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Guerra Israele - Medio Oriente, Idf conferma di aver eliminato Safieddine

©Ansa

Il movimento libanese ha rivendicato l'attacco di sabato scorso alla residenza del primo ministro israeliano. Sette residenti di Gerusalemme Est sono stati arrestati perché sospettati di aver pianificato attacchi in Israele. La premier Meloni sente Erdogan: al centro dei colloqui telefonici con il presidente turco "anche la drammatica situazione in Medio Oriente"

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La minaccia iraniana al centro del colloquio Netanyahu-Blinken

Durante l'incontro di oggi a Gerusalemme tra il premier Benyamin Netanyahu e il segretario di Staro Usa Antony Blinken è stata sollevata la questione della minaccia iraniana e della necessità che entrambi i Paesi (Usa e Israele) uniscano le forze. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro, aggiungendo che Blinken ha espresso "il profondo shock degli Stati Uniti" per il tentativo iraniano di eliminare Netanyahu attraverso Hezbollah, chiarendo che si tratta di un "evento estremo e straordinario". Il colloquio ha poi riguardato il quadro di governo a Gaza dopo la guerra, con il primo ministro che ha sottolineato come l'eliminazione del leader di Hamas Yahya Sinwar potrebbe avere un effetto positivo sul ritorno dei rapiti, sul raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra e sul dopoguerra. Sul tavolo anche il cessate il fuoco in Libano.

Forze Israele uccidono bambino di 11 anni in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno ucciso questa sera un bambino palestinese di 11 anni nella città di Nablus, in Cisgiordania. Lo rende noto il ministero della Salute, citato dall'agenzia palestinese Wafa. Il ministero ha annunciato che Abdullah Jamal Hawwash è morto a causa delle ferite riportate dopo essere stato colpito "dalle forze di occupazione israeliane nella città'".

Blinken a Netanyahu: "Ulteriori misure per aiuti a Gaza"

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken ha chiesto al primo ministro israeliano, Benjamyn Netanyahu, "ulteriori misure" per portare aiuti a Gaza. Lo dice un funzionario Usa.

Erdogan sente Meloni: sostenga lo stop di armi a Israele

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha avuto un colloquio telefonico con la premier italiana, Giorgia Meloni, in cui ha affermato che "un sostegno da parte dell'Italia potrebbe rafforzare l'iniziativa lanciata dalla Turchia presso l'Onu per fermare l'invio di armi a Israele". Secondo quanto riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, il leader turco ha aggiunto che "la Turchia ha ritenuto appropriata la risposta dell'Italia all'aggressione israeliana e ha affermato che continuerà a impegnarsi per la pace nella regione", definendo "inaccettabili" gli attacchi dello Stato ebraico contro Gaza e il Libano.

Hezbollah rivendica attentato a Netanyahu

Hezbollah conferma, suoi miliziani catturati dagli israeliani

- Hezbollah ha ammesso che alcuni dei suoi combattenti sono stati catturati dall'esercito israeliano. Lo ha riferisce Al Jazeera online citando un portavoce del gruppo sciita, che non ha fornito il numero dei miliziani catturati, ma ha affermato che Israele "ha la responsabilità" delle loro vite. "Sulla questione dei prigionieri attualmente detenuti dal nemico, dico: so che il nemico non è impegnato nell'etica della guerra e nelle convenzioni internazionali, ma ha la responsabilità di preservare le vite dei prigionieri", ha detto Mohammad Afif ai giornalisti, chiedendo al Comitato internazionale della Croce Rossa di accertare la loro sicurezza.

Mezzaluna rossa: autorizzato da Israele ingresso 25 camion aiuti

Mohamed Radwan, vicepresidente della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai del Nord, ha dichiarato che l'organizzazione ha inviato 30 camion di aiuti umanitari, tra cui 4 camion di carburante, a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Tuttavia, le autorità israeliane hanno rifiutato e hanno rimandato indietro 5 camion di aiuti di vario tipo. I 25 camion arrivati sono sono stati scaricati in collaborazione con le Nazioni Unite, l'Agenzia delle Nazioni Unite che supporta i rifugiati palestinesi (Unrwa) e la Mezzaluna Rossa palestinese.

Croce Rossa, tre soccorritori feriti in raid IDF in Libano

Tre soccorritori sono rimasti feriti in un attacco israeliano contro la città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo fa sapere la Croce Rossa libanese. "A seguito di un attacco a Nabatiyeh, quattro squadre di ambulanze della Croce Rossa libanese sono state inviate sul posto per salvare le vittime", ha affermato la ONG in una nota. "Il sito è stato nuovamente bombardato e tre volontari della Croce Rossa libanese sono stati feriti da schegge e portati in ospedale", ha aggiunto.

Media Israele confermano, 'colpita la casa di Netanyahu'

Il primo ministro israeliano. La censura militare, spiegano i siti online, ha autorizzato solo ora la pubblicazione della notizia, tanto che i media hanno pubblicato anche una foto che mostra i danni del drone sull'abitazione. 

Tajani, dall'Italia 25 milioni per Libano e Gaza

"Abbiamo deciso che durante l'incontro di questo pomeriggio daremo uno stanziamento di un impegno umanitario d'emergenza da parte italiana: 10 milioni di euro per le popolazioni del Libano, 10 milioni di aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di 5 milioni per il piano dell'Anp per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza. Io credo che dovremmo anche riflettere sul dare vita a una conferenza come quella dell'Ucraina per la ricostruzione, di farlo anche per Gaza, per il Libano e per quelle parti di Israele del nord che sono state colpite". Così Antonio Tajani in apertura dei lavori del G7 Sviluppo a Pescara. 

Hezbollah rivendica l'attacco alla casa di Netanyahu

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco con un drone che sabato ha preso di mira la residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Nentayahu a Cesarea, nel centro di Israele. "Annunciamo la nostra piena e unica responsabilità per l'operazione di Cesarea (...) che ha preso di mira il criminale di guerra Netanyahu (...)", ha dichiarato Mohammad Afif, responsabile delle relazioni con i media del movimento islamista libanese. Mentre stava tenendo una conferenza stampa nella periferia meridionale di Beirut, roccaforte del gruppo filo-iraniano, un attacco israeliano ha preso di mira l'area, secondo l'agenzia di stampa nazionale ufficiale (Ani). "Se non siamo riusciti a colpirvi l'ultima volta, abbiamo molti giorni davanti a noi", ha detto a Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha accusato gli alleati dell'Iran di aver cercato di assassinarlo e ha minacciato di far pagare loro un "alto prezzo" dopo l'attacco di un drone alla sua residenza privata. La missione iraniana presso le Nazioni Unite ha dichiarato che "questa azione" è stata "compiuta da Hezbollah".

Israele bombarda Beirut durante punto stampa Hezbollah

Israele ha colpito il sud di Beirut durante una conferenza stampa di Hezbollah. Lo riferiscono i media pubblici libanesi. 

Hezbollah, prese precauzioni per società microfinanziamento

Il gruppo libanese Hezbollah ha dichiarato che la sua società di microfinanziamento Al-Qard al-Hassan ha preso tutte le precauzioni necessarie in vista degli attacchi israeliani della scorsa settimana, giurando di "adempiere ai suoi obblighi" nei confronti dei clienti. L'azienda "aveva previsto tale... aggressione e ha preso tutte le precauzioni e farà tutto il necessario per adempiere ai suoi obblighi nei confronti dei depositanti", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce Mohammed Afif. 

Incontro tra Netanyahu e Blinken a Gerusalemme

E' in corso a Gerusalemme l'incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro. Al centro dell'incontro, come era trapelato in precedenza, il piano Usa per il cessate il fuoco in Libano, il previsto attacco di Israele all'Iran in risposta ai missili del primo ottobre su Israele, i negoziati sulla liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza. 

Zelensky, negoziati pace con Russia dipendono da voto Usa

La possibilità di avviare negoziati di pace con la Russia "dipenderà" dal risultato delle elezioni presidenziali americane, previste per il 5 novembre:  lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Secondo me, dipende innanzitutto dalle elezioni negli Stati Uniti", ha affermato ieri il leader ucraino durante un incontro con un gruppo di giornalisti. Le sue dichiarazioni erano state poste sotto embargo fino a oggi.

Brics: Peskov, diversi da Ue, non siamo "uniti contro qualcuno"

I paesi Brics, a differenza dell'Unione Europea, non hanno obblighi reciproci: si tratta di un'associazione progettata per garantire gli interessi reciproci dei partecipanti e non per essere alleati contro qualcuno. Lo ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un'intervista a Izvestia citata da Ria Novosti mentre il vertice Brics sta partendo a Kazan, nel Tatarstan. "I Brics non hanno ancora le caratteristiche necessarie per essere un'organizzazione: non hanno una carta, regole chiare e così  via. E' piuttosto un'unione di paesi che condividono punti comuni, valori, linee guida comuni", ha detto. I Paesi Brics, ha aggiunto, "aderiscono ad un modello universale di relazioni senza monocentrismo, basato sul rispetto e sul vantaggio reciproci".  Al contrario, l'Ue "ha i propri documenti statutari con regole chiare e vincolanti, tutta una serie di obblighi reciproci". La cooperazione nei Brics, ha aggiunto, "non è  in alcun modo diretta contro altri paesi, contro altri modelli. L'unico obiettivo che viene perseguito è proprio l'interesse reciproco dei partecipanti", ha osservato il portavoce

presidenziale. Il vertice al via a Kazan è il primo da quando, all'inizio di quest'anno, si sono aggiunti al nucleo iniziale formato da Federazione Russa, Brasile, India, Cina e Sud Africa, anche Egitto, Etiopia, Iran, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Sempre dal primo gennaio e' di turno la presidenza russa, "a favore del multilateralismo per uno sviluppo e una sicurezza globali equi". Nell'ambito della sua presidenza, la Federazione Russa organizza più di 200 eventi politici, economici e sociali. 

Tajani al G7, una conferenza per ricostruzione di Gaza

Dal G7 Sviluppo il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha  lanciato l'idea di una conferenza per la ricostruzione di Gaza. "Tutte le popolazioni civili indipendentemente dalla nazionalità devono essere aiutate e credo che qui si possa inviare un segnale chiaro perché con la presenza dei tre principali interlocutori", israeliani, palestinesi e libanesi, "che si confronteranno con i Paesi del G7 mi auguro si potrà compiere un passo in avanti. Penso anche a una sorta di conferenza per la ricostruzione di Gaza", ha affermato il titolare della Farnesina da Pescara. 

Tv saudita: "L'Iran coinvolto nell'attentato a Netanyahu"

Il canale tv saudita al Hadath ha citato fonti secondo le quali "l'indagine israeliana conferma il coinvolgimento iraniano nel lancio del drone contro la casa del premier Benyamin Netanyahu a Cesarea. Funzionari dell'ambasciata iraniana a Beirut sono coinvolti nell'attentato al primo ministro israeliano". Per ora non ci sono conferme ufficiali da parte israeliana. 

Tajani: "Penso ad una conferenza per la ricostruzione di Gaza"

"Penso anche a una sorta di conferenza per la ricostruzione di Gaza". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del G7 Sviluppo a Pescara.

"L'obiettivo è quello di cercare di dare risposte concrete. L'Italia le ha già date attraverso il progetto Food for Gaza, abbiamo consegnato decine di tonnellate di materiale alimentare e sanitario a Gaza ed è già stato distribuito", ha spiegato Tajani, annunciando che "partirà altro venerdì da Genova, 15 tir che abbiamo acquistato per portare il materiale e poi per distribuirlo. Li abbiamo dati al Programma Alimentare Mondiale, e attraverso la Giordania manderemo altri beni grazie all'azione della Croce Rossa".  

"Quello che ho ottenuto ieri in Israele è l'assicurazione che i tir italiani passeranno e potranno entrare a Gaza, quindi avremo un percorso agevolato per gli aiuti umanitari che vengono dall'Italia. Questo grazie al lavoro diplomatico che abbiamo fatto", ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Katz a colloquio con il ministro degli Esteri tedesco Baerbock: "Abbiamo discusso della guerra di Israele su sette fronti diversi, delle opportunità create dopo l'eliminazione di Sinwar per promuovere un accordo di rilascio degli ostaggi e della possibilità di aumentare la pressione sull'Iran dopo i duri colpi che abbiamo inflitto alla loro base avanzata, Hezbollah"

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