Jack Smith ha annunciato che lascerà cadere il caso contro il presidente eletto: un presidente in carica, infatti, non può essere perseguito e non c'è il tempo per un processo prima dell'insediamento del tycoon, fissato per il 20 gennaio 2025. Cade anche il procedimento per le carte segrete portate a Mar-a-Lago. Trump: "Una grande vittoria"
Donald Trump non sarà più indagato per l’assalto a Capitol Hill. Lo ha deciso il procuratore speciale Jack Smith che ha annunciato che lascerà cadere il procedimento contro il presidente eletto, chiedendo l'archiviazione del caso in un atto depositato dal giudice. Smith aveva già chiesto una sospensione per valutare il da farsi, dato che un presidente in carica non può essere perseguito e che non ci sarebbe stato il tempo per un processo prima dell'insediamento del tycoon. Come riporta la Cnn, dopo aver archiviato il procedimento per l'assalto a Capitol Hill, il procuratore speciale Smith ha annunciato che lascerà cadere il procedimento contro il presidente eletto Donald Trump anche per le carte segrete portate a Mar-a-Lago.
Giudice accoglie richiesta di archiviazione
La giudice del processo a Trump, Tanya Chutkan, ha accolto la richiesta del procuratore speciale Jack Smith di archiviare il procedimento. La giudice ha condiviso la mozione di Smith basata su una politica adottata più di 50 anni fa dal Dipartimento di Giustizia, consistente nel non perseguire un presidente in carica e applicata a questa situazione "senza precedenti".
Trump: "Illegali tutti i casi intentanti contro di me"
"Una grande vittoria", ha commentato il portavoce di Trump. "Il popolo americano ha rieletto il presidente Trump con un mandato schiacciante per rendere l'America di nuovo grande", si legge ancora nella nota del portavoce Steven Cheung. "La decisione odierna del dipartimento di Giustizia rappresenta una grande vittoria per lo stato di diritto". Il popolo americano e il presidente Trump, ha aggiunto, "vogliono che si ponga fine alla strumentalizzazione politica del nostro sistema giudiziario e non vediamo l'ora di unire il nostro Paese". "Questi casi, come tutti gli altri casi che sono stato costretto ad affrontare, sono vuoti e illegali e non avrebbero mai dovuto essere intentati. Oltre 100 milioni di dollari dei contribuenti sono stati sprecati nella lotta del Partito Democratico contro il loro avversario politico, io. Niente di simile è mai accaduto nel nostro Paese prima" ha poi commentato su Truth Donald Trump.
Archiviato caso Capitol Hill
La mozione di Smith cerca di archiviare il caso Capitol Hill "senza pregiudizio" (il che
significa che potrebbe potenzialmente essere riavviato tra quattro anni dopo la Presidenza del tycoon), riconoscendo che la politica del dipartimento di giustizia proibisce di perseguire un presidente in carica. "Tale divieto è categorico e non dipende dalla gravità dei crimini accusati, dalla forza delle prove del governo o dai meriti dell'accusa, che il governo sostiene pienamente", scrive Smith. "Sulla base dell'interpretazione della Costituzione da parte del dipartimento, il governo chiede l'archiviazione senza pregiudizio dell'atto di accusa", prosegue. Se il giudice accogliesse l'istanza così com'è, lascerebbe aperta la possibilità che i procuratori possano nuovamente presentare accuse una volta che Trump lascerà l'incarico dopo il suo secondo mandato alla Casa Bianca. Ma, secondo gli esperti legali, è possibile che il tycoon, una volta in carica, provi a fare qualcosa che non è mai stato testato prima: graziare se stesso per escludere la possibilità di un pericolo legale in futuro.
L’assalto del 6 gennaio 2021
L’assalto a Capitol Hill risale al pomeriggio del 6 gennaio 2021, quando un gruppo di manifestanti sostenitori di Trump fece irruzione al Campidoglio dove si stava certificando il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi, vinte da Joe Biden. Sull’attacco al Congresso, circa un mese dopo, è stata aperta l’indagine di una commissione d’inchiesta. La prima condanna è stata quella contro lo “sciamano”, Jacob Chansley, facilmente riconoscibile per il viso dipinto e il copricapo con le corna. Chansley, seguace della teoria cospirazionista QAnon, fu arrestato alcuni giorni dopo l’assalto al Congresso con l’accusa di infrazione, turbamento della quiete pubblica, intralcio alla giustizia e di aver provocato disordini.
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I processi a carico di Trump
Donald Trump ha diversi fronti legali aperti. Oltre a Capitol Hill e alle carte di Mar-a-Lago, il presidente eletto è a processo per la vicenda dei pagamenti all’ex pornostar Stormy Daniels. Trump passerà quindi alla storia per essere il primo eletto alla Casa Bianca riconosciuto colpevole di reati e condannato. La sua vittoria alle elezioni del 5 novembre 2024 potrebbe completamente cambiare le carte in tavola: se le sentenze venissero rimandate a dopo il 20 gennaio 2025, data di insediamento a Washington, Trump godrà di nuovo dell’immunità presidenziale.