A dirlo è stato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller. "Abbiamo tanti sacrifici davanti a noi, ma siamo fiduciosi che la vittoria sarà nostra". Questo il messaggio del nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo primo discorso tv. Israele ha ordinato ai residenti di Baalbek, Ain bourday e Durous di evacuare "immediatamente" le città. Nuova proposta per cessate il fuoco e rilascio di ostaggi tra Israele e Hamas presentata ai mediatori
Air France prolunga stop voli per Tel Aviv fino al 5 novembre
Air France ha annunciato che prolungherà la sospensione dei voli per Tel Aviv almeno fino al 5 novembre "data la situazione della sicurezza nella destinazione". Anche i collegamenti con Beirut sono stati sospesi fino al 30 novembre, "la ripresa delle operazioni dipende ancora dalla valutazione della situazione a terra", ha dichiarato la compagnia aerea francese, aggiungendo che offrirà ai passeggeri interessati voli successivi o il rimborso.
Operazione servizi segreti in Iran: ucciso "terrorista" legato a Israele
Un "terrorista" legato a Israele è stato ucciso in Iran durante un'operazione condotta dai servizi segreti in collaborazione con i Guardiani della Rivoluzione, mentre altre due persone sono state arrestate. Lo ha riferito la televisione di Stato di Teheran dopo che sabato scorso Israele per la prima volta ha confermato di aver attaccato l'Iran e preso di mira obiettivi militari come rappresaglia per gli attacchi missilistici del primo ottobre.
"I servizi segreti hanno ucciso uno dei principali membri di un gruppo terroristico separatista affiliato al regime sionista (così le autorità di Teheran definiscono Israele, ndr) e hanno arrestato altre due persone", ha riferito l'emittente, aggiungendo che sono state sequestrate armi.
L'operazione è avvenuta nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, nel nord-ovest dell'Iran, alcuni giorni fa. I tre individui stavano tentando di infiltrarsi dalla regione del Kurdistan iracheno "per provocare rivolte", ha concluso la tv di Stato.
Iran: "Annientato un gruppo separatista legato a Israele"
Le forze di sicurezza dell'Iran hanno annientato un gruppo separatista affiliato a Israele, che tentava di entrare nel territorio iraniano per compiere un sabotaggio. Secondo l'Irna, il gruppo aveva pianificato di entrare nella provincia nord-occidentale dell'Azerbaigian occidentale dalla regione del Kurdistan iracheno con l'obiettivo di creare disordini in strada, terrore e insicurezza. Durante l'operazione uno dei principali leader del gruppo terroristico è stato ucciso e altri due sono stati arrestati. Sono state confiscate anche diverse armi.
Tenenti: "In Libano villaggi distrutti vicino linea blu"
Alcuni villaggi in Libano a "tre, quattro, cinque chilometri dalla linea blu" presidiata dalle forze di pace Onu di Unifil "sono completamente distrutti" e la "situazione è drammatica". Lo ha detto il portavoce di Unifil Andrea Tenenti nel corso di un briefing in corso all'Onu con i media.
Tenenti: "Le regole di ingaggio Unifil non cambiano"
"Le regole di ingaggio in Libano sono adeguate alla situazione sul campo. Ogni cambiamento deve essere approvato dal Consiglio di sicurezza e al momento non sono previsti cambiamenti". Lo ha detto Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, le forze di pace Onu impegnate nella zona cuscinetto tra Israele e Libano.
Caritas Internationalis: "Preoccupazione escalation violenze"
Caritas Internationalis, con più di 150 Ong, ha lanciato un forte appello agli Stati membri delle Nazioni Unite, chiedendo la fine delle violenze che colpiscono i civili a Gaza, Cisgiordania e Libano. In una dichiarazione congiunta, la coalizione ha espresso profonda preoccupazione per l'escalation di violenza e la tragica crisi umanitaria scoppiata. La dichiarazione, indirizzata ai governi di tutto il mondo, sottolinea l'urgente necessità di evitare che vengano danneggiate altre vite innocenti, sottolineando che non si tratta solo di un obbligo morale, ma anche di un obbligo legale. La pubblicazione coincide con una conferenza internazionale organizzata a Parigi dal governo francese, che riunisce rappresentanti dei paesi partner del Libano, delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e una serie di organizzazioni internazionali, regionali e della società civile per affrontare la multiforme crisi del Libano. Caritas Internationalis si unisce all'appello all'azione collettiva per difendere la dignità umana, garantire la pace e proteggere le comunità vulnerabili.
Media: "Per Netanyahu è il momento per un accordo sulla fine della guerra in Libano"
Israele ha raggiunto ampiamente i suoi obiettivi nella guerra contro Hezbollah e per questo il primo ministro Benjamin Netanyahu, e prima di lui gli alti funzionari della sicurezza, sono convinti che sia arrivato il momento per finalizzare un accordo per mettere fine alla guerra in Libano. Lo riporta Channel 12 facendo riferimento alla riunione di ieri sera tra Netanyahu e i funzionari della sicurezza.
Sono stati proprio questi ultimi, riportano i media israeliani, ad aver illustrato a Netanyahu, convincendolo, la necessità di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco in Libano. Che permetterebbe, tra l'altro, ai residenti nel nord di Israele di tornare alle loro case vicino al confine con il Libano.
Gallant a soldati: "Riportare a casa ostaggi vostro compito principale"
Riportare a casa gli ostaggi è al momento la missione "più importante" per i militari israeliani che operano nella Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, parlando alle truppe a Rafah.
"Il vostro obbligo è creare pressione militare. Il nostro obbligo, il livello politico, è di arrivare a un accordo", ha premesso Gallant, citato dal Times of Israel, e "spero che lo faremo".
"Voi fate pressione, fate ciò che è necessario, e noi arriviamo a un accordo perché voi create le condizioni", ha dichiarato il ministro, secondo cui riportare gli ostaggi "è la nostra missione più importante a Gaza in questa fase".
Iran: "Il divieto di Israele all'Unrwa è un atto crudele e odioso"
"La mossa israeliana di vietare le attività dell'Unrwa in Israele è un atto atroce e crudele e avrà gravi conseguenze, poiché l'agenzia è un'istituzione `insostituibile' ed essenziale, senza la quale il sistema di aiuti e assistenza umanitaria a Gaza crollerà", ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baghaei sul suo account X. "Israele persegue l'annientamento completo dell'Unrwa e il mondo dovrebbe fermarlo, poiché tale misura porterà a privare i palestinesi rimasti senza casa dei loro diritti umani fondamentali", ha aggiunto.
Gallant: "Pressione militare a Gaza per liberare gli ostaggi"
Israele continua con la pressione militare a Gaza con l'intento di raggiungere un accordo per riportare a casa gli ostaggi. Lo ha ribadito il ministro della Difesa Yoav Gallant parlando alle truppe a Rafah. "Il vostro obbligo è creare pressione militare. Il nostro obbligo, a livello politico, è di giungere a un accordo... Voi fate pressione, fate ciò che è necessario e noi giungeremo a un accordo perchè voi create le condizioni per noi per realizzarlo, e spero che lo faremo", ha affermato, definendola "la missione piu' importante a Gaza in questo momento".
Iran: "Legge di Israele anti-Unrwa scandalosa e crudele"
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha condannato la legge israeliana contro l'Unrwa, definendola "scandalosa e crudele". Lo Stato ebraico ha "già ucciso più di 230 membri del suo personale", ha ricordato il rappresentante della Repubblica islamica su X, sottolineando che l'agenzia Onu per i palestinesi "insostituibile ed essenziale, senza la quale il sistema umanitario a Gaza crollerebbe". L'iniziativa israeliana rientra in "ciò che il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina ha definito come 'intento genocida' - ha aggiunto - all'interno di un processo decennale di espansione territoriale e pulizia etnica mirato a liquidare la presenza palestinese in Palestina". Baghaei ha esortato la comunità internazionale ad "agire con decisione per impedire" a Israele di "sradicare l'Agenzia vecchia di 75 anni e per impedire la privazione dei rifugiati palestinesi dei loro diritti minimi di base".
Qassem: "Possiamo resistere per giorni, settimane o persino mesi"
''Non riporterete i residenti del nord di Israele alle loro case attraverso questi mezzi". Lo ha dichiarato il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo primo discorso in tv dopo aver preso il posto di Hassan Nasrallah alla guida del movimento filoiraniano. "Possiamo resistere per giorni, settimane o persino mesi'', ha dichiarato Qassem. Rivolgendosi agli israeliani, li ha invitati a ''lasciare le nostre terre per ridurre al minimo le vostre perdite, o assisterete a cose che non avete mai visto prima''. Qassem ha quindi affermato che i miliziani di Hezbollah "prendono di mira solo le caserme e il personale militare, mentre loro uccidono civili innocenti. Cercano di farci del male, ma noi facciamo del male a loro, e siamo persino riusciti a lanciare un missile nella camera da letto di Netanyahu, un attacco che secondo quanto abbiamo appreso lo ha spaventato".
Media: "Raid dell'Idf vicino Baalbek colpisce depositi di carburante"
Un attacco aereo israeliano nel nord-est del Libano ha colpito depositi di carburante nella città di Douris, alla periferia di Baalbek. In precedenza le IDF avevano emesso ordini di evacuazione per l'intera città di Baalbek.
Israele ha lanciato pesanti attacchi aerei sulla città storica di Baalbek e sui villaggi circostanti, nella regione orientale della Bekaa. Non ci sono notizie di vittime. Migliaia di persone sono fuggite dalla città da quando è stato emesso l'ordine di evacuazione, circa quattro ore prima dell'inizio degli attacchi.
Il nuovo leader di Hezbollah: "La tregua sarà alle nostre condizioni"
"Continuiamo a combattere e non imploreremo un cessate il fuoco. Se gli israeliani vogliono fermarsi, sarà alle nostre condizioni e i negoziati non hanno ancora prodotto risultati". Lo ha affermato il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, sottolineando che il gruppo sciita filo-iraniano è "sulla stessa lunghezza d'onda di Berri", lo speaker del Parlamento libanese che negozia per conto loro.
Hamas: "Studieremo ogni piano di tregua che porti al ritiro d'Israele"
Un funzionario di Hamas ha annunciato oggi che il movimento islamico palestinese non ha ricevuto una proposta ufficiale per una tregua nella Striscia di Gaza ma studierà qualsiasi piano che includa un ritiro israeliano dal territorio. "Non abbiamo ricevuto ufficialmente una proposta esaustiva. Siamo pronti a discutere qualsiasi idea o proposta che ci venga presentata, purché porti alla fine della guerra e al ritiro dell'esercito da Gaza", ha detto un funzionario che ha richiesto l'anonimato, accusando il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di impedire il processo sul cessate il fuoco per perseguire una politica di "genocidio, pulizia etnica e sfollamento della popolazione" approfittando dell'assenza di pressioni da parte degli Stati Uniti. "Abbiamo detto ai mediatori che Hamas è pronto se (Israele) accetta un cessate il fuoco, un ritiro completo dalla Striscia di Gaza, il ritorno degli sfollati alle loro case a Gaza, anche nel nord, l'ingresso di aiuti sufficienti per il nostro popolo e un serio accordo di scambio sui prigionieri palestinesi detenuti da Israele, ha precisato la stessa fonte.
Il leader di Hezbollah minaccia Netanyahu: "Via dal Libano"
Il nuovo leader di Hezbollah Naim Qassem ha rivolto minacce nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ricordando il drone che ha colpito la sua residenza a Cesarea. "Questa volta, si è salvato. Non sappiamo quando morirà, ma qualche israeliano potrebbe ucciderlo. Potrebbe morire durante uno dei suoi discorsi", ha affermato il successore di Hassan Nasrallah. Qassem si è quindi rivolto a Israele, esortandolo a lasciare il territorio libanese "per ridurre le perdite, altrimenti vedrai cose che non hai mai visto prima. Non riporterete cosi' gli abitanti del nord alle loro case", ha aggiunto.
Qassem: "Stiamo difendendo il Libano, in mezzo ad una guerra non voluta"
''Stiamo combattendo per difenderci, per proteggere il nostro Paese, i palestinesi e per impedire il controllo israeliano e americano sulla nostra nazione''. Così il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo primo discorso televisivo da quando, ieri, ha assunto la guida del gruppo al posto del defunto Hassan Nasrallah.
''La nostra posizione coerente era quella di non volere una guerra'', ha aggiunto Qassem, sottolineando allo stesso tempo che ''siamo nel mezzo di una guerra combattuta contro il Libano. Una guerra che è iniziata con l'esplosione dei cercapersona a settembre''.
Nuovi raid aerei israeliani nell'est del Libano
Alcuni raid hanno colpito oggi la città di Baalbek, nel Libano orientale, e la sua periferia. Lo ha riferito un corrispondente dell'Afp, poche ore dopo che Israele aveva lanciato un appello di evacuazione per l'area. Il sindaco di Baalbek Mustafa al-Shall ha confermato che gli attacchi hanno colpito la città e i suoi dintorni, mentre i media statali hanno affermato che "aerei da guerra nemici hanno lanciato una serie di attacchi sull'area Asira della città di Baalbek" e in una città vicina.
Nuovo leader di Hezbollah: "Pronti per una lunga guerra"
"Nessuno abbia paura per noi, abbiamo l'esperienza e i mezzi necessari e siamo preparati per una lunga guerra. Solo uno dei nostri combattenti vale dieci dei loro soldati super equipaggiati, con i loro carri armati e le loro armi". Lo ha affermato il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem.
Qassem: "L'Iran aiuta Hezbollah, ben venga il sostegno dei Paesi arabi"
''L'Iran ci sostiene nel nostro progetto e non chiede nulla in cambio'', ovvero ''non sta guidando la sua lotta attraverso di noi''. Lo ha dichiarato il nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem, nel suo primo discorso pubblico in tv dopo aver preso il posto che era di Hassan Nasrallah. ''Accogliamo con favore qualsiasi supporto da qualsiasi paese arabo per far progredire la nostra lotta. Ma qualche paese arabo ci ha offerto aiuto? E noi lo abbiamo rifiutato?", ha aggiunto.