Sono arrivati a quota "50mila" i cittadini libanesi e siriani che vivono nel Paese che sono "entrati in Siria in fuga dagli attacchi aerei israeliani", mentre "ben oltre 200 mila sono gli sfollati all'interno del Libano" a causa della guerra scatenata da Israele. L'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati: "In corso operazioni di soccorso per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno"
- Sono arrivati a quota "50mila" i cittadini libanesi e siriani che vivono in Libano che sono "entrati in Siria in fuga dagli attacchi aerei israeliani", mentre "ben oltre 200 mila sono gli sfollati all'interno del Libano" a causa della guerra scatenata da Israele contro il Paese dei Cedri
- A riferirlo l'Alto commissario dell'Onu per i rifugiati Filippo Grandi, via social. "Sono in corso operazioni di soccorso, anche da parte dell’Unhcr, per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno, in coordinamento con entrambi i governi", ha comunicato
- Durante la guerra civile siriana, centinaia di migliaia di persone (1,5 milioni secondo il governo di Beirut) si erano rifugiate nel vicino Libano per sfuggire alle atrocità che si consumavano in Siria; ora, con l'attacco di Israele diretto contro Hezbollah, il flusso si è invertito e sono i libanesi che si rifugiano in Siria
- Intanto oggi l'esercito israeliano ha annunciato ufficialmente di aver ucciso il leader Hezbollah Nasrallah nel raid di Beirut, dove cortei spontanei in onore del comandante si sono messi in marcia nella periferia sud della Capitale
- Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando i raid aerei israeliani in cui ha perso la vita il leader di Hezbollah, ha affermato che "la Turchia è e rimane al fianco del Libano": "La politica di invasione portata avanti da Israele ha ora preso di mira il Libano. In seguito ai selvaggi attacchi di questi giorni hanno perso la vita civili e bambini. Un massacro inaccettabile per chiunque abbia una coscienza. Il mondo islamico prenda una posizione forte", ha scritto Erdogan sul proprio profilo ufficiale X