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Onu, a New York la 79esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite: i temi

Mondo
©Ansa

Introduzione

La 79esima sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite è iniziata il 10 settembre, ma entra in queste ore nel vivo e il dibattito generale ad alto livello prenderà il via da domani 24 settembre. A dominare l'agenda dei leader a New York sono le guerre in Ucraina e Medio Oriente. Attesi gli interventi di Volodymyr Zelensky, che presenterà il suo "piano per la vittoria" ai grandi del mondo, del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha deciso di accorciare la visita per seguire gli sviluppi dell'ultima escalation con il Libano, e del leader palestinese Abu Mazen.  Assenti il premier libanese Nijab Mikati, il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping.

A New York c’è anche la premier Giorgia Meloni. Secondo fonti italiane, esporrà il punto di vista dell'Italia su temi dell'agenda internazionale: Ucraina, Medio Oriente, flussi migratori, lotta alla criminalità organizzata, intelligenza artificiale

Quello che devi sapere

L’Assemblea generale dell'Onu

Le guerre

  • A dominare l'agenda dei leader a New York sono le guerre in Ucraina e Medio Oriente. Volodymyr Zelensky presenterà il suo "piano per la vittoria" ai grandi del mondo, riuniti per confrontarsi su alcune delle maggiori crisi globali, e chiederà il sostegno internazionale in un momento critico del conflitto contro la Russia. Presenti anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha deciso di accorciare la visita per seguire gli sviluppi dell'ultima escalation con il Libano, e il leader palestinese Abu Mazen. Assente il premier libanese Nijab Mikati. È a New York anche la premier italiana Giorgia Meloni, che tra l’altro riceverà il premio dell'Atlantic Council

Il report dell’Onu

  • Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, nei giorni scorsi ha presentato il Rapporto annuale sui lavori dell'Organizzazione. "Nel 2023, insieme ai nostri partner sul campo, abbiamo coordinato piani di risposta umanitaria per 245 milioni di persone in 74 Paesi e fornito assistenza e protezione salvavita a quasi 160 milioni di persone bisognose – ha detto –. L'Onu ha anche mobilitato la cifra record di 22,7 miliardi di dollari in assistenza umanitaria da donatori di tutto il mondo, finanziando programmi salvavita in Afghanistan, Sudan, Yemen e nei Territori Palestinesi Occupati, nonché in aree colpite da disastri naturali, come i terremoti in Siria e Turchia e le inondazioni in Libia, Malawi e Mozambico". "In un periodo di crescenti crisi globali, dall'aumento della povertà all'emergenza climatica, le Nazioni Unite rimangono impegnate a promuovere la pace, far progredire lo sviluppo sostenibile e alleviare la sofferenza umana", ha aggiunto. Il Peacebuilding Fund, ha detto ancora Guterres, ha stanziato più di 200 milioni di dollari per sostenere piani di pace nazionali in 36 Paesi, con particolare attenzione all'uguaglianza di genere. I partenariati con organizzazioni regionali, come l'Unione africana, hanno rafforzato la prevenzione dei conflitti. Guterres ha anche ricordato come le operazioni dell'Onu sul campo hanno comportato un notevole costo umano: "Il 2023 ha visto il maggior numero di persone e operatori umanitari delle Nazioni Unite uccisi, con la stragrande maggioranza delle vittime che erano membri del personale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che lavoravano a Gaza"

L’agenda di Zelensky

  • Tornando all’Ucraina, martedì Zelensky parlerà a un incontro di alto livello del Consiglio di Sicurezza su Kiev. Il giorno dopo, mercoledì, interverrà al dibattito in Assemblea generale. Poi giovedì volerà a Washington per incontrare il presidente Joe Biden e separatamente la vicepresidente Kamala Harris alla Casa Bianca. Probabilmente incontrerà anche Donald Trump. Il leader ucraino punta a tenere alti i riflettori sulla guerra nel suo Paese e soprattutto a finalizzare la richiesta agli Stati Uniti di poter usare le loro armi occidentali in territorio russo, mentre gran parte dell'attenzione nelle cancellerie si è spostata sull'escalation in Medio Oriente

Il piano di Zelensky

  • La "pace giusta", secondo Volodymyr Zelensky, si potrà infatti ottenere a condizione che gli occidentali, Stati Uniti e Gran Bretagna in testa, consentano a Kiev di colpire in territorio russo con i missili a lungo raggio. Questo via libera continua a non arrivare e il leader ucraino a New York vuole perorare con maggior forza questa causa con i leader alleati e non solo. Il suo orizzonte è una nuova conferenza di pace a novembre, stavolta con Mosca: la Russia, però, ha già fatto sapere che non parteciperà. L'utilizzo degli Atacms e degli Storm Shadows per colpire in Russia, comunque, è una parte integrante del "piano per la vittoria" che il presidente ucraino presenterà mercoledì all'Assemblea generale dell'Onu. Non sono emersi molti dettagli, ma pare che l'iniziativa di Zelensky punti a ottenere nuove garanzie di sicurezza, più armi e sostegno economico a Kiev. Un piano concreto, al contrario di quello definito "troppo vago" presentato da Cina e Brasile in primavera, ha spiegato il leader ucraino, che considera i due Paesi troppo vicini a Putin 

La prima giornata

  • Zelensky, quindi, parlerà all'Assemblea generale dell'Onu mercoledì. La prima giornata di dibattito generale è invece domani, martedì: come da tradizione, sarà aperta come dal leader brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e poi da Joe Biden, al suo ultimo intervento nel consesso Onu da comandante in capo. A New York anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello iraniano Masoud Pezeshkian, entrambi in agenda il primo giorno

Gli altri interventi

  • Mercoledì, secondo giorno, sarà il turno anche del presidente francese Emmanuel Macron, mentre giovedì l'attenzione sarà concentrata sul Medio Oriente con gli interventi di Netanyahu e Abu Mazen. Presenti al Palazzo di Vetro anche il premier britannico Keir Starmer, che interverrà venerdì al dibattito generale, e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per una missione lampo

Gli assenti

  • Tra i grandi assenti a New York, non a sorpresa, ci sono il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping, che saranno rappresentati come di consueto dai ministri degli Esteri Serghei Lavrov e Wang Yi. Presenti invece i vertici dell'Ue: il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri Josep Borrell

La delegazione italiana

  • A New York per la 79esima Assemblea generale dell’Onu c’è anche la premier italiana Giorgia Meloni, arrivata nelle scorse ore. Meloni è accompagnata da un'ampia delegazione, a partire dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. "L'Italia sarà ancora una volta protagonista, porteremo un messaggio di pace difendendo il diritto dell'Ucraina alla propria indipendenza, lavorando perché si possa raggiungere un cessate il fuoco in Medio Oriente e per ripristinare la democrazia in Venezuela", ha detto Tajani in un video pubblicato su X. Tra i temi che Meloni affronterà lunedì e martedì a New York ci sono la minaccia delle droghe sintetiche, le crisi in Ucraina e Medio Oriente, lo sviluppo dell'Intelligenza artificiale, la strategia di rapporti con l'Africa e il contrasto all'immigrazione illegale di massa. Quest'ultimo tema ha ottenuto gli elogi di Elon Musk, che su X ha commentato "Bravo!" ripostando un video messaggio della premier. Sarà proprio Musk a consegnarle oggi il premio durante la cerimonia per i "Global Citizen Award" dell'Atlantic Council

L’agenda di Meloni all’Onu

  • All'Onu, lunedì mattina, Meloni interviene al Vertice del Futuro, mentre martedì terrà il suo intervento al dibattito generale. Guardando all’agenda della premier, in particolare, martedì parteciperà prima alla sessione di apertura del dibattito di alto livello della 79esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Poi, su invito del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, terrà un intervento al vertice della Coalizione globale contro la minaccia delle droghe sintetiche, di cui l'Italia è tra le nazioni più attive. Più tardi, Meloni terrà il suo intervento al dibattito di alto livello dell'Assemblea generale. Secondo fonti italiane, esporrà il punto di vista dell'Italia su temi dell'agenda internazionale: Ucraina, Medio Oriente, flussi migratori, lotta alla criminalità organizzata, intelligenza artificiale. Particolare attenzione, hanno sottolineato le stesse fonti, sarà riservata alle iniziative della Presidenza italiana del G7, al nuovo approccio di relazioni paritarie lanciata dall'Italia nei confronti dell'Africa e alla necessità di costruire un nuovo rapporto con il Sud Globale

Il Summit of the Future

  • Intanto, dopo l’apertura di ieri si conclude oggi il Summit of the Future. "Il Summit of the Future è un primo passo essenziale per rendere le istituzioni globali più legittime, efficaci e adatte al mondo di oggi e di domani. Esorto gli Stati membri a cogliere questa opportunità e lancio loro un appello per uno spirito di compromesso", ha detto nei giorni scorsi il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Il vertice, ha spiegato, "è nato dal fatto che le sfide internazionali si stanno muovendo più velocemente della nostra capacità di risolverle". Poi ha aggiunto: "Vediamo divisioni geopolitiche fuori controllo e conflitti incontrollati, non da ultimo in Ucraina, Gaza, Sudan e oltre. Cambiamenti climatici incontrollati. Sviluppo incontrollabile di nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale, senza guida o barriere di protezione. Le istituzioni globali sono totalmente inadeguate per affrontare queste sfide complesse poiché sono nate in un'epoca passata per un mondo passato. Le nostre istituzioni devono attingere all'esperienza e alla rappresentanza di tutta l'umanità. Il cambiamento non avverrà dall'oggi al domani. Ma può iniziare oggi. Non possiamo creare un futuro adatto ai nostri nipoti con sistemi creati per i nostri nonni". Il Summit of the Future, quindi, dovrebbe rafforzare gli strumenti internazionali per affrontare le sfide e le minacce del 21esimo secolo. Il vertice dovrà adottare il "Patto del futuro", una dichiarazione politica a livello di leader: i negoziati sono andati avanti sino all'ultimo, ma il testo è considerato da molti osservatori privo di ambizione

  • Per approfondire: Ucraina, Usa valutano fornitura di Joint Standoff Weapon: che cos’è