Maltempo Spagna, oltre 150 morti nell’alluvione di Valencia. Si cercano i dispersi

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L’intensità della perturbazione è in calo ma l’allarme resta alto dopo il maltempo che tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina ha provocato almeno 158 vittime a Valencia e in alcune aree della Castiglia-La Mancia e dell'Andalusia. Oltre 120mila gli sfollati. Il presidente della regione, Carlos Mazón, si difende dalle critiche: "Abbiamo avvisato della situazione già da domenica. Le allerte sono state gestite dal 112". Il premier Sanchez: "Non è finita, state attenti"

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Comincia a perdere intensità la devastante alluvione - dovuta al fenomeno della Dana - che in meno di una giornata, tra martedì pomeriggio e mercoledì mattina, ha provocato almeno 158 morti e un numero ancora imprecisato di dispersi a Valencia e in altre zone della Spagna. Anche oggi però l'Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) ha mantenuto sei comunità sotto allerta arancione, il secondo livello di una scala di tre, in Andalusia, Aragona, Catalogna e Comunità Valenciana; e giallo, il livello più basso, in Castilla y León, Estremadura e Ceuta. Non esiste più nella zona l'avviso rosso, l'allerta massima, che era stata indicata stamattina a Castellón. Si prevedono ancora almeno due giorni di piogge forti e di allerta alta poi Dana, il vortice di bassa pressione all'origine dei nubifragi e delle inondazioni nella zona di Valencia, proseguirà il suo cammino verso Occidente, dicono gli esperti. Intanto la Protezione civile spagnola ha inviato un messaggio agli abitanti di Castellón affinché "in caso di forti piogge" rimangano nelle loro case "in zone elevate" e, se sono per strada, "si riparino nei punti alti". "Non è finita, bisogna stare attenti", ha detto il premier Pedro Sanchez, in visita nelle zone colpite dalle inondazioni. Da oggi è stata dispiegata anche un'unità militare specializzata in operazioni con cani da soccorso, ha annunciato la ministra della Difesa Margarita Robles, anticipando tuttavia che le autorità non sono ottimiste e si aspettano un aumento del numero delle vittime. "Purtroppo ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli", ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Óscar Puente, riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccati sulle strade coperte di fango. Anche il Papa ha espresso la sua "vicinanza alla gente di Valencia", "in questo momento di catastrofe".

Sanchez: "State a casa"

"Martedì terremo il Consiglio dei ministri e dichiareremo questa zona vittima di calamità naturale - ha detto sanchez - Ora però invito tutti a seguire le indicazioni delle autorità. Siamo alla vigilia di un ponte festivo ma invito tutti a stare a casa". Poi ha aggiunto: "Tutti i Paesi europei stanno offrendo i loro aiuti e per questo li ringrazio", la Spagna "metterà a disposizione tutti i fondi necessari" per la ricostruzione e la "ripresa della normalità" e verranno impiegati per le popolazioni colpite anche le risorse "della Commissione europea".

Case e strade allagate a Castellón e a Cadice 

Allagamenti di strade e case si stanno verificando in diversi punti delle province spagnole di Castellón (est) e Cadice (sud-ovest). Come riporta Tve, l'acqua ha invaso diversi punti del nord di Castellón, dove la popolazione ha ricevuto avvisi delle autorità per evitare di circolare. "Ci sono scuole chiuse, persone bloccate nei loro veicoli che aspettano di essere liberate, strade interrotte", ha raccontato una giornalista in collegamento, mentre scorrevano immagini di fiumi straripati. Non lontano da lì, a Valderrobres (provincia di Teruel), l'acqua è entrata in alcune case, riporta l'agenzia di stampa Efe. Intanto, l'agenzia meteorologica catalana ha decretato allerta massima per il sud della provincia di Tarragona. Disagi anche in diverse località del Cadice, spiega la stampa locale: a San Fernando, ad esempio, si sono registrati allagamenti in scuole e case; problemi anche in altri punti come i dintorni di Jerez de la Frontera, Chiclana, Puerto Real o La Sierra. Alcune complicazioni sono state segnalate anche nelle province di Siviglia.

Oltre 120mila sfollati

Sono oltre 120.000 gli sfollati, e almeno 500 persone hanno pernottato in alberghi della regione di Valencia, dove sono impegnati oltre mille militari dell'Unità di emergenza dell'esercito per liberare 119 strade regionali isolate dal fango e dai detriti portati dalle piogge torrenziali. Oltre 250 persone sono state salvate da elicotteri e 70 via terra. Ci sono però ancora interi paesi sepolti dal fango, come Paiporta, dove si registrano 40 morti e continua da martedì l'interruzione delle forniture idriche ed elettriche. Restano sospesi anche oggi i collegamenti ferroviari dell'alta velocità da Madrid a Valencia e nell'intera regione valenciana. Interrotto anche il corridoio mediterraneo autostradale dalla Catalogna alla regione a sudest della Spagna.

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Arrestate 39 persone per i saccheggi

Nelle ultime ore la polizia nazionale ha arrestato 39 persone ritenute i presunti autori di atti di saccheggio nelle zone colpite dall'alluvione. Secondo El Pais, sono accusati di aver approfittato della situazione di caos creata dal maltempo per portare a termine i furti, che si sono concentrati principalmente nel centro commerciale Bonaire, nel comune di Aldaia di 31.000 abitanti, e nel MN4, ad Alfafar, un centro di 22.000 abitanti.

A Valencia la camera mortuaria nel palazzo di Giustizia 

Da ieri al Palazzo di Giustizia di Valencia stanno arrivando diversi corpi delle vittime: è lì infatti che le autorità hanno allestito la principale camera mortuaria. In un comunicato, l'autorità giudiziaria valenziana ha spiegato che per ospitare i cadaveri è stato messo a disposizione "un intero piano sotterraneo del parcheggio" della struttura, uno spazio abilitato per agevolare poi lo svolgimento delle autopsie e delle pratiche di identificazione dei corpi. Nel frattempo, il governo ha inviato nella zona diversi team di medici legali provenienti da altre regioni e alcuni "obitori portatili": "Ne sono stati messi a disposizione circa 50. Purtroppo dall'esperienza del Covid sappiamo che sono importanti", ha spiegato alla radio Cadena Ser la ministra della Difesa, Margarita Robles, aggiungendo che sono anche a disposizione alcuni psicologi per assistere sopravvissuti e parenti delle vittime.

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La pioggia di un anno in otto ore

L’alluvione le conseguenti inondazioni hanno colpito in particolare le località situate a sud e a est di Valencia, dove sono caduti in otto ore circa 490 millimetri d'acqua, ovvero la quantità media abituale di un anno. "Tutto è successo nel giro di pochi secondi, l'acqua ci arrivava fino alle ginocchia. È un miracolo che possiamo raccontarlo", ha raccontato alla stampa locale un testimone, rimasto per quattro ore bloccato sul tettuccio della propria auto a Paiporta, dove sono morte almeno 34 persone. Lì, tra le vittime, ci sono anche due agenti della Guardia Civil e diversi anziani, sorpresi dalla furia di un vicino corso d'acqua esondato mentre cenavano nella residenza in cui erano ospiti. L'acqua e il fango hanno invaso diversi altri punti della Comunità Valenciana, così come in alcune aree della Castiglia-La Mancia e dell'Andalusia. Inevitabili anche i disagi correlati, con collegamenti ferroviari interrotti, tratti autostradali chiusi e trasporti pubblici locali rimasti fuori uso.

Le polemiche sui ritardi

Sin dalle prime ore dell'emergenza oltre 2.000 persone tra membri dell'esercito, pompieri, forze dell'ordine e sanitari si sono messi al lavoro per i soccorsi. E mentre la situazione nelle zone interessate dalla catastrofe resta drammatica, sul fronte politico si sono accese le polemiche. Nella bufera, in particolare, è finita la gestione dell'emergenza da parte del presidente della regione di Valencia, il popolare Carlos Mazón, accusato di aver sottovalutato per ore la portata dell'alluvione. Un primo allarme rosso era stato infatti lanciato dall'autorità meteo nazionale (Aemet) martedì alle 7. Ma solo 11 ore dopo, esattamente alle 20.03, quando tutta la zona era già travolta dell'inondazione, è arrivata sui cellulari dei residenti l'invito urgente della Protezione civile a non muoversi in tutta la provincia. Mazón però si difende: "Abbiamo avvisato della situazione già da domenica", è stata la sua risposta ai cronisti ripresa da El Mundo. "Le allerte sono state gestite dal 112", ha aggiunto, precisando anche che "ci sarà tempo per parlare di queste cose" e che adesso non è il momento per "la cattiva politica". Stamattina Mazón ha annunciato lo stanziamento di 250 milioni di euro per aiuti diretti alle popolazioni colpite dalle inondazioni.

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