle forze di Kiev

Un altro cittadino straniero arruolatosi nell'esercito ucraino in guerra con la Russia è caduto al fronte, secondo quanto riportano in queste ore i media britannici. Si tratta di Jordan Maclachlan, 26enne scozzese originario di Ardnamurchan, nelle Highlands. Secondo la sua famiglia, Maclachlan era un veterano dell'Ucraina , si era unito nel febbraio del 2022 alle forze di Kiev, fin dall'inizio dell'operazione militare su larga scala avviata da Mosca, per essere poi inserito in un reparto della sanità militare. "Jordan credeva nell'idea di poter fare la differenza e noi siamo orgogliosi che abbia voluto aiutare gli altri", scrivono i familiari in un messaggio citato dalla Bbc, definendo il congiunto una persona "divertente", parlandone come di "un figlio, un fratello, un nipote, un cugino e un amico che mancherà molto" e chiedendo ora il rispetto della privacy.  

Kiev: "Uccisi 13 militari nordcoreani nel Kursk"

Il Comando delle forze operative speciali dell'esercito ucraino (Sso) ha annunciato di aver eliminato 13 militari nordcoreani nella regione russa di Kursk, riporta Ukrainska Pravda. Le truppe dell'ottavo reggimento hanno ucciso cinque soldati nordcoreani in uno scontro a fuoco, mentre altri otto sono stati colpiti da droni, si legge in un comunicato pubblicato su Facebook. Uno dei soldati, sottolinea l'Sso, aveva un fucile con collimatore, una stazione radio sino-russa 'Azart' e un rilevatore di droni, oltre a una carta d'identità diversa da una normale carta d'identità militare. Oggetti questi, commenta il comando, che potrebbero indicare l'appartenenza del militare al corpo degli ufficiali. 

Batacchi (Rid): "L'offensiva nel Kursk probabile carta da giocarsi in vista di una trattativa"

"Era una cosa abbastanza attesa, probabilmente se l'aspettavano anche i russi che, in vista l'insediamento di Trump, ci fosse un'attivazione di questo tipo da parte degli ucraini sul territorio russo, in particolare sul territorio di Kursk, la porzione di terra che gli ucraini controllano in Russia e una delle carte che potrebbero essere giocate in un eventuale negoziato, sempre che effettivamente ci si arrivi. Per cui è chiaro, più territorio dell'avversario hai, più hai merce da scambiare". Lo dice all'Adnkronos Pietro Batacchi, direttore di Rid – Rivista Italiana Difesa, commentando l'offensiva di Kiev in territorio russo.

"Credo che in questa fase tutte e due cerchino di gettare nella mischia tutto quello che hanno per avvantaggiarsi il più possibile in vista di un eventuale negoziato - spiega - In questo momento i russi hanno un vantaggio in termini di uomini e mezzi, ma anche una inerzia favorevole nel Donbass che dura ormai da mesi e mesi. Questa iniziativa Ucraina a Kursk ha anche una valenza politico-propagandistica, per far vedere agli occidentali che gli ucraini sono ancora in grado di condurre iniziative di tipo offensivo, che l'inerzia non è solo e sistematicamente favorevole ai russi. Questa guerra ha dimostrato che iniziative offensive, senza un supporto vero e forte da parte del potere aereo contro difese organizzate e consolidate, son destinate a fallire". 

Sulla concretezza di una trattativa e una fine del conflitto ormai logorante, Batacchi dice: "Fatico a vedere questi due contendenti ancora in guerra nel 2026 per quello che è il costo che questa guerra sta rappresentando per entrambi: gli ucraini hanno un problema di uomini notevole, un paese in gravissima crisi economica per gli effetti del conflitto. Recentemente, come Rid Analytics, abbiamo fatto uno studio che documenta l'impatto della guerra sui due settori principali dell'economia di Kiev, quello siderurgico e agricolo e se il risultato non c'é, anche chi aiuta l'Ucraina due domande se le fa. Dall'altra parte c'é un paese, come la Russia, che sta sentendo gli effetti delle sanzioni, dove l'inflazione veleggia intorno al 10% e i tassi d'interesse sono superiori a 20. Andare avanti a lungo in questa situazione, per tutti e due non è sostenibile, con tutti i costi e materiali che questo conflitto ha già imposto a entrambi. Fatico a vedere un orizzonte dopo il 2025, immagino che a qualche forma di trattativa si debba arrivare quest'anno, perché una guerra come questa nel cuore dell'Europa è comunque un elemento destabilizzante per tutti".

Kursk

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Il Patriarca di Mosca: "Il sentimento anti-russo svanirà"

Il patriarca di Mosca Kirill ha affermato di credere che l'attuale sentimento anti-russo in Ucraina un giorno si dissiperà come un'intossicazione. Il Patriarca ha menzionato nella sua intervista per il Natale ortodosso, trasmessa sul canale televisivo Rossiya 1, molti legami che uniscono i residenti dell'Ucraina alla Russia, come i matrimoni, la cultura condivisa, l'istruzione negli istituti di istruzione superiore dei due paesi e i contatti di lavoro. "Il fatto stesso che sia stato cosi' facile, nonostante questi legami, incitare tutto questo odio e portare la questione al conflitto armato, ovviamente, dimostra che forze molto grandi sono state inviate per confondere il popolo ucraino. Ma credo che questa intossicazione sia un evento breve, sapete, simile a un'anestesia generale. Più tardi, una persona si sveglia dopo un sogno drogato e inizia a tornare alla realtà, mettendo in discussione le visioni che ha avuto durante questo sonno drogato, tra le altre cose. Accadrà allo stesso modo. La gente capirà che è un'illusione", ha detto Kirill. Il primate ortodosso ha poi auspicato che "il potenziale spirituale e culturale delle due nazioni unite dalla loro storia comune e dalla loro fede comune alla fine prevarrà su queste illusioni politiche temporanee, ma molto pericolose". "Ci sono anche più di illusioni, sono crimini politici, che hanno portato a mettere le due nazioni fraterne l'una contro l'altra in una lotta intestina", ha concluso rilanciando la narrazione del Cremlino secondo cui non è la Russia ad aver aggredito l'Ucraina.

Guerra in Ucraina, i possibili fronti se la Russia invadesse anche l’Europa

Mentre la guerra in Ucraina procede  - con Kiev che nei giorni scorsi ha accusato le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica causando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai sotto lo zero - c’è chi si è chiesto quali sarebbero i potenziali punti critici al confine con l’Europa qualora la Russia decidesse di spingersi oltre l’Ucraina nelle sue azioni militari. Ad analizzare questo scenario ipotetico è stato il settimanale statunitenste Newsweek, che ha pubblicato delle mappe in cui sono segnalati i possibili nuovi fronti, nel caso in cui nei prossimi anni si arrivasse a uno scontro diretto tra la Nato a Mosca. I POSSIBILI FRONTI

Sondaggio in Ucraina, popolarità Zelensky in netto calo nel 2024

Dopo quasi tre anni di invasione russa, gli ucraini continuano a sostenere le azioni del presidente Volodymyr Zelensky, che tuttavia registra un drastico calo di consensi nel 2024 rispetto all'anno precedente, secondo i risultati di un sondaggio pubblicato oggi. L'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev (Kiis) ha condotto una ricerca telefonica su 2.000 persone che vivono nel territorio controllato dall'Ucraina tra il 2 e il 17 dicembre, circa un mese dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi. Secondo i risultati, alla fine del 2024 il 52% degli ucraini intervistati ha dichiarato di "fidarsi" di Zelensky, una cifra significativamente inferiore rispetto alla fine del 2023 (77%), a dimostrazione di un calo del sostegno al presidente ucraino. L'attuale sostegno al capo dello Stato ucraino, in carica dal 2019, è più marcato nell'Occidente (60%) e nel Centro (52%) del Paese - regioni relativamente risparmiate dalla guerra - rispetto all'Oriente (solo il 42%) e al Sud (46%), dove si svolgono la maggior parte degli scontri. Ora, secondo questo sondaggio, quasi 4 ucraini su 10 (39%) affermano di "non fidarsi" di Volodymyr Zelensky, quasi il doppio rispetto al dicembre 2023 (22%). Il presidente ucraino è stato eletto nell'aprile 2019, promettendo in particolare di lottare per la pace con la Russia. Il suo indice di gradimento è poi diminuito, prima di risalire a circa il 90% dopo l'invasione russa su vasta scala del 2022. 

Mosca: "Presa Kurakhove, la strada è aperta nel Donetsk". VIDEO

Kiev: "A Kurakhove ci sono ancora combattimenti attivi"

L'esercito di Kiev ha affermato oggi che ci sono ancora combattimenti attivi a Kurakhove, città strategica nell'est dell'Ucraina che ieri la Russia ha affermato di aver conquistato. Mosca ieri ha salutato la cattura di un "importante polo logistico" che avrebbe consentito alle forze russe di conquistare il resto della regione orientale di Donetsk "a un ritmo accelerato". Ma l'esercito ucraino ha segnalato oggi combattimenti "attivi" nell'"area urbana di Kurakhove" e ha affermato di aver respinto gli attacchi russi "vicino" alla città. "Nel settore di Kurakhove, le forze di difesa stanno contrastando i tentativi del nemico di usare la propria superiorità in termini di truppe e sviluppare un'offensiva", ha affermato sui social media l'unità dell'esercito ucraino Khortytsia, che sta combattendo in quell'area del fronte. "Il nemico ha condotto attivamente operazioni di assalto nell'area urbana di Kurakhove", ha affermato, aggiungendo che "sono in corso misure per localizzare e distruggere i gruppi di assalto nemici che si sono infiltrati nelle nostre formazioni di combattimento". Prima della guerra, Kurakhove contava una popolazione di circa 18.000 persone. La città ospita una centrale elettrica, si trova vicino a un bacino idrico e ha un importante deposito di litio. Lo Stato maggiore ucraino ha affermato che le sue forze hanno "respinto 26 attacchi" nella zona, tra cui "vicino" a Kurakhove.

Onu: sminamento in Ucraina è priorità per ripresa economica

Lo sminamento dei terreni ucraini è una priorità per la ripresa economica del Paese: lo afferma il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp). L'agricoltura, vitale per la sopravvivenza delle comunità locali, si trova ad affrontare rischi crescenti a causa della diffusa presenza di residuati bellici esplosivi, ha commentato il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite in Ucraina, Matthias Schmale. I contadini coltivano i loro campi per provvedere alle loro famiglie, ma rischiano in ogni momento di imbattersi in una mina o un ordigno inesploso, ha aggiunto. Per questo è molto importante, secondo Schmale, che il governo ucraino, le Ong e l'Onu - in questo caso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e il Programma alimentare mondiale (Pam) - lavorino insieme per promuovere lo sminamento dei terreni agricoli e aiutare gli agricoltori a riacquistare i loro mezzi di sussistenza agricoli. Il rappresentante Onu si è detto inoltre incoraggiato dalla forza del popolo ucraino, che "dimostra una determinazione straordinaria" ad andare avanti e a cercare di far fronte alla distruzione. Un esempio, spiega Schmale, è l'equipaggiamento dei pozzi d'acqua nella regione di Mykolaiv con pompe a energia solare che riducono la dipendenza dalla rete, ma anche le aule costruite nelle stazioni della metropolitana sotterranea per garantire l'istruzione e bilanciare le sfide dell'insegnamento online. "Esempi meravigliosi - conclude - che dobbiamo sostenere e sviluppare con tutte le risorse disponibili".

Putin celebra il Natale ortodosso con militari e loro famiglie

Il presidente russo Vladimir Putin ha celebrato la notte del Natale ortodosso insieme a militari impegnati nel conflitto in Ucraina e ai loro familiari nella chiesa di San Giorgio il Vittorioso sulla collina Poklonnaya a Mosca, nel Parco della Vittoria dedicato alla cosiddetta Grande guerra patriottica contro il nazismo, la Seconda guerra mondiale. Lo fa sapere il Cremlino, aggiungendo che successivamente il presidente si è recato alla cattedrale di Cristo Salvatore nel centro della capitale per fare gli auguri al Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa. "Su richiesta di Putin - aggiunge l'ufficio di presidenza - il Patriarca Kirill ha benedetto le croci pettorali per i comandanti dei gruppi di truppe che svolgono compiti particolarmente importanti nella zona del distretto militare settentrionale". Vale a dire nel conflitto in corso. "Nei giorni del Natale sentiamo chiaramente, con tutto il cuore, quanto siano importanti per noi le tradizioni paterne e familiari, tramandate di generazione in generazione", ha scritto Putin in un messaggio di auguri ai cristiani ortodossi.

Kiev: "Nella notte abbattuti 28 droni russi su 38"

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 38 droni, 28 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev, mentre sette droni-esca sono caduti in aree aperte: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Poltava, Sumy, Kharkiv, Cherkasy, Dnipro, Mykolaiv, Kherson e Kirovohrad. Altri tre droni-esca si sono diretti verso la Russia.

Russia, ecco il piano d’attacco di Putin in caso di conflitto con Giappone e Sud Corea

Non solo Ucraina: secondo quanto riferito dal Financial Times, in passato la Russia ha pianificato un possibile attacco a Giappone e Corea del Sud in caso di conflitto su scala globale. Ad essere interessati sarebbero sia obiettivi militari che civili, incluse le centrali elettriche e nucleari. Ecco quello che è emerso. LEGGI L'ARTICOLO

Kiev: finora nel Kursk uccisi 15mila soldati russi

Circa 15mila soldati russi sono stati uccisi e altri 23mila sono rimasti feriti nei cinque mesi trascorsi dall'inizio dei combattimenti nella regione di Kursk: lo ha reso noto su Facebook lo Stato maggiore generale delle forze armate ucraine, come riporta Ukrinform. "Cinque mesi dall'inizio dell'operazione Kursk: le perdite totali dei nemici ammontano a oltre 38mila, di cui circa 15milz uccisi." si legge nella rapporto. I soldati ucraini hanno anche distrutto 104 carri armati nemici, 575 veicoli corazzati da combattimento, 1.104 veicoli, 330 sistemi di artiglieria, 12 Mlrs (sistemi di razzi a lancio multiplo, ndr), 12 sistemi di difesa aerea, un aereo, tre elicotteri, 859 droni e 32 attrezzature speciali. Inoltre le forze ucraine hanno catturato finora 860 soldati russi.

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