Introduzione
Gli analisti si interrogano sugli scenari possibili che si sono aperti dopo l’uccisione di Nasrallah, leader di Hezbollah (TUTTI GLI OBIETTIVI UCCISI NEI RAID). Diverse fonti spiegano che un’azione via terra da parte dell’esercito israeliano è possibile. Si tratterebbe di una incursione “chirurgica”. Movimenti dell’Idf oltre il confine libanese sono stati già segnalati. Ma i vertici militari studiano i rischi di una eventuale invasione, per quanto breve. Nessuna decisione è stata presa, la situazione è fluida. Ecco cosa può accadere.
Quello che devi sapere
Ora cosa succede?
- Dopo l’uccisione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, le tensioni tra Israele e Libano sono a livelli altissimi. Gli analisti si interrogano sulle prossime mosse di Netanyahu, tra cui non viene scartata l’ipotesi di una operazione militare in territorio libanese, “chirurgica” e breve. Ma quali sono gli scenari possibili?
Per approfondire: Israele-Libano, le tappe storiche del conflitto tra i due Paesi e il ruolo di Hezbollah
Le indiscrezioni
- Funzionari statunitensi hanno dichiarato ad Abc News che operazioni "su scala ridotta" dell'esercito israeliano in territorio libanese "potrebbero essere iniziate al confine con il Libano, o potrebbero essere sul punto di iniziare" per eliminare le posizioni di Hezbollah. Israele non sembra aver ancora deciso se lanciare un'operazione di terra, ma è pronto a farlo, hanno detto i funzionari, aggiungendo che se un'operazione di terra avrà luogo, la sua portata sarà probabilmente limitata. Secondo la fonte Usa citata dalla Abc, "Israele non ascolta l'amministrazione Biden, malgrado le sue ripetute richieste di una soluzione diplomatica"
L’obiettivo
- Riferendosi a "movimenti di confine" su piccola scala, i funzionari hanno affermato che Israele vuole raggiungere il suo nuovo obiettivo di guerra, quello di consentire a circa 60.000 residenti sfollati del nord di tornare a casa. Israele inoltre avrebbe inviato commando sotto copertura "in profondità nel Paese" per svolgere "missioni di intelligence sensibili”
Israele valuta cosa fare
- Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, insieme al capo di Stato maggiore delle forze israeliane Herzi Halevi, il comandante della divisione operazioni, Oded Basiuk, e il capo dell'intelligence militare, Shlomi Binder - ha reso noto l'ufficio del ministro citato da YNet - è impegnato in una valutazione della situazione operativa, con le truppe pronte a estendere l'offensiva nel settore. Ma gli Usa insistono nel pressing. "È tempo di un cessate il fuoco adesso", ha detto il presidente Usa Joe Biden
Nessuna decisione presa
- Israele non ha ancora deciso sull'eventualità di un'operazione di terra in Libano, secondo quanto scrive il Jerusalem Post che cita diverse fonti di "autorevoli" e aggiunge che se arrivasse il via libera a un'incursione di terra "l'attuale piano iniziale" prevede un'operazione "limitata al sud del Libano o ad alcune aree del Libano meridionale”. Ma, evidenzia il giornale dopo l'uccisione del leader degli Hezbollah Hasan Nasrallah e le notizie dei media americani, la situazione "potrebbe cambiare in qualsiasi momento", anche per un eventuale attacco del gruppo orfano del suo segretario generale. Nel caso di un attacco letale contro Israele, prosegue il Post, Israele potrebbe dover "anticipare i suoi piani e potrebbe anche dover invadere più in profondità”. Al momento, stando al giornale, Israele preferisce vedere se il futuro leader di Hezbollah "adotterà un approccio più pragmatico per porre fine al conflitto", anche se non mancano dubbi
Truppe al confine
- Lo Stato ebraico starebbe spostando le sue truppe al confine settentrionale. E l'incursione di terra circoscritta resta una possibilità. La mobilitazione di truppe israeliane può essere una mossa preparatoria. L’esercito israeliano aveva avvertito già mercoledì scorso che ci sarebbe potuta essere un'invasione di terra e questa eventualità non è stata esclusa dal portavoce Roni Kaplan
Stefanini: anche l'Idf ritiene rischiosa invasione del Libano
- In un'intervista al Messaggero, l'ambasciatore Stefano Stefanini, già rappresentante d'Italia alla Nato, ha detto che "si può sperare che la pressione israeliana induca Hezbollah a lasciare la zona, rimane il problema di cosa garantisca che appena finiti gli attacchi non torni a installarvisi. Molti militari israeliani preferirebbero evitare la campagna di terra, perché ha rischi e costi". Per Stefanini l'alternativa è "un negoziato in cui Hezbollah s'impegni a evacuare l'area. L'inerzia dell'escalation, l'impossibilità per Hezbollah di dire che si ritira e per Teheran di accettare la sconfitta di Hezbollah che è la prima linea di difesa dell'arco sciita nella regione, potrebbero portare all'azione di terra israeliana”
Litvak: “Dubito guerra totale”
- Meir Litvak, professore di storia del Medio Oriente all’università di Tel Aviv, ha commentato gli ultimi avvenimenti dicendo: “La guerra totale dubito che ci sarà, non possono farla né l'Iran né Hezbollah, nonostante il durissimo colpo subito con l'uccisione di Hassan Nasrallah. E l'auspicio è che a questo punto Israele non ritenga più necessaria un'operazione di terra in Libano”.
Per approfondire: Guerra in Libano, la mappa dei bombardamenti israeliani contro Hezbollah