Crisi governo Francia, socialisti trattano con Macron. Le Pen: "Posso sfiduciare ancora"

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In un incontro all'Eliseo, il segretario dei socialisti, Olivier Faure, si è mostrato aperto verso un "congelamento" della riforma delle pensioni e non più un'abrogazione, ma ha aggiunto: "Noi non parteciperemo in nessun caso a un governo con un primo ministro di destra". Marine Le Pen attacca il presidente sul discorso di ieri sera: "Non può insultare i deputati. Dire che la maggioranza dell'Assemblée Nationale, quindi la maggioranza del popolo, è irresponsabile, è un'offesa"

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Posizioni ancora lontane, di studio, tra il Partito socialista - che oggi ha aperto ai negoziati con Emmanuel Macron sul futuro governo - e il presidente francese. Nell'incontro di mezzogiorno all'Eliseo, il segretario Olivier Faure si è mostrato aperto verso un "congelamento" della riforma delle pensioni e non più un'abrogazione. Disponibilità alla discussione anche su altri punti, ma c'è una richiesta ferma: un primo ministro che venga dalla gauche, un socialista. La risposta dell'Eliseo, secondo fonti di stampa francesi: "Niente premier fin quando i socialisti non romperanno con il Nuovo Fronte Popolare". Intanto Marine Le Pen, in un'intervista a Le Figaro, proclama: "Nessuno pensi che avrò d'ora in poi le mani legate. Posso tranquillamente votare un'altra mozione di sfiducia ad un governo". La situazione odierna è andata profilandosi dopo che ieri sera Macron aveva parlato alla nazione dicendosi determinato a restare all'Eliseo fino alla fine del mandato presidenziale nel 2027. Il capo dell'Eliseo aveva anche fatto sapere di essere pronto a schierare un "governo di interesse generale" e "una legge speciale" per prorogare la finanziaria 2024. Il nome del nuovo premier verrà annunciato nei prossimi giorni.

Le Pen: "Macron non può insultare i deputati"

Secondo Marine Le Pen, il discorso in tv di Emmanuel Macron ieri sera è stato "pericoloso": "Non può insultare i deputati. Dire che la maggioranza dell'Assemblée Nationale, quindi la maggioranza del popolo, è irresponsabile, è un'offesa. È un atto senza precedenti, del quale avrebbe potuto fare a meno". Quanto all'apertura dei socialisti, che dialogano con Macron, Marine Le Pen commenta: "Che il Partito socialista si venda per un piatto di lenticchie non è, in sé, molto sorprendente. Che i Républicains possano ritrovarsi in un governo con il Partito socialista, invece, fa sorridere". Il nuovo primo ministro, secondo Le Pen, "deve rispettare tutte le forze politiche nell'Assemblée Nationale".

Socialisti: "No a un premier di destra"

All'uscita dall'incontro con macron, il leader socialista Olivier Faure ha annunciato che in giornata il presidente contatterà anche gli altri capi dei partiti del Nuovo Fronte Popolare della gauche: La France Insoumise, i Verdi e i Comunisti. Faure, che per la sua iniziativa di dialogare con Macron si è attirato i fulmini degli altri componenti dell'alleanza di sinistra, ha detto: "Noi non parteciperemo in nessun caso a un governo con un primo ministro di destra". Smentendo poi, subito dopo, che il presidente abbia chiesto come precondizione al Ps di rompere l'alleanza con La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon.

Républicains: "Non deve esserci il Ps"

Posizioni opposte e speculari dalla destra dei Républicains: "Nessuna opposizione a un primo ministro che non sia dei nostri, a condizione che non ci sia il Ps" nel governo, ha detto un collaboratore di Bruno Retailleau, il ministro dell'Interno. Verranno accettate dai Républicains, partecipazioni al governo "di personalità di sinistra non compromesse con Lfi: Didier Migaud, Manuel Valls, Bernard Cazeneuve".

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La legge speciale

Dobbiamo "ricostruire la nazione", ha detto ieri sera il presidente francese senza mezzi termini, invitando a "riportare saggezza ovunque ci sono rabbia e insulti", a "volere l'unità dove c'è la divisione". "Una legge speciale - ha detto Macron - sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento. Questa legge, temporanea, consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese".  Macron ha chiarito che questa legge speciale "applicherà per il 2025 le scelte del 2024. E conto davvero su una maggioranza che possa formarsi per adottarla in Parlamento". "L'unico calendario che mi interessa - ha insistito - è quello della nostra nazione. Abbiamo davanti a noi 30 mesi fino al termine del mandato che voi mi avete affidato affinché il governo possa agire".

Le critiche al fronte antirepubblicano

Il capo dell'Eliseo ha poi aggiunto una forte componente di rimprovero a quelli che "non si sono rivelati all'altezza", e a chi si è alleato "per far cadere il governo Barnier". "L’estrema destra e l'estrema sinistra si sono unite in un fronte antirepubblicano", ha dichiarato suscitando l'immediata reazione di Marine Le Pen, che subito dopo la fine del discorso ha commentato: "La sfiducia non è antirepubblicana, è prevista dalla Costituzione". "So bene - ha poi riflettuto il presidente - che alcuni sono tentati di ritenermi responsabile di questa situazione. È molto più comodo, ma non mi assumo l'irresponsabilità di altri". Il Rassemblement National di Marine Le Pen, ha proseguito, "ha votato una mozione di sfiducia che diceva il contrario del suo programma", preferendo "scegliere il disordine".

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