Così nel discorso alle Nazioni Unite. Il presidente ucraino intervistato dalla Abc aveva esortato Washington e gli altri partner a continuare a sostenere l'Ucraina. Intanto Mosca si è detta disposta a studiare il cosiddetto "piano di vittoria" di Zelensky e ha dichiarato che la guerra in Ucraina terminerà "non appena gli obiettivi" delle truppe russe "saranno raggiunti"
Biden: 'la guerra di Putin in Ucraina è fallita'
"La guerra di Putin è fallita": lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo intervento da presidente Usa all'assemblea generale dell'Onu.
Biden: il mondo scelga, noi non cesseremo di sostenere Kiev
"Il mondo deve scegliere se mantenere il sostegno all'Ucraina o allontanarsi da quell'aggressione: la mia risposta è che non cesseremo il nostro sostegno a Kiev". Lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo intervento da presidente Usa all'assemblea generale dell'Onu.
Zelensky: "Senza armi a lungo raggio perderemo migliaia di vite"
"Putin continuerà a distruggerci, a uccidere persone, a uccidere bambini, assolutamente. Agirà in questo modo. Perderemo migliaia di scuole e decine di migliaia di vite. Questo è ciò che accadrà". Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rispondendo a una domanda del conduttore di Good Morning America, Robin Roberts, che gli ha chiesto cosa accadrebbe se gli venisse negato il permesso di usare armi occidentali per colpire in profondità nella Russia.
Yermak: 'adesione alla Nato parte del piano per la vittoria'
Un invito ufficiale rivolto all'Ucraina ad aderire alla Nato fa parte del "piano per la vittoria" che il presidente Volodymyr Zelensky è sul punto di presentare ai suoi alleati mentre si trova a New York. Lo ha sottolineato il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, durante il suo intervento al Council on Foreign Relations di New York.
"Il piano per la vittoria prevede aspetti militari e diplomatici. L'invito dell'Ucraina alla Nato fa parte di questo piano", ha dichiarato Yermak, che ha esortato gli alleati a "non prestare attenzione alle minacce di escalation da parte della Russia" in caso di adesione di Kiev all'Alleanza.
I Paesi della Nato hanno sostenuto al termine del vertice a Washington che l'Ucraina era su un "percorso irreversibile" verso l'adesione, precisando tuttavia che devono ancora essere soddisfatte delle condizioni per estendere un invito formale. Zelensky ha in programma di presentare il suo "piano per la vittoria" di persona al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, giovedì a Washington.
Borrell: 'Kiev deve poter attaccare russi in luoghi da cui partono attacchi'
A Kiev servono "più capacità di difesa aerea e più capacità per consentire agli ucraini di attaccare i russi nei luoghi dai quali i russi li stanno attaccando. Altrimenti agiranno nella totale impunità". Lo ha ribadito l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell questa notte a New York, al termine di un incontro informale dei ministri degli Esteri europei a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. In Ucraina, ha continuato, "la situazione sul campo di battaglia è complicata. Ma la Russia sta ancora cercando di combattere su diversi fronti, in particolare su quello aperto con successo dalle forze ucraine nelle ultime settimane" a Kursk.
"Ma c’è una situazione critica per l’Ucraina - ha aggiunto - si tratta della produzione di energia. Nessun Paese civile, nessun Paese industriale può sopravvivere senza energia, senza elettricità. Quando perdi due terzi della tua capacità produttiva, sei sull'orlo del baratro. Dobbiamo quindi rafforzare la nostra capacità di fornire strutture, sia per sostituire ciò che è stato distrutto, sia per evitare che queste vengano distrutte il giorno successivo".
Kiev: 'sventato un piano russo per rapire e uccidere Zelensky'
I servizi di sicurezza ucraini (Sbu) affermano di avere sventato un piano orchestrato dall'Fsb russo per rapire e assassinare Volodymyr Zelensky e altri alti dirigenti di Kiev e che prevedeva di reclutare gli assassini fra i militari addetti alla protezione del presidente ucraino. Due colonnelli del servizio di sicurezza amministrativo ucraino (Udo) sono stati arrestati. Ne dà notizia il Kyiv Independent, che cita il capo dello stesso Sbu, Vasyl Maliuk. Il piano, scrive il giornale ucraino, era supervisionato da Maxim Mishustin, Dmitry Perlin, e Alexey Kornev, dirigenti della quinta sezione del servizio segreto russo. Il compito dei militari ucraini eventualmente da reclutare sarebbe stato di "prendere ostaggio il capo dello Stato per poi ucciderlo". Il piano, se portato a termine, avrebbe dovuto essere "un regalo" al presidente Vladimir Putin in occasione del suo insediamento per il nuovo mandato presidenziale, ma è stato invece "un fallimento" dell'Fsb, dice Maliuk, citato dal Kyiv Independent. Fra gli altri bersagli del piano, oltre a Zelensky, c'era anche il capo dei servizi segreti militari ucraini (Hru), Kyrylo Budanov. Già lo scorso 7 maggio, l'Sbu aveva affermato di avere scoperto una rete di agenti russi che preparava piani per assassinare Zelensky. A novembre dello scorso anno lo stesso presidente ucraino disse di essere già scampato ad almeno cinque tentativi di assassinio dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio 2022.
Borrell: "Kiev deve poter attaccare russi in luoghi da cui partono gli attacchi"
A Kiev servono "più capacità di difesa aerea e più capacità per consentire agli ucraini di attaccare i russi nei luoghi dai quali i russi li stanno attaccando. Altrimenti agiranno nella totale impunità". Lo ha ribadito l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell questa notte a New York, al termine di un incontro informale dei ministri degli Esteri europei a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. In Ucraina, ha continuato, "la situazione sul campo di battaglia è complicata. Ma la Russia sta ancora cercando di combattere su diversi fronti, in particolare su quello aperto con successo dalle forze ucraine nelle ultime settimane" a Kursk.
"Ma c’è una situazione critica per l’Ucraina - ha aggiunto - si tratta della produzione di energia. Nessun Paese civile, nessun Paese industriale può sopravvivere senza energia, senza elettricità. Quando perdi due terzi della tua capacità produttiva, sei sull'orlo del baratro. Dobbiamo quindi rafforzare la nostra capacità di fornire strutture, sia per sostituire ciò che è stato distrutto, sia per evitare che queste vengano distrutte il giorno successivo".
Ue: "L'uso delle armi in Ucraina resta competenza degli Stati"
"La questione dell'uso delle armi da parte dell'Ucraina è stata affrontata ancora nel corso del consiglio Affari Esteri informale a New York ed è una competenza dei singoli Stati membri dell'Ue: ci sono Paesi che hanno tolto le restrizioni, altri che non dicono nulla e altri che le mantengono". Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea all'incontro giornaliero con la stampa. "La posizione dell'alto rappresentante è nota ed è in favore alla rimozione delle restrizioni per permettere a Kiev di colpire obiettivi militari sul suolo russo", ha notato. Il portavoce ha poi sottolineato che le recenti minacce da parte della Russia di attacchi nucleari contro la città di Strasburgo in seguito al voto non vincolante sull'uso delle armi da parte dell'Ucraina (da parte di Vyacheslav Volodin, speaker della Camera bassa del Parlamento e membro del Consiglio di sicurezza russo, ndr), "mostrano quanto è pericoloso questo regime". "Non è la prima volta che sentiamo minacce vergognose contro l'Ue e i suoi Stati membri, tutto ciò evidenza la natura illegale della guerra condotta dalla Russia e sarà uno dei temi che porteremo avanti a New York questa settimana nelle relazioni con i nostri partner".
Erdogan agli Usa: "Via le sanzioni per gli S-400 russi, minano capacità della Nato"
Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha chiesto agli Stati Uniti di revocare le sanzioni imposte nel dicembre del 2020 nei confronti di Ankara per l'acquisto da Mosca dei sistemi di difesa antiaerea S-400. Si tratta di restrizioni ''unilaterali'' sull'importazione di materiale militare che, secondo Erdogan, ''minano le capacità della Nato di raggiungere obiettivi commerciali a lungo termine''. La speranza di Erdogan, quindi, è che queste sanzioni ''vengano rimosse'' il prima possibile e si apra un ''nuovo capitolo'' che porti anche ''al progetto di modernizzazione degli F-16''. "Occorre eliminare le barriere nell'esportazione riguardo l'industria della difesa'', ha detto Erdogan. A gennaio Washington ha approvato la vendita di F-16 alla Turchia dopo che Erdogan ha dato il suo via libera all'ingresso della Svezia nella Nato.
"Le questioni economiche e commerciali costituiscono una delle dimensioni più importanti delle nostre relazioni con gli Stati Uniti, il secondo paese verso cui esportiamo di più e il quinto da cui importiamo di più negli ultimi due anni'', ha detto il leader turco citato dall'emittente Trt, aggiungendo che ''abbiamo un grande potenziale per aumentare il commercio bilaterale". L'auspicio, ha aggiunto Erdogan, è che ''vengano adottate le iniziative necessarie a eliminare gli ostacoli''.
Modi: "Pieno sostegno per un rapido ritorno della pace in Ucraina"
Il premier indiano Modi ha incontrato ieri a New York il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e gli ha riconfermato il sostegno del suo paese per una soluzione rapida del conflitto e il ritorno della pace e della stabilità. Lo ha scritto lo stesso Modi in un post su X, al termine dell'incontro avuto ai margini del Summit del Futuro delle Nazioni Unite. Modi, che, conclusa la visita di tre giorni negli Stati Uniti, è in viaggio di ritorno verso Delhi, ha aggiunto: "Siamo impegnati a dare seguito ai risultati della mia visita in Ucraina del mese scorso per rafforzare le nostre relazioni bilaterali". Ieri il Premier indiano era intervenuto all'Assemblea generale delle Nazioni Unite: dopo avere ricordato di parlare "a voce di un sesto dell'umanità", Modi ha ripetuto che "il nostro futuro sta nella forza collettiva, non nei campi di battaglia". Nei tre giorni della visita negli Stati Uniti, dopo la partecipazione al meeting del leader dei paesi Quad a Wilmington, Delaware, Modi è stato ospitato dal presidente Usa Biden nella sua residenza per un colloquio bilaterale, nel corso del quale, oltre all'augurio del potenziamento delle reciproche forniture di attrezzature militari, i due leader hanno annunciato il ritorno in India di quasi 300 opere d'arte che si trovavano negli Usa. Il premier indiano è stato anche protagonista di un incontro con circa 13mila indiani-americani, nel quale ha annunciato l'apertura di due nuovi consolati a Boston e Los Angeles, e di una tavola rotonda con amministratori delegati delle maggiori aziende dell'high-tech statunitense, ai quali ha chiesto di approfittare delle opportunità dell'India che, durante il suo terzo mandato di governo, diventerà "la terza più grande economia del mondo".
Nuovo test fallito per Sarmat, super missile russo di Putin: esplode e distrugge il sito
Le immagini dei satelliti mostrano l'area di lancio completamente rasa al suolo e trasformata in un enorme cratere. Il primo a condividerle, secondo quanto riporta Adnkronos, sarebbe stato un utente su X. LEGGI L'ARTICOLO
Kiev: "Il 60% dei componenti delle armi russe vengono dalla Cina"
L'Ucraina considera la Cina il suo problema più grande perché la maggior parte dei componenti delle armi russe sul campo di battaglia ucraino sono fabbricati in Cina. Lo ha detto il consigliere presidenziale ucraino Vladislav Vlasyuk, come riporta Reuters sul suo sito. "Se si considerano tutte le armi convenzionali e si contano i componenti stranieri, circa il 60% viene dalla Cina. Abbiamo avuto lunghe discussioni con alcuni produttori su questo argomento, direi che il problema più grande è la Cina", ha detto. Secondo lui, la Russia utilizza componenti cinesi nei droni, nei sistemi di sorveglianza e persino nei missili. Inoltre, ha sostenuto, nonostante le sanzioni, alcuni componenti vengono forniti anche da Usa, Paesi Bassi, Giappone, Svizzera e altri paesi occidentali.
Cremlino: "Spiegheremo all'Iran la nostra posizione sull'Ucraina"
"Questa è la posizione sovrana dell'Iran. Continueremo a spiegare ai nostri amici iraniani la nostra posizione e tutto ciò che riguarda questo conflitto intorno all'Ucraina". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a dichiarazioni fatte dal presidente iraniano Masud Pezeshkian, il quale conversando ieri con i giornalisti a margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York aveva affermato che il suo governo è pronto a dialogare con i Paesi europei e con gli Usa sul conflitto in Ucraina. "Vogliamo sederci con gli europei e gli americani per avere un dialogo e negoziati, non abbiamo mai approvato l'aggressione russa contro il territorio ucraino", aveva detto Pezeshkian, secondo l'agenzia Afp.
Mosca: "Rogo dopo raid nel Donbass, un'esplosione uccide un pompiere"
Il ministero delle Emergenze russo denuncia che un'esplosione ha ucciso un vigile del fuoco e ha ferito due soccorritori impegnati nello spegnimento di un incendio in un'abitazione di Gorlovka, nel sud-est ucraino occupato dalle truppe di Mosca. Secondo il dicastero, l'incendio era stato provocato da un bombardamento delle truppe ucraine sulla cittadina. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti. Stando a quanto raccontato alla Tass dall'ufficio stampa del ministero delle Emergenze russo, a esplodere sarebbe stato un proiettile.
Il Cremlino a Zelensky: "La guerra finirà quando gli obiettivi saranno raggiunti"
Il Cremlino ha dichiarato che la guerra in Ucraina terminerà "non appena gli obiettivi" delle truppe russe "saranno raggiunti". Lo riporta l'agenzia Interfax. "Sapete che qualsiasi guerra, in un modo o nell'altro, finisce con la pace. Ma per noi non c'è assolutamente alcuna alternativa al raggiungimento dei nostri obiettivi", ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che in un'intervista alla tv americana Abc ha detto che la fine della guerra sarebbe "più vicina alla fine" di quanto si pensi, a patto che si continui a rafforzare militarmente l'Ucraina.
Kiev: abbattuti nella notte 66 droni russi
La Russia ha lanciato nella notte 81 droni d'attacco del tipo "Shahed", 66 dei quali sono stati abbattuti. Lo riferisce l'aeronautica ucraina su Telegram come riporta Ukrainska Pravda. "66 droni d'attacco nemici sono stati abbattuti nelle regioni di Kiev, Zhitomir, Cherkassy, Vinnitsa, Kirovograd, Poltava, Sumy e Nikolaev", afferma Kiev.
Zelensky e Modi impegnati per "fine rapida guerra"
L'impegno a continuare a lavorare per trovare una via d'uscita rapida alla guerra tra Russia e Ucraina. È questo il messaggio del primo ministro indiano Narendra Modi e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky giunto al termine del loro incontro a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Il leader nazionalista indiano ha ribadito "il sostegno dell'India a una rapida risoluzione della questione conflitto" con la Russia che portera' al "ripristino della pace e della stabilità", ha scritto su X.
Nella notte attacco russo con 81 droni e 4 missili
La Russia ha lanciato durante la notte un attacco con 81 droni Shahed kamikaze e quattro missili di diverso tipo contro il territorio ucraino. Le difese aeree di Kiev sono riuscite ad abbattere 66 droni lanciati dalle forze russe dai territori di Kursk e Primorsko-Akhtarsk, mentre altri 13 sono caduti senza raggiungere i loro obiettivi grazie alle misure di guerra radioelettronica adottate dalle forze ucraine.
Kiev: raid notturni russi fanno un morto a Zaporizhzhia
I raid russi sull'Ucraina della scorsa notte hanno provocato la morte di almeno una persona, un uomo, e il ferimento di altre sei, fra cui una ragazzina di 13 anni e un ragazzo di 15, nella città di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese. Nella regione di Poltava, nel centro dell'Ucraina, la caduta di detriti di droni russi abbattuti dalla contraerea hanno danneggiato alcune case e anche infrastrutture energetiche, probabilmente linee dell'alta tensione, provocando black out in almeno 20 insediamenti. Lo scrivono Ukrinform e altri media ucraini, citando le amministrazioni delle oblast di Zaporizhzhia e Poltava.
Zelensky: "La guerra più vicina alla fine di quanto si pensi"
La fine della guerra fra l'Ucraina e la Russia sia "più vicina alla fine" di quanto si pensi, a patto che si continui a rafforzare militarmente l'Ucraina: lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista insieme alla moglie Olena all'emittente americana Abc dagli Stati Uniti, dove si trova per l'Assemblea dell'Onu. Il cosiddetto Piano per la Vittoria, che il leader ucraino intende presentare nei prossimi giorni al presidente Usa, Joe Biden, a Kamala Harris e ad altri politici americani e agli alleati di Kiev, "sta rafforzando l'Ucraina", ha detto all'anchor Robin Roberts del programma "Good Morning America". "E' per questo che stiamo chiedendo ai nostri amici, ai nostri alleati di rafforzarci. E' molto importante". "Siamo più vicini alla fine della guerra. Dobbiamo solo essere forti, molto forti", ha detto, anche riferendosi alla richiesta di poter usare le armi a medio raggio contro obiettivi in territorio russo, sulla quale Usa, Regno Unito e altri alleati non hanno sciolto la riserva. Secondo Zelensky, Vladimir Putin "teme l'operazione nel Kursk", cioè l'invasione, ormai da tre punti e che dura da un mese e mezzo, in territorio russo da parte delle truppe ucraine. "Perché? Perché la gente si accorge che (Putin) non riesce a difendere tutto il suo territorio". In conclusione, secondo Zelensky, "solo da una posizione di forza l'Ucraina può spingere perché Putin metta fine alla guerra.