Live In Roma 2024, Unicef: “I bambini in Medioriente hanno visto il peggio”

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Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, è intervenuto nel corso del panel "Guerra in Medio Oriente, la situazione umanitaria" a Live In Roma. Insieme a lui, sul palco dell'evento formato Sky TG24, anche Marco Perini di Avsi e Giulio Cocchini di Cesvi. "Sotto le bombe c'è una comunità che ha deciso di resistere: la speranza è l'ultima a morire, sempre", ha detto Perini

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“La situazione Gaza è complessa e i bambini stanno vedendo tutto quello che non dovrebbero”. Queste le parole di Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, intervenuto nel corso del panel Guerra in Medio Oriente, la situazione umanitaria a Live In Roma, l'evento che porta Sky TG24 fuori dai propri studi televisivi nelle piazze e città italiane. Oltre a Iacomini, hanno preso parte all'incontro con la giornalista Liliana Faccioli Pintozzi nella cornice delle Corsie Sistine nella Capitale, anche Marco Perini, responsabile delle attività in Medio Oriente e Nord Africa di AVSI, che si è collegato in diretta da Beirut in Libano, e Giulio Cocchini, Emergency Coordinator Gaza di CESVI, in diretta da Amman in Giordania.

Iacomini (Unicef): "Manca l'acqua e non ci sono vie di ingresso"

Nel corso del suo intervento nel panel, Iacomini ha ricordato che nella Striscia di Gaza “le scuole sono state distrutte e rase al suolo”, mentre in Libano ci sono “400mila bambini e ragazzi sfollati” e “845 rifugi dove tutte le persone vanno a nascondersi, che sono già tutti pieni”. Il portavoce di Unicef Italia ha rimarcato anche la grave condizione in cui vive la popolazione palestinese. “La situazione a Gaza è molto complessa, manca l'acqua, mancano le vie di ingresso, mancano le cose più semplici come kit igienico-sanitari, servizi igienici, coperte”. La situazione, per quanto riguarda i bambini, è ancora più grave: “Non dimentichiamo i traumi che tutti i bambini di Gaza, di Israele durante il 7 ottobre, del Libano stanno vivendo. Tutti questi bambini stanno vedendo tutto quello che non dovrebbero: bombe, morte, case distrutte, mamme e papà uccisi”, ha sottolineato Iacomini. “Noi di Unicef cerchiamo di portare acqua, cibo e aiuti di ogni genere”, ha aggiunto. 

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Perini (Avsi): “Vogliamo impedire che i bambini diventino 'vecchi' troppo presto”

Anche Avsi lavora sul campo per fornire aiuto e assistenza alle vittime della guerra in Medioriente. “Quello che facciamo è impedire che questi bambini diventino vecchi troppo presto”, ha dichiarato Marco Perini, responsabile delle attività in Medioriente e nord Africa di Avsi, in collegamento da Beirut. “Abbandonare tutto all'improvviso, uscire dalla propria casa, dormire su materassi per terra, non avere spazio per giocare... ecco cosa stanno affrontando i bambini adesso. Noi stiamo cercando di rispondere a tutti questi bisogni perché questa emergenza è un'emergenza h24”, ha aggiunto. “Ai ragazzi dico: informatevi. Purtroppo la storia è sempre più complicata di quello che semplicemente si racconta”, ha detto Perini, concludendo che “oggi sotto le bombe c'è una comunità di persone che ha deciso di resistere, la speranza è l'ultima a morire, sempre”.

Cocchini (Cesvi): “Le ong lavorano in coordinazione”

Tra gli obiettivi di Cesvi, come sottolinea Giulio Cocchini, Emergency Coordinator Gaza che si è collegato per l'occasione in diretta da Amman in Giordania, c'è lo “svuotamento dei tombini per ridurre il rischio di esondazioni”. “Noi collaboriamo con il comune di Gaza City con vari interventi. Le ong non operano in ordine sparso, ci sono cluster o gruppi di ong che lavorano nello stesso settore. Noi tutti ci coordiniamo con le altre realtà comunitarie” per offrire la massima assistenza, ha detto Cocchini. 

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