"Non lo penso solo io, ma anche le persone che hanno lavorato con lui", ha detto la vicepresidente Usa citando l'ex capo dello staff John Kelly. "Trump non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà". Il tycoon in Georgia: "È la peggiore della storia americana"
Sale la tensione tra Kamala Harris e Donald Trump, a meno di due settimane dall'election day negli Stati Uniti. "Sono convinta che Trump sia un fascista", ha ribadito la vicepresidente Usa all'incontro con gli elettori in Pennsylvania ospitato dalla Cnn. "E non lo penso solo io, ma lo pensano anche le persone che hanno lavorato con lui", ha detto la vicepresidente Usa citando l'ex capo dello staff John Kelly. "Trump non difenderà la Costituzione americana, la ucciderà", ha aggiunto Harris, insistendo sul fatto che il repubblicano "è un pericolo" per gli Stati Uniti. Trump, ha accusato ancora, "è pronto a stilare una lista dei suoi nemici per vendicarsi. Attaccherà i suoi oppositori pacifici o i giornalisti. Ha detto di essere pronto ad usare l'esercito contro il nemico interno". (USA 2024: I SONDAGGI)
Harris: "Una nuova generazione di leader"
La candidata dem ha anche risposto a domande sulla sua agenda dall'economia all'immigrazione, tallone d'Achille della sua vicepresidenza. "Io rappresento una nuova generazione di leader, un approccio nuovo che si basa su esperienze diverse", ha spiegato prendendo, ancora una volta, le distanze da Biden e annunciando una serie di provvedimenti per abbassare il costo dei generi alimentari e delle abitazioni. Quanto all'immigrazione, la vicepresidente ha scaricato sul Congresso americano il dramma irrisolto. "Il nostro sistema è rotto, è rotto da anni e abbiamo bisogno di una soluzione permanente", ha detto la Harris che poi, incalzata dall'anchor Anderson Cooper sul perché in questi tre anni e mezzo l'amministrazione democratica non abbia risolto la questione, ha risposto: "Questo è un problema che in ultima analisi pertiene al Congresso, è il Congresso che ha i cordoni della borsa".
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L'attacco di Trump
Più o meno alla stessa ora in Georgia, Trump attaccava Harris accusandola di aver "messo in hotel di lusso migliaia di criminali dal Venezuela e dal Congo". Il tycoon ha anche accusato la vicepresidente di "non sapere mettere due parole in fila e di essere la peggiore della storia americana". Sul palco del comizio è salito anche l'ex candidato indipendente alla presidenza Robert Kennedy Jr, che ha dato il suo sostegno a The Donald. "Non ci meritiamo un presidente che tenga la corruzione alla larga da Washington? Non ci meritiamo un presidente che farà l'America di nuovo grande?", ha chiesto il nipote 70enne di Jfk accolto da un'ovazione del pubblico.