Alluvione Valencia, almeno 217 morti. Contestati il re e Sanchez, rotti vetri auto premier
MondoSale la conta delle vittime. I sub stanno tentando di individuare le persone "sepolte" nei 5.700 posti auto del centro commerciale Bonaire ad Aldaia. Nuova allerta meteo in Catalogna, Murcia, Comunità Valenciana. Allarme rosso per la Costa meridionale di Valencia, revocati invece gli allarmi in Almeria. Ancora polemiche su Mazón: "Non ha dichiarato l'emergenza per non essere il responsabile legale degli aiuti". Felipe VI e Sanchez duramente contestati, con lanci di fango e oggetti. Distrutti vetri auto premier
Sale ad almeno 217 il numero dei morti per l'alluvione in alcune zone della Spagna, in particolare Valencia. Oltre mille i dispersi (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE). Non si sa ancora quanti di loro possano essere "sepolti" nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire ad Aldaia, uno dei più grandi della città spagnola. I sommozzatori cercano in queste ore di individuare le auto e i corpi sommersi da tre metri d'acqua e fango. Quando l'acqua è arrivata trascinando tutto con sé, il centro (che ha una capacità di 5.700 posti auto, tra superficie e sotterraneo) funzionava a pieno regime. Il concreto timore è che i clienti possano aver cercato le loro auto nella parte sotterranea per scappare dall'ondata, rimanendo bloccati. "È un cimitero", dicono i soccorritori. Continuano le polemiche sul presidente della regione Carlos Mazón: oltre al video in cui negava l'emergenza, secondo il quotidiano El Pais si sarebbe "defilato" non dichiarando la catastrofe ed evitando così di guidare gli aiuti ed esserne il responsabile legale. Il re Felipe ha visitato i luoghi colpiti con la moglie Letizia e il premier Sanchez. In un clima di enorme tensione e caos, la comitiva formata dai due reali, Pedro Sanchez e il presidente della comunità velenciana Carlos Mazon, ha ricevuto lanci di fango dalla popolazione di Paiporta, esasperata. Tanti hanno gridato "assassini", poi un gruppo di cittadini ha attaccato l'auto di Sánchez con pale e calci, finendo per distruggere i vetri posteriori. Questa mattina, intanto, nuovo appello di Papa Francesco all'Angelus: "Continuiamo a pregare per Valencia e tanti popoli della Spagna che soffrono tanto in questi giorni. Che cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda".
Re Felipe VI e Sanchez contestati nei comuni colpiti
In mattinata il re Felipe VI è arrivato nelle zone colpite, con la moglie Letizia, accompagnato dal premier Pedro Sanchez. Sono stati accolti dal presidente della Regione, Carlos Mazon. La comitiva formata dai due reali, Sanchez e il presidente della comunità velenciana Carlos Mazon, ha ricevuto lanci di fango dalla popolazione di Paiporta. Dalle immagini trasmesse da emittenti televisive si vede re Felipe circondato da persone che gli si sono avvicinate per parlargli nonostante il cordone di sicurezza che comunque teneva a distanza la folla. Il sovrano ha cercato anche di ripararsi con alcuni ombrelli. Il filmato mostra anche re Felipe che risponde ad alcune persone presenti. I reali hanno parlato con la popolazione e la visita è durata alcune ore. Bisogna "comprendere la rabbia e la frustrazione" delle persone colpite dalle inondazioni, ha detto Felipe dopo essere stato costretto dalle proteste a interrompere la visita. Sui social circolano anche immagini di Sanchez a Paiporta colpito di striscio alle spalle da quello che sembra un bastone di legno lanciato da qualcuno sul posto. Subito dopo ha lasciato la cittadina. In tanti hanno postato le immagini della sua macchina mentre andava via, circondato da persone che lo insultavano. Il premier ha anche visitato il Centro di emergenze della Comunità di Valencia: all'uscita, fuori dal palazzo una piccola folla gli ha urlato "Dimissioni". "Voglio esprimere tutta la solidarietà e il riconoscimento dell'angoscia e della sofferenza patite dalle popolazioni" alluvionate ma "condanno ogni tipo di violenza", ha detto Sanchez. Tre persone della sua scorta e di quella del re Felipe e Letizia sono rimaste ferite in maniera lieve.
Media: “Ultradestra rivendica aggressione a Sanchez”
Uno dei 'volontari' impegnati nei soccorsi a Paiporta ha rivendicato, in una chat pubblicata dall'online elDiario.es, di aver distrutto l'auto di Pedro Sanchez durante le contestazioni nel corso della visita compiuta dal premier con i reali e il governatore di Valencia Mazon. "Con quelli della mia associazione siamo qui, gli abbiamo distrutto l'auto ma lo abbiamo potuto colpire solo con una mazza alle spalle", è scritto nel messaggio postato da Adrian Campos, che si presenta come "volontario" di una sorta di delegazione valenciana dell'organizzazione Revuelta. La polizia ha confermato al quotidiano che sta indagando su varie chat.
Arrivati migliaia di militari
Intanto sono giunti altri militari. Sono in tutto 7.500 i membri dell'esercito impegnati sul territorio nella ricerca dei dispersi, ai quali si sono uniti agenti di polizia e guardia civile mobilitati dal ministero dell'Interno, più altri già presenti sul territorio. Secondo le autorità è stata ripristinata l'elettricità per il 94% delle utenze, ma 7mila persone restano ancora senza luce e in migliaia senza acqua.
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Nuova allerta meteo
Ma le preoccupazioni di un nuovo aggravarsi del meteo non sono terminate. Il meteo statale spagnolo, Aemet, ha lanciato l'allarme rosso per la Costa meridionale di Valencia. "Nelle prossime ore in questa zona potrebbero verificarsi temporali di forte intensità: oltre 90 l/m² in un'ora. Pericolo estremo. Stai molto attento!", si legge nell'account X di Aemet. Il governo regionale di Valencia ha inviato messaggi sui cellulari di allarme rosso, il massimo livello, per "piogge localmente molto intense e possibilmente di eccezionale persistenza nella zona della provincia di Valencia Litorale Sud".
La situazione in Almería
L'autorità del meteo statale spagnola aveva lanciato l'avviso rosso per le piogge torrenziali anche nella provincia di Almería. "Possibili straripamenti di canali e allagamenti. Il pericolo è estremo. Non viaggiare se non strettamente necessario", aveva detto. In serata Aemet ha revocato tutti gli allarmi di pioggia e tempesta attivati ad Almería. La giornata è trascorsa senza grossi problemi nella provincia andalusa, fatta eccezione per alcuni accumuli d'acqua nella località di Vera, dove il traffico è stato chiuso su diverse strade. Le precipitazioni hanno lasciato quantità minime in località come Huércal-Overa (8,5 litri per metro quadrato finora) o Carboneras (5,2 litri ).
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A Paiporta si spala con le mascherine
A Paiporta, il Comune valenciano più colpito dall'alluvione, il numero di vittime è salito a più di 70 tra tutte quelle finora recuperate. "Ci sono strade dove ancora non è stato possibile accedere per i veicoli ammassati nel mare di fango", ha detto José Antonio Redondo, assessore al Lavoro e al Commercio, che non ha rivelato il numero di quanti risultano ancora scomparsi. Un conteggio che ha però realizzato il coordinamento dell'Unità militare dell'esercito, ma che non è stato ufficialmente reso noto. Nel municipio di 25mila abitanti, diviso a metà dal torrente che durante la piena ha seminato morte e distruzione, i volontari spalano con le mascherine per proteggersi dall'odore della morte, unito a quello dei rifiuti ammassati agli angoli di strada che da quattro giorni non vengono rimossi.
Venti persone intrappolate in un supermercato
Almeno venti persone sarebbero rimaste intrappolate nelle auto nel parcheggio del supermercato Consum in calle Literato Azorin a Benetusser, vicino a Valencia. Dopo 48 ore, i militari dell'Unità di emergenza dell'esercito sono entrati dopo aver aspirato l'acqua e il fango che sommergevano la struttura. Nell'acqua sarebbero state identificate numerose auto parcheggiate: in alcune potrebbero esserci i dispersi rimasti intrappolati a seguito dell'alluvione.