Fonti israeliane e internazionali coinvolte nei negoziati hanno riferito che Hamas è "interessato a un cessate il fuoco, anche se temporaneo". Hezbollah ha inviato circa 2mila uomini nella zona siriana di Homs vicino al confine col Libano per resistere all'offensiva degli insorti siriani. L'Ospedale civile di Beit Lahia a Gaza denuncia nuovi Raid israeliani: 29 le vittime. L'Idf nega e annuncia di aver ucciso Majdi Aqilan, uno dei comandanti che hanno guidato l'attacco al kibbutz Nahal Oz il 7 ottobre
Siria, Giordania chiede a connazionali di lasciare Paese prima possibile
La Giordania ha chiesto ai suoi cittadini che si trovano in Siria di lasciare il Paese ''il prima possibile''. In una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Amman mentre continua l'avanzata degli insorti siriani si invitano ''i cittadini giordani residenti e presenti sul territorio a lasciare la Siria il prima possibile''. Ieri la Giordania ha chiuso l'unico valico di frontiera tra i due Paesi usato per il passaggio di persone e merci.
Media, negoziati ostaggi e cessate fuoco Gaza nella fase finale
Sono entrati nella ''fase finale'' i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nell'enclave palestinese. Lo scrive il quotidiano libanese Al-Akhbar vicino a Hezbollah, spiegando che ''negli ultimi due giorni hanno preso una piega positiva i contatti con i qatarioti''. Una fonte egiziana citata da Al-Akhbar ha però affermato che ''vari punti restano ancora in sospeso'', in particolare per il day after della guerra, la ricostruzione della Striscia di Gaza e la sua gestione.
Ancora da definire anche la presenza delle Forze di difesa israeliana (Idf) nella Striscia di Gaza, così come il rilascio di quali e quanti detenuti palestinesi in Israele.
Media, Hamas sta verificando quanti ostaggi sono vivi
Hamas ha iniziato a verificare quanti ostaggi siano in vita tra quelli tenuti a Gaza da altri gruppi terroristici, in quanto si aspetta potenziali movimenti per un accordo con Israele. E' quanto riferisce il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, con sede a Londra, citando fonti palestinesi secondo le quali Hamas ha contattato altri gruppi per ricevere aggiornamenti sulle condizioni degli rapiti. Sono ancora 101 gli ostaggi tenuti nella Striscia e si ritiene che circa la metà sia viva.
Siria, esercito riposiziona truppe a Daraa e Suwayda nel sud
L'esercito di Damasco ha annunciato che sta riposizionando le proprie truppe nelle province di Daraa, culla della rivolta del 2011, e di Suwayda, nella Siria meridionale. L'annuncio arriva dopo che l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che il regime di Bashar al-Assad ha perso il controllo della maggior parte di Daraa e di alcune posizioni a Suwayda. "Le nostre forze che operano a Daraa e a Suwayda si stanno ridistribuendo, riposizionando e stabilendo un perimetro di sicurezza dopo che elementi terroristici hanno attaccato posti di blocco isolati", ha affermato l'esercito in una nota rilanciata dai media statali siriani.
Hamas verifica condizioni ostaggi con gruppi Gaza in vista di accordo
La leadership politica di Hamas ha chiesto a vari gruppi nella Striscia di Gaza una verifica delle condizioni degli ostaggi in vista di un possibile accordo che preveda il loro rilascio. Lo scrive il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat citando fonti palestinesi secondo le quali appunto Hamas ha chiesto aggiornamenti sugli ostaggi tenuti da altri gruppi a Gaza in quanto prevede possibili sviluppi su un accordo di cessate il fuoco con Israele. Israele ritiene che siano 100 gli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, tra vivi e morti. Il Times of Israel riferisce che si ritiene che circa la metà siano vivi.
Siria, ong: "28 morti tra cui 8 bambini in attacchi ultime ore"
E' di 28 morti, tra cui otto bambini, il bilancio degli attacchi delle ultime ore in diverse aree della Siria, nell'ambito dell'offensiva di gruppi di jihadisti e insorti contro il regime di Damasco. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui la maggior parte delle vittime è stata registrata nella regione di Homs, dove venti persone, tra cui cinque bambini, sono morte in seguito a "bombardamenti di artiglieria lanciati dalle forze del regime contro varie località della zona rurale a nord". Altri quattro civili, una donna e tre bambini, sono morti a Daraa, nel sud della Siria, dove sono entrati ieri sera gli insorti. Una vittima si registra negli scontri tra i militanti e le forze del regime nella città di Nawa, riferisce ancora la ong con sede a Londra, mentre altri tre civili, tra cui una donna, sono morti nei bombardamenti delle forze filoturche nel nord del Paese.
Siria, New York Times: "Iran ha iniziato a evacuare personale e comandanti Pasdaran"
In un'ulteriore indicazione di quello che appare come il prossimo collasso del regime di Damasco a causa dell'avanzata dei jihadisti, l'Iran ha iniziato a evacuare il proprio personale e anche comandanti della Forza Quds dei Pasdaran dalla Siria. Lo rivela il New York Times, che cita fonti della regione e tre fonti iraniane, secondo cui i militari, funzionari diplomatici e le loro famiglie e altri civili iraniani vengono trasferiti nei vicini Libano e Iraq via terra o a Teheran in aereo. Le operazioni di evacuazione sono iniziate ieri mattina.
Siria, ribelli prendono il controllo della città di Daraa
I gruppi di opposizione siriani hanno preso il controllo di Daraa, città vicina al confine con la Giordania, nel sud della Siria. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, e la notizia è riportata anche dall'agenzia turca Anadolu. La conquista ha un forte valore simbolico: Daraa è considerata il luogo di nascita dell'insurrezione anti-regime in Siria, poiché fu proprio in questa città che si accese la prima scintilla della rivolta del 2011 contro il regime di Bashar al-Assad. Le proteste, inizialmente indirizzate a chiedere libertà e riforme, furono brutalmente represse, segnando l'inizio della guerra civile.
Gli Usa chiedono ad americani di lasciare subito la Siria
I cittadini statunitensi in Siria devono lasciare immediatamente il Paese "fin quando sono ancora disponibili opzioni di voli commerciali". E' la raccomandazione del Dipartimento di Stato. "La situazione della sicurezza continua ad essere instabile e imprevedibile con scontri attivi tra gruppi armati in tutto il paese. Il Dipartimento esorta i cittadini statunitensi a lasciare la Siria ora", ha affermato il ministero Usa in un'allerta pubblicato sui suoi social media.
Gaza, Wafa: "Raid Israele su campo Nuseirat, almeno 20 morti"
Almeno 20 palestinesi, tra cui sei bambini, sono stati uccisi ieri sera in un attacco aereo israeliano contro una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita fonti locali. Secondo la Wafa, l'abitazione presa di mira dai caccia israeliani era stata evacuata prima dell'attacco. Tra le vittime ci sono anche cinque donne, aggiunge l'agenzia, che parla di molti feriti.
Siria, Blinken: "Proteggere i civili, anche le minoranze"
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto ieri che i civili, compresi i membri delle minoranze, vengano protetti in Siria, dove i ribelli avanzano nelle loro offensiva sostenuti dalla Turchia. Durante una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, "Blinken ha insistito sull'importanza di proteggere i civili, compresi i membri delle minoranze, in Siria" e ha parlato della "necessità di una soluzione politica al conflitto", ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria in guerra con i ribelli jihadisti
Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato colpito dall'invasione di forze jihadiste filo-turche, che hanno assediato Aleppo: non è ancora chiaro se abbia lasciato il Paese. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria. IL PROFILO
Guerra in Siria, migliaia di civili in fuga e i timori dell'Europa. Cosa può succedere
Si rischia una nuova ondata migratoria dalla Siria: lo scontro tra i ribelli islamisti e il presidente Bashar al-Assad può portare nuovi migranti sul continente europeo. A fuggire non sarebbero solamente siriani ma anche libanesi, che di recente erano riparati proprio a Damasco per sfuggire alla guerra nel loro Paese. COSA SAPERE