Ecco i dati analizzati della società di consulenza Henley & Partners, con sede a Londra, che tiene traccia delle libertà globali degli abitanti di 227 paesi e territori di tutto il mondo
Singapore al primo posto, all'ultimo l'Afghanistan, Italia terza a parimerito con altre nazioni. È quanto rivela la classifica dei passaporti più "potenti" del mondo, vale a dire quelli che garantiscono ai cittadini una maggior mobilità. Grazie ai dati esclusivi dell’International Air Transport Association (IATA), Henley & Partners, società leader globale nel settore della consulenza circa la cittadinanza e la residenza, stila da vent'anni questa classifica, tenendo in considerazione le varie libertà globali in 227 paesi e territori di tutto il mondo. Ecco gli stati.
La classifica
Al primo posto troviamo Singapore, che riconquista la cima della classifica trimestrale dei passaporti più potenti del mondo. I suoi cittadini, infatti, godono dell’accesso senza visto a 195 delle 227 destinazioni in tutto il mondo, secondo l’Henley Passport Index.
Il Giappone è secondo, con un via libera verso 193 destinazioni, dopo aver riottenuto l’accesso senza visto alla Cina, prima bloccato a causa delle restrizioni per il Covid-19.
Medaglia di bronzo per l'Italia con Francia, Germania e Spagna, insieme a Finlandia e Corea del Sud, con accesso a 192 destinazioni senza obbligo di permesso.
La quarta posizione è detenuta da sette paesi dell’UE: Austria, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia; ciascuno con libero ingresso in 191 destinazioni, soprattutto grazie al potere dell’area Schengen, che garantisce a più di 400 milioni di persone di circolare liberamente tra i paesi membri senza sottoporsi ai controlli di frontiera.
Al quinto posto si classificano poi cinque paesi: Belgio, Nuova Zelanda, Portogallo, Svizzera e Regno Unito, tutti con accesso senza visto a 190 destinazioni.
Sesto posto per Grecia e Australia (189); settimo per Canada, Polonia e Malta (188); ottavo per Ungheria e Repubblica Ceca (187); nono per Estonia e Stati Uniti (185); infine decimo per Lituania, Lettonia, Slovenia ed Emirati Arabi Uniti (185).
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Un divario sociale
All'ultimo posto in classifica l’Afghanistan, con accesso senza visto a solamente 26 destinazioni, due in meno rispetto all’anno scorso. Poi risalendo la Siria con 27 destinazioni, e l'Iraq con 31. Si può dunque notare un grande divario tra le libertà di viaggio di cui godono i cittadini in base alla loro nazionalità.
A tal proposito, Christian H. Kaelin, presidente di Henley and Partners, ha affermato: “Il concetto stesso di cittadinanza e la lotteria dei suoi diritti di nascita necessitano di un sostanziale ripensamento man mano che le temperature aumentano, i disastri naturali diventano sempre più frequenti e gravi, sfollando le comunità e rendendo i loro ambienti inabitabili” - “Contemporaneamente, l’instabilità politica e i conflitti armati in varie regioni costringe un numero inimmaginabile di persone a fuggire dalle proprie case in cerca di salvezza e di un rifugio in cui stare”.