Mattarella al Cern: Russia riporta guerra in Ue e mina anche ricerca

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Il Capo dello Stato è giunto nella sede del Cern a Ginevra dove ha preso parte alla cerimonia per il 70esimo anniversario della sua fondazione, accolto dal Direttore generale Fabiola Gianotti 

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“Intervengo volentieri a questo 70° compleanno del Cern, motore di progresso scientifico, ed esempio di quanto il linguaggio universale della scienza significhi apertura, superamento delle barriere” ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo alla cerimonia per i 70 anni del Cern, accolto dal Direttore generale Fabiola Gianotti.

"Scienza è apertura e superamento barriere"

“Una circostanza ben chiara al gruppo di scienziati che, negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra, promosse l’istituzione del Cern, divenuto, nel tempo, oltre che un centro di ricerca di eccellenza, una rete che unisce diecimila ricercatori e centinaia di università nel mondo

Uno sguardo al futuro, una scommessa di speranza per un’Europa che, uscita dilaniata dalla guerra, aveva visto anche piegare la scienza al servizio di cause contro l’umanità.

Nei lavori preparatori allo statuto del laboratorio, i padri fondatori (fra essi Edoardo Amaldi), tennero a sottolineare che nessuna delle ricerche condotte al Cern sarebbe potuta essere motivata da scopi militari, e che ogni risultato sarebbe stato liberamente accessibile a tutti.

Il Cern, da allora, ha continuato ad accentuare questa sua caratteristica di luogo di incontro, di scambio e di crescita per scienziati e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo, che qui vengono a studiare, a formarsi, nella consapevolezza che la cooperazione è arricchimento reciproco.

Con grande afflizione si è assistito alla scelta della Federazione russa di riportare, con l’aggressione all’indipendenza dell’Ucraina, la guerra nel cuore dell’Europa, con conseguenze severe sul terreno della cooperazione scientifica".

Futuro comune

Il Centro Europeo per la Ricerca Nucleare è sempre stato testimonianza della volontà di costruzione di un futuro comune, incompatibile con chi antepone la forza delle armi al dialogo e alle ragioni del diritto.

Costruire la pace attraverso la scienza, questa la vocazione del Cern, punto di riferimento mondiale nella ricerca sulle particelle elementari.

Con risultati straordinari, che ci aiutano a guardare al mondo e al suo funzionamento in modo più consapevole e che sono al tempo stesso determinanti per il nostro progresso e benessere: basti pensare alle applicazioni in settori quali la medicina.

Il principale merito di questa storia di successo va ovviamente ascritto alla comunità dei ricercatori che opera quotidianamente in questi laboratori.

Una storia cui la Repubblica Italiana ha fornito un convinto contributo.

Tra i Paesi fondatori del Centro, alcuni grandi fisici italiani hanno partecipato alla sua guida, da Edoardo Amaldi al Premio Nobel Carlo Rubbia, a Luciano Maiani.

Il messaggio a Fabiola Gianotti

E mi rivolgo ora a Lei, Signora Direttrice, prima donna chiamata a rivestire questa delicata responsabilità.

Le strutture di ricerca italiane si sono avvalse positivamente del rapporto con il Cern e sono certo che questo dialogo continuerà ad essere fattore di elevato arricchimento reciproco in campo scientifico e in aree di notevole specializzazione, quali i magneti superconduttori e le nuove tecniche di accelerazione delle particelle.

Questi luoghi recano anche altri segni del contributo italico. Grazie a Renzo Piano, qui, la bellezza architettonica si fa interprete dell’incontro tra scienza e società.

Signora Direttrice,

nell’esprimere apprezzamento per i risultati che il Centro Europeo di Ricerca Nucleare ha saputo conseguire in questi suoi primi settant’anni di vita, mi piace segnalare come il Cern abbia rappresentato un virtuoso esempio di cooperazione europea in una realtà globale segnata – anche in ambito scientifico – da potenze di scala infinitamente superiore ai nostri orizzonti nazionali.

Progredire significa impegno comune perché il Centro possa continuare ad esercitare il suo ruolo di eccellenza, contribuendo alla leadership europea in un settore chiave per l’autonomia strategica del Continente.

A tutti voi del Cern, agli scienziati che ne sono parte viva, va l’augurio più intenso di un futuro sempre brillante.

Siete voi stessi degli acceleratori.

Acceleratori di progresso scientifico, di ricerca di un bene comune che sa guardare oltre i ristretti limiti degli interessi locali, proiettato verso il riconoscimento di un destino condiviso dall’umanità".

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