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Elezioni presidenziali Polonia, proiezioni: Nawrocki in lieve vantaggio su Trzaskowski

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Polonia al voto: le speranze dei cittadini
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Polonia al voto: le speranze dei cittadini
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Il Paese è al bivio tra il sindaco di Varsavia, candidato europeista e alleato del governo centrista di Tusk, e l'avversario nazionalista sostenuto dal partito Diritto e Giustizia del presidente uscente Andrzej Duda. Affluenza in crescita al 72,8%. Le proiezioni delle 23 danno  Nawrocki con il 50,7% dei voti, Trzaskowski col 49,3%. Le prime proiezioni ribaltano il risultato indicato degli exit poll che davano leggermente avanti il sindaco

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Sfida all'ultimo voto alle elezioni presidenziali in Polonia. Come anticipato dai sondaggi, è ridottissimo lo scarto nel ballottaggio tra il 53enne Rafal Trzaskowski, sindaco pro-Ue di Varsavia e alleato del governo centrista di Tusk, e lo storico nazionalista Karol Nawrocki, 42 anni, in lista indipendente sostenuta dal partito Diritto e Giustizia (PiS) del presidente conservatore uscente Andrzej Duda. Stando alle prime proiezioni delle 23, è in vantaggio Nawrocki, che ha conquistato il 50,7% dei voti. Trzaskowski ha ottenuto invece il 49,3%. Il risultato avrà importanti implicazioni per il ruolo del Paese in Europa, a partire dalla sua posizione su temi come aborto, diritti Lgbtqia+ e Ucraina. Con i seggi chiusi alle 21, l'affluenza si stima intorno al 72,8%, in netto aumento rispetto al 68,18% del secondo turno del 2020. Si tratterebbe della maggiore affluenza mai registrata alle presidenziali e la seconda in assoluto, dopo il 74,38% delle elezioni parlamentari del 2023.

Ribaltato il risultato degli exit poll

Le prime proiezioni ribaltano il risultato indicato degli exit poll che davano leggermente avanti il sindaco Trzaskowski con il 50,3%, con Nawrocki al 49,7%. Una differenza risicata, ma abbastanza per far gridare quasi subito vittoria al candidato europeista: "Abbiamo vinto. Sarò il presidente che unirà tutti i polacchi". Non è convinto il suo avversario: "Vedrete che stanotte vinceremo e salveremo la Polonia". Sempre secondo i risultati degli exit poll, Trzaskowski avrebbe vinto in 10 dei 16 voivodati (le suddivisioni territoriali di primo livello) in cui è divisa la Polonia. L'agenzia Pap scrive che il sindaco di Varsavia guida la corsa in Pomerania Occidentale, Pomerania, Varmia-Masuria, Lubusz, Grande Polonia, Cuiavia-Pomerania, Masovia, Bassa Slesia, Opole e Slesia. Nawrocki si sarebbe invece aggiudicato Podlachia, Lublino, Lodz, Santacroce, Piccola Polonia e Precarpazia. Si conferma un quadro già noto alla geografia politica polacca, che vede i consensi dei progressisti crescere mano a mano che ci si sposta a Nord-Ovest e i nazionalisti godere di maggiore popolarità nel Sud-Est.

L'europeista Trzaskowski

In gioco non c'è solo la leadership del Paese - il presidente della Repubblica, oltre a guidare le forze armate, ha il potere di veto legislativo - ma anche l'orientamento su temi tra i più sensibili nel contesto europeo. La vittoria di Trzaskowski - un passato da europarlamentare - darebbe slancio al programma progressista dell'esecutivo guidato da Tusk, aprendo ad esempio alla possibilità di riconoscere le unioni civili per le coppie dello stesso sesso e a rivedere le norme sull'interruzione di gravidanza. Proseguirebbe poi nel supporto diplomatico e militare all'Ucraina e anche economico per il milione di rifugiati in Polonia. La questione è divisiva per l'opinione pubblica, alla luce dei costi in termini di spesa sociale e degli effetti sul mercato immobiliare dell'afflusso di profughi.

Il sovranista Nawrocki

Al contrario, il successo di Nawrocki, ex direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale di Danzica, segnerebbe invece un ritorno alla linea dura del PiS, al governo dal 2015 al 2023, con i suoi sostenitori che spingono ad esempio per una stretta sull'immigrazione. Vede la Polonia "sicura, forte ed ambiziosa" e soprattutto "fiera" della propria storia e della tradizione cristiana. Non nasconde le sue riserve verso Bruxelles, mentre guarda con molte speranze, anche per le sfide legate alla sicurezza, agli Stati Uniti di Donald Trump: nel corso della campagna elettorale ha già affrontato un viaggio a Washington per farsi fotografare con il presidente degli Usa. Si è dichiarato contrario all'ingresso dell'Ucraina nel Patto Atlantico e spinge per una drastica riduzione dei sussidi per i rifugiati ucraini. La sua vittoria potrebbe costringere il primo ministro Tusk a convivere con un altro capo dello Stato sostenuto dal PiS, pronto a bloccare molte sue iniziative, come già avviene oggi con Duda. Oppure potrebbe portare il Paese a nuove elezioni.

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