Times: "L'Ucraina potrebbe costruire una bomba atomica in pochi mesi". Ma Kiev smentisce

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Ansa/Ipa

Introduzione

Gli ucraini potrebbero sviluppare una rudimentale bomba nucleare in breve tempo, se il presidente eletto americano Donald Trump decidesse di non sostenerli più militarmente contro la Russia. L’informazione è stata riportata ieri, 14 novembre, dal Times che ha citato il documento di un think tank ucraino (il Center for Army, Conversion and Disarmament Studies, Cacds) presentato al ministero della Difesa di Kiev. Gli ucraini però hanno subito smentito. E un portavoce del ministero degli Esteri ha sottolineato: "Non possediamo, sviluppiamo o intendiamo acquisire armi nucleari".

Ma quello di Kiev con l'atomica è uno scenario verosimile? E quali sarebbero le conseguenze? Molto dipende anche dal ruolo che giocheranno nel conflitto, nei prossimi mesi, gli Stati Uniti

Quello che devi sapere

L'ipotesi della bomba ucraina

  • Secondo il quotidiano britannico Times, Kiev avrebbe dunque le capacità per realizzare rapidamente, sfruttando il plutonio, un ordigno con una tecnologia simile alla bomba "Fat Man" sganciata dagli Usa su Nagasaki nel 1945 nelle ultime fasi della Seconda guerra mondiale

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Il documento

  • "Creare una semplice bomba atomica, come fecero gli Stati Uniti nel quadro del Progetto Manhattan, non sarebbe un compito difficile 80 anni dopo", si legge nel documento a cui fa riferimento il Times

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Il ruolo del plutonio

  • Il rapporto inoltre evidenzia che l’Ucraina potrebbe creare rapidamente una bomba utilizzando il plutonio derivato dalle barre di combustibile esaurito. Con circa sette tonnellate di plutonio disponibile per i reattori, gli esperti sostengono che il materiale è sufficiente per produrre centinaia di testate con rese tattiche di diversi kilotoni. E queste informazioni sarebbero già arrivate al viceministro della Difesa ucraino, indicando quanto la nazione potrebbe essere vicina allo sviluppo di un proprio arsenale nucleare

Il memorandum di Budapest del 1994

  • Il rapporto del think tank non è avallato dal governo di Kiev, ma stabilisce la base giuridica in base alla quale l'Ucraina potrebbe ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), la cui ratifica era subordinata alle garanzie di sicurezza fornite da Stati Uniti, Regno Unito e Russia nel memorandum di Budapest del 1994

La smentita di Kiev

  • L'ipotesi è stata comunque smentita ufficialmente da Heorhii Tykhyi, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, su X: "Non possediamo, sviluppiamo o intendiamo acquisire armi nucleari". E poi ha aggiunto: "L'Ucraina lavora a stretto contatto con l'Aiea ed è completamente trasparente rispetto al suo monitoraggio, che esclude l'uso di materiali nucleari per scopi militari"

La smentita precedente

  • Il mese scorso, inoltre, il Ministero degli Esteri ucraino aveva smentito un rapporto apparso sul quotidiano tedesco Bild, che citava una fonte ucraina anonima, secondo cui Kiev stava cercando di sviluppare armi di distruzione di massa

Le praole di Zelensky

  • Alcune settimane fa, il presidente Volodymyr Zelensky, di fronte agli alleati europei e alla Nato, aveva accennato ipoteticamente alla possibilità di un'arma nucleare, come alternativa a un eventuale mancato ingresso di Kiev nell'Alleanza, per poi precisare di non voler puntare su quel tipo di ordigni

Il ruolo degli Usa (e di Trump)

  • In questo quadro resta centrale la posizione degli Usa. Durante la sua campagna elettorale, Trump aveva promesso di porre fine alla guerra entro 24 ore se avesse riconquistato la presidenza, senza però fornire i dettagli del suo piano. In precedenza aveva elogiato il presidente russo Vladimir Putin definendolo “piuttosto intelligente”. Mentre Volodymyr Zelensky era stato definito come “il più grande venditore sulla Terra” per aver ottenuto il sostegno proprio degli Stati Uniti. Ad ogni modo, gli Usa hanno recentemente annunciato un pacchetto di aiuti militari da 425 milioni di dollari all’Ucraina

La chiamata tra Zelensky e Trump

  • Zelensky dal canto suo ha già lanciato un avvertimento sul rischio di una guerra mondiale se un’altra nazione venisse coinvolta nel conflitto. E anche se si è subito congratulato con Trump per la sua vittoria alle elezioni americane - discutendo con il tycoon la necessità di combattere l’aggressione russa - rimangono le preoccupazioni su come questa nuova presidenza Trump potrebbe influenzare la guerra.
  • La chiamata tra i due sarebbe durata 25 minuti e Trump avrebbe detto al presidente ucraino che continuerà a sostenere comunque Kiev con Starlink. Al colloquio ha partecipato anche Elon Musk

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