Il presidente degli Stati Uniti eletto aveva invocato nuovamente l'immunità presidenziale. Gli avvocati di Trump probabilmente presenteranno ricorso contro la decisione di Merchan presso una corte d'appello di New York
Il giudice Juan Merchan ha respinto la richiesta di Donald Trump di rinviare la sentenza prevista per venerdì 10 relativa alla sua condanna nel caso dei pagamenti segreti alla pornostar Stormy Daniels, come indicato in un documento depositato lunedì, citato da Cnn. Gli avvocati di Trump probabilmente presenteranno ricorso contro la decisione di Merchan presso una corte d'appello di New York. Sempre lunedì, i legali di Trump hanno presentato un appello esortando un tribunale d'appello di New York a ribaltare due recenti sentenze di Merchan che confermano la condanna di Trump nel caso dei pagamenti segreti.
La decisione del giudice
Dopo che a maggio una giuria ha ritenuto Trump colpevole di tutti i 34 capi di imputazione, lo scorso 4 gennaio Merchan ha fissato la sentenza per il 10 gennaio, dieci giorni prima della cerimonia di giuramento a Capitol Hill. Il magistrato ha stabilito che il tycoon - ritenuto responsabile di aver falsificato la contabilità aziendale per occultare il pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels su una loro relazione - deve apparire in tribunale a New York, di persona o anche in video collegamento. Ma ha anticipato di non essere orientato a comminare una pena carceraria o che limiti la libertà del presidente eletto, che sulla carta rischiava fino a 4 anni. Merchan aveva così respinto l'ennesima istanza di archiviazione presentata dai difensori di Trump: accantonare il verdetto della giuria, aveva scritto il giudice, "minerebbe lo stato di diritto in modo incommensurabile". "Questo attacco politico illegittimo non è altro che una farsa truccata", aveva attaccato Trump su Truth, sostenendo che la decisione fosse "consapevolmente illegale, contro la nostra Costituzione e, se fosse lasciata in vigore, sarebbe la fine della presidenza così come la conosciamo".
Leggi anche
Usa, fissata al 10 gennaio la condanna di Trump per il caso pornostar
Il no all’immunità
Inizialmente Trump avrebbe dovuto essere condannato il 26 novembre, ma Merchan aveva posticipato la sentenza a tempo indeterminato dopo la sua vittoria elettorale. Il pm di Manhattan Alvin Bragg si era opposto e aveva suggerito diverse opzioni, tra cui rinviare la condanna alla fine della presidenza, comminare una sentenza senza carcere o chiudere il caso annotando però la decisione della giuria. In precedenza il giudice aveva respinto un'istanza di archiviazione basata sulla sentenza con cui la Corte Suprema ha stabilito l'immunità per le "azioni ufficiali" intraprese dal presidente nell'esercizio delle sue funzioni. Sposando la tesi dell'accusa, Merchan aveva scritto nel suo provvedimento che le prove mostrate al processo riguardano "completamente una condotta non ufficiale" e aveva ricordato che la stessa Corte Suprema nella sua sentenza riconosce che "non tutto quello che il presidente fa è ufficiale", neppure se agisce dallo Studio Ovale.