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Alluvione Valencia, oltre 200 morti. Vittime intrappolate in tunnel. In 360mila senz'acqua

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©Ansa

I vigili del fuoco: “Dentro un tunnel lungo l'arteria che va da Alfafar e Benetuser trovate circa 30-40 auto con diverse vittime all’interno”. "Moltissime persone erano ai piani bassi delle case, nei garage, possono esserci ancora sopravvissuti", ha detto la ministra della Difesa, Margarita Robles. Duecento sfollati nel sud-ovest del Paese. Trovati vivi 7 dispersi. In 50mila senza corrente elettrica. Allerta per piogge forti e persistenti nella metà occidentale dell'Andalusia, nel basso Ebro e nelle isole Baleari

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È ancora allerta in Spagna dopo le precipitazioni estreme che hanno messo in ginocchio Valencia, provocando oltre 200 morti e centinaia di dispersi (LE FOTO). Fra le vittime anche un bimbo di 4 anni del piccolissimo paesino di Sot de Chera e il 28enne José Castillejo Belinchón, ex calciatore che si è formato nel settore giovanile del Valencia. L'emergenza resta alta dopo che circa 366.000 abitanti di una ventina di municipi della regione di Valencia sono ancora senza acqua potabile mentre in 50.000 sono al buio. Per la mancanza di acqua a causa delle condotte scoppiate per l'inondazione, in alcuni comuni non è possibile procedere con la pulizia del fango che nel frattempo si è seccato. E oggi l'allerta si è spostata anche nella metà occidentale dell'Andalusia, nel basso Ebro e nelle isole Baleari, per le piogge forti e persistenti. L'Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha attivato l'allarme rosso per pioggia sulla costa di Huelva e nelle regioni di Arévalo e Condado. Nel corso della giornata, comunque, in queste zone l'allerta sembra essersi ridotta mentre resta alta alle Baleari.

In un tunnel vittime dentro le auto

Diverse vittime sono state trovate in un tunnel, dentro le loro auto. "Abbiamo lavorato tutta la notte in un tunnel, lungo l'arteria che va da Alfafar e Benetuser. Era totalmente allagato, ora è completamente ripulito dall'acqua. Dentro ci sono circa 30, 40 macchine con diverse vittime al loro interno", ha raccontato ai media andalusi Salvador Olivas, capo di una squadra di 14 dei vigili del fuoco di Malaga arrivati a Valencia subito dopo le inondazioni.

Strade e linee ferroviarie da ricostruire

Nella regione di Valencia la priorità è garantire beni di prima necessità come acqua, cibo e medicine alle popolazioni colpite. La Comunità Valenciana resterà isolata dai collegamenti ferroviari con Madrid e in parte dalla Catalogna per almeno due settimane dopo i danni alla ferrovia: inoltre, 150 arterie della rete stradale sono devastate, mentre restano interrotti vari tratti dell'autostrada A7 di collegamento con Madrid, con colonne di decine di campion e auto ferme ai margini dell'autostrada. "Oltre 80 km di rete stradale sono stati danneggiati e la priorità è riattivare con urgenza l'autostrada A7 interrotta e impossibile da percorrere", intervento per il quale "ci vorranno 10 o 12 giorni per entrare nuovamente in funzione", ha detto a Tve il ministro dei Trasporti e Mobilità sostenibile, Oscar Puente, nell'assicurare che sono cominciati i lavori per ristabilire la rete viaria della regione di Valencia, danneggiata dalla Dana, dove "la situazione è estremamente grave". Il ministro ha segnalato che si è riusciti a "ristabilire il collegamento nord-sud". Per quanto riguarda i trasporti ferroviari, Puente ha confermato che la linea della Tav Madrid-Valencia sarà ripristinata "in due, al massimo 3 settimane", dopo la ricostruzione di due tunnel in due dei municipi colpiti di Torrent e Chive. Mentre i treni regionali, dopo la distruzione di 3 delle 5 linee ferroviarie, "tarderanno mesi per essere completamente operative". Il ministro ha segnalato che "per ora non è stato possibile stabilire un piano alternativo di mobilità" per le migliaia di pendolari che si muovono fra Valencia e l'hinterland, che non sarà possibile "fino a quando le strade non saranno liberate e percorribili".

Ritrovati vivi sette dispersi, oltre 120mila gli sfollati

Intanto il governo dell'Ecuador ha confermato che sette degli otto ecuadoriani denunciati come dispersi sono stati ritrovati vivi e ha sottolineato che monitora le informazioni ufficiali spagnole sulle persone decedute per individuare possibili casi di connazionali. Sono oltre 120.000 gli sfollati, e almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell'Unità di emergenza dell'esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. 

124 anziani messi in salvo a spalle

Tra le storie a lieto fine c'è anche quella di 124 anziani ospiti al piano inferiore di una casa di riposo di Sedaví, vicino Valencia, salvati in extremis dalle loro infermiere: li hanno caricati a spalle o in braccio e, mentre il livello dell'acqua passava da 0 centimetri a due metri nel giro di pochi minuti e l'ascensore era fuori uso, li hanno portati verso i piani superiori. "Sono tutti vivi", hanno raccontato con sollievo le dieci lavoratrici al quotidiano El Periódico. "Alcuni hanno delle ferite da curare, altri hanno poi trascorso la notte senza ossigeno, ma non si è perso nessuno", hanno aggiunto. E ancora: "Li abbiamo portati al primo piano, ma poi vedevamo che l'acqua continuava a venire su e allora li abbiamo fatti salire al secondo".

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Volontari a piedi portano aiuti agli alluvionati di Valencia 

Pale per scavare nel fango, cibo e acqua sono le prime necessità delle popolazioni alluvionate della zona di Valencia, e migliaia di cittadini che provano a dare una mano stanno formando, come raccontano La Vanguardia e altri media, carovane a piedi per portare questi aiuti nelle località più colpite. La direzione principale di questo fiume di volontari è da Valencia città verso le zone dell'hinterland devastate dalle inondazioni degli scorsi giorni: tra queste Sedaví, Alfafar, Paiporta, Picanya, Albal e Catarroja. "Grazie a tutti i servitori pubblici e alle migliaia di volontari che, in tragedie come quelle che stiamo vivendo, sono un esempio di solidarietà e dedizione", ha scritto su X il premier Pedro Sánchez. Mentre dal centro di coordinamento dei servizi d'emergenza regionali è però anche arrivata una richiesta: "Con la più profonda gratitudine verso i volontari per l'aiuto che stanno fornendo alle popolazioni colpite, vi chiediamo per favore di non recarvi in queste zone, perché il traffico si sta collassando e i servizi d'emergenza non possono accedere".

Arresti per rapine e saccheggi

Se da una parte c'è chi aiuta, dall'altra non sono mancati episodi di saccheggio. La Guardia Civil ha fatto sapere che una trentina di persone sono state arrestate finora per rapine e atti di saccheggio. Il Gruppo di Riserva e Sicurezza ha inoltre

identificato 183 persone e 75 veicoli nell'ambito dell'operazione di prevenzione di questo tipo di azioni. Giovedì il Tribunale di Istruzione numero 3 di Torrent ha ordinato la detenzione provvisoria, comunicata e senza cauzione, per quattro uomini arrestati per presunto saccheggio di negozi in un centro commerciale. La Procura provinciale chiederà la custodia cautelare per tutti gli arrestati per questo tipo di comportamento.

La ministra della Difesa: "A Valencia possono esserci ancora persone vive"

"Moltissime persone erano ai piani bassi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto, possono ancora esserci persone vive fra coloro che si trovano in questa situazione", ha detto la ministra della Difesa, Margarita Robles, in dichiarazioni alla tv nazionale Tve riferendosi agli abitanti dei municipi dell'area a sud di Valencia. "Ci sono luoghi dove ci sono auto accatastate su altre auto e veicoli in cui potrebbero esserci persone dentro", ha aggiunto Robles. In serata, sui social, riguardo al numero di soldati impiegati ha spiegato: "Duemila militari sul terreno e altri cento al lavoro sulla logistica perché tutti i piani di lavoro funzionino, perché i mezzi aerei possano volare e perché gli aiuti arrivino dove c'è bisogno". In un comunicato la Difesa ha segnalato che i militari sono impegnati a Utiel, Requena, Ribarroja, Torrent, Paiporta e Algemesi in lavori di rimozione dei detriti, di salvataggio e nella distribuzione di acqua e viveri. A questo contingente da sabato si uniranno altri 500 militari, secondo quanto ha annunciato il ministro dell'Interno Fernando Grande Marlaska dopo una richiesta avanzata dal governatore della regione di Valencia, Carlos Mazon.

Spunta il video del governatore di Valencia 

Intanto, alcuni media spagnoli hanno recuperato il video in cui il 29 ottobre il presidente della Generalitat Valenciana - il governatore della Regione - Carlos Mazon ridimensionava la minaccia della Dana, mentre i servizi meteorologici affermavano il contrario. Nel video Mazon, esponente del Partido Popular, dice che "secondo le previsioni, il temporale si sta spostando, cosa che fa sperare che intorno alle ore 18 diminuirà la sua intensità in tutto il territorio della comunità". Ma erano le 13 e poco prima il suo stesso dipartimento per le Emergenze aveva diramato l'allerta. Poi Mazon insiste: "Considerato quello che sta succedendo, le cose stanno andando avanti fortunatamente senza danni materiali e senza allerta idrologica". Il video è sparito dai profili social del governatore, ma le testate spagnole lo hanno recuperato.

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Duecento sfollati nel sud-ovest del Paese

Corsi d'acqua straripati, strade e marciapiedi in zone urbane inondate, alcune famiglie sfollate: anche il sud-ovest della Spagna è alle prese con gli effetti della Dana. La situazione più preoccupante si è vissuta in piena notte nella provincia di Huelva dove, secondo i media locali, un violento nubifragio ha provocato allagamenti sia nella città omonima sia in altre località limitrofe. "Per favore, non uscite di casa a meno che non sia imprescindibile", ha chiesto il governatore dell'Andalusia, Juanma Moreno, agli abitanti della zona. Un altro punto delicato è quello di una zona rurale prossima a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice: lì la piena del fiume Guadalete ha portato all'evacuazione preventiva di circa 200 persone, secondo Diario de Jeréz.

Allerta alle isole Baleari

La Dana, il fenomeno con improvvisi e violenti nubifragi che ha colpito in maniera devastante l'est della Spagna, si sta ora avvicinando alle isole Baleari, dove sono attive diverse allerte meteo. "Nelle prossime ore si prevede che arrivi a Maiorca", ha avvertito su X il servizio per le emergenze regionali. "Ha già lasciato 100 l/m2 sulla zona ovest", si legge ancora nel messaggio, "serve molta precauzione". Inoltre, il servizio ha riferito che finora a Maiorca ci sono state 14 segnalazioni per allagamenti in vie pubbliche. Un messaggio con inviti alla prudenza e a evitare "zone inondabili" è stato condiviso anche dall'account ufficiale della presidenza del governo nazionale, La Moncloa. Secondo il giornale locale Última Hora, tre torrenti di Maiorca "stanno per straripare". "Per fortuna la gente sta ascoltando gli avvisi e non sta andando in strada", ha però detto a questa testata un responsabile di polizia della zona.

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