Il Papa dal Belgio: "Gli abusi sono una vergogna, chiediamo perdono"

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Il Pontefice è arrivato ieri sera con un volo presso la base militare di Melsbroek  a Bruxelles, accolto dai sovrani del Belgio, Philippe e Mathilde, dopo aver fatto tappa nel Lussemburgo. La cerimonia di benvenuto si è svolta all'aperto nonostante la pioggia e il forte vento

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Dopo il Lussemburgo, dove il Pontefice è stato anche protagonista di un curioso fuori programma, Papa Francesco ha raggiunto nella serata di ieri, 26 settembre, il Belgio. Il Pontefice è arrivato con un volo presso la base militare di Melsbroek  a Bruxelles, accolto dai sovrani del Belgio, Philippe e Mathilde. La cerimonia di benvenuto si è svolta all'aperto nonostante la pioggia e il forte vento.

Il programma odierno

Questa mattina, dopo aver celebrato la messa in privato, Francesco si è trasferito in auto presso il Castello di Laeken per la visita di cortesia al Re dei Belgi, Sua Maestà Filippo Leopold Lodewijk Maria e alla Regina Mathilde d’Udekem d’Acoz. Al Suo arrivo, una guardia d’onore a cavallo lo ha scortato fino all’ingresso principale del Castello dove è stato accolto dai Reali del Belgio. Dopo le foto ufficiali e la firma del Libro d’Onore, previsto  l’incontro privato con lo scambio dei doni. Al termine della visita, il Papa, il Re e la Regina si trasferiranno nella Grande Galerie del Castello di Laeken per l’incontro con le autorità.

L'arrivo di Papa Francesco a Bruxelles - ©Ansa

Il Papa: "Rispettare confini e trattati, non si lasci alle armi il diritto di crearlo.  Vicini ad una guerra quasi mondiale"

“Quando – sulla base delle più varie e insostenibili scuse – si comincia a non rispettare più confini e trattati e si lascia alle armi il diritto di creare il diritto, sovvertendo quello vigente, si scoperchia il vaso di Pandora e tutti i venti incominciano a soffiare violenti, squassando la casa e minacciando di distruggerla", ha riferito il Pontefice. "In questo momento storico il Belgio ha un ruolo importante. Siamo vicini ad una guerra quasi mondiale”, ha poi aggiunto. "L’Europa ha bisogno del Belgio per portare avanti il cammino di pace e di fraternità tra i popoli che la compongono”, ha detto ancora.

Il Re del Belgio: "Abusi sono tragedia, proseguite la lotta". E il Papa chiede "perdono"

Il tema della pedofilia è stato al centro del primo incontro del Papa in Belgio. Ne ha parlato proprio il re Filippo. Rivolgendosi al Papa ha riconosciuto l'"intransigenza" con la quale il Pontefice ha denunciato "l'indicibile tragedia degli abusi sessuali nella Chiesa". "Dei bambini sono stati orribilmente feriti, segnati per la vita. Lo stesso dicasi per le vittime di adozione forzata. C'è voluto così tanto tempo perché le loro grida venissero ascoltate e riconosciute. C'è voluto così tanto tempo per cercare la via, per 'riparare' l'irreparabile", ha aggiunto. Il re, poi, ha chiesto, che vengano "perseguiti con determinazione, senza sosta". Gli abusi sono "la vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono, risolvere il problema degli abusi contro i minori", la replica di Papa Francesco. "La Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione" perché "queste cose non succedano più", ha continuato il Pontefice nel discorso alle autorità del Belgio, paragonando i pedofili della Chiesa ad Erode. 

Le parole del premier De Croo

Proprio in Belgio la Chiesa nei decenni passati si è macchiata di terribili delitti contro i più piccoli. "Sono stati orribilmente feriti, segnati per la vita", ha sottolineato ancora il Re dei belgi, Filippo, nel suo discorso davanti al Papa nel maestoso Palazzo di Laeken. Il premier Alexander De Croo ha lanciato un messaggio ancora più forte: "non basta parlarne", "bisogna fare dei passi concreti, bisogna fare tutto il possibile". "Lei ha il diritto di sapere la verità su questi reati - ha detto rivolgendosi direttamente al Pontefice ma parlando davanti alle autorità del Paese - che vanno portati alla luce. Bisogna arrivare alla giustizia". Il Papa non si nasconde. Parla di una "Chiesa santa e peccatrice" ma dice, senza inutili giri di parole, che "questa è la vergogna! La vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono e risolvere il problema: la vergogna degli abusi, degli abusi sui minori". 

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