A poche ore dal voto di sfiducia contro il governo di Michel Barnier, promosso dalla sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon con il sostegno dell'estrema destra di Marine Le Pen, il presidente Emmanuel Macron è intervenuto in difesa dell'esecutivo nato appena tre mesi fa. E per respingere al mittente le richieste di sue dimissioni avanzate dall'opposizione: "Fantapolitica", ha tagliato corto il capo dell'Eliseo, assicurando che rimarrà "fino all'ultimo secondo" del suo mandato per "essere utile al Paese"
È iniziato alle 16.30 all'Assemblea Nazionale il dibattito sulle mozioni di sfiducia contro il governo del premier francese Michel Barnier. Intanto fonti governative hanno reso noto a Bfmtv che Barnier riceverà i ministri del suo governo a Matignon durante le votazioni delle mozioni di censura. I ministri ritorneranno nell'Assemblea per l'annuncio dei risultati intorno alle 20. Il voto di oggi dei deputati francesi riguarda una "mozione di censura" che ha l'intento di far cadere il governo guidato dal primo ministro conservatore Michel Barnier, lasciando il Paese sull'orlo di una nuova crisi politica.
Atmosfera elettrica in Parlamento, dove il primo a prendere la parola è il deputato de La France Insoumise, Eric Coquerel, che ha parlato di "assoluta illegittimità" del premier, spiegando così la mozione di sfiducia. Il premier parlerà poi ai deputati per un estremo tentativo di evitare la caduta del governo. Ma fra i deputati del Nuovo Fronte Popolare della gauche e il Rassemblement National di Marine Le Pen e i deputati di Eric Ciotti, dovrebbero essere una quarantina i "dissidenti", un'eventualità che sembra esclusa.
Le Pen: "Il momento della verità"
Tra le urla e i fischi dei deputati, Marine Le Pen ha preso la parola in Assemblée Nationale proclamando: "Eccoci al momento della verità, che mette fine ad un governo effimero". "È nei suoi ranghi - ha detto Le Pen - che l'intransigenza, il settarismo e il dogmatismo hanno proibito al primo ministro ogni minima concessione che avrebbe evitato questa conclusione". Per rinunciare a sfiduciare Barnier, Marine Le Pen chiedeva, fra l'altro, l'indicizzazione totale delle pensioni dei francesi all'inflazione, una richiesta che il governo ha rifiutato.
Media: Macron vuole nominare un nuovo premier in 24 ore
Di ritorno questa sera dalla visita di stato di 3 giorni in Arabia Saudita, il presidente francese Emmanuel Macron intende nominare il successore di Michel Barnier. Secondo BFM TV, il presidente ha cominciato le consultazioni da Ryad con i suoi fedelissimi e le prosegue dall'aereo presidenziale. La sua priorità, dicono stretti collaboratori citati da BFM, è "non apparire senza un governo davanti a Trump, che sarà a Parigi nel weekend per la riapertura di Notre-Dame". "È una questione di credibilità per la Francia", aggiunge la fonte.
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L'esecutivo di Barnier
Dopo appena due mesi al potere, il governo di Michel Barnier, 73 anni, sembra già giunto al capolinea, con un ultimo disperato appello del premier: "Non votate la mozione di sfiducia". Tutto è nelle mani di Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, che ha deciso di porre fine all’esperienza del premier votando insieme alla sinistra una mozione di sfiducia dopo la scadenza del suo ultimatum. Anche la gauche è contraria alla manovra finanziaria per il 2025. Le critiche di entrambe le fazioni, estrema destra e sinistra, rendono quindi sempre più incerto il futuro dell'esecutivo. Nato a settembre dopo estenuanti trattative, l'esecutivo guidato dal Républicain aveva il compito di ridurre il debito colossale della Francia dinanzi al rischio di una crisi finanziaria sulla seconda economia della zona euro.
La mozione
L'attuale camera parlamentare è la più frammentata degli ultimi decenni, con tre grandi blocchi quasi equamente divisi: la sinistra, il centro macronista e l'estrema destra di Le Pen e dei suoi alleati. Nessuno di questi ha la maggioranza da solo. La mozione contro il gabinetto di Barnier è il risultato della bocciatura del bilancio generale 2025, sostenuto solo dai macronisti e dalla minoranza della destra classica che Barnier stesso rappresenta (i repubblicani). Se la mozione avrà successo, la Francia non voterà per un candidato alternativo, come avviene in altre democrazie europee. Spetterà quindi al presidente Macron trovare una soluzione sapendo che, costituzionalmente, non potrà indire nuove elezioni legislative fino alla metà del 2025.