Israele: salvacondotto per leader Hamas in cambio di ostaggi. Raid a Khan Younis: 19 morti

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Attacco in un'area umanitaria. L'esercito israeliano ha comunicato che i suoi aerei hanno colpito "importanti terroristi di Hamas che operavano all'interno di un centro di comando e controllo". I miliziani negano che nell'accampamento bombardato da Israele a Khan Yunis ci fossero propri combattenti. Israele ha proposto al leader di Hamas, Yahya Sinwar, un salvacondotto per uscire da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani e della rinuncia da parte dell'organizzazione al controllo sulla Striscia

LIVE

Ben Gvir: 'Lapid nel governo è sconfitta Israele contro Hamas'

Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliana, Itamar Ben Gvir, esponente dell'estrema destra, ha criticato il leader dell'opposizione, Yair Lapid, sostenendo che la sua inclusione in un governo di unità nazionale sarebbe "una ricompensa per il leader di Hamas, Yahya Sinwar" e equivarrebbe ad "alzare bandiera bianca" nella guerra contro Hamas. Ben Gvir ha risposto a un'affermazione dell'ex primo ministro centrista, critico della composizione del governo di Netanyahu.

Idf: 'Colpite in Libano basi di lancio razzi verso la Galilea'

L'Idf ha comunicato di aver colpito le basi da cui sono stati effettuati oggi decine di lanci di razzi dal sud del Libano verso la zona di Meron e la Galilea occidentale. L'Idf ha inoltre fatto sapere che aerei da combattimento hanno attaccato anche una struttura militare di Hezbollah nell'area di Rashaf, nel Libano meridionale.

Casa Bianca: 'Non è chiaro se verrà raggiunto accordo di cessate il fuoco'

Non è chiaro se verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco dopo l'esecuzione dei sei ostaggi. Lo ha dichiarato il ​​consigliere americano per le comunicazioni sulla sicurezza nazionale John Kirby. "Quello che non ci è chiaro è se Hamas si siederà mai al tavolo con sincerità e firmerà qualcosa. E' questo a essere complicato", ha spiegato Kirby, precisando che comunque il lavoro sta continuando.  


Idf: 'Ucciso Mahmoud Hamdan, alto capo militare di Hamas'

L'Idf riferisce che Mahmoud Hamdan, alto comandante di Hamas, è stato ucciso diverse settimane fa da un drone israeliano a Gaza. Hamdan ha avuto un "ruolo significativo" nella pianificazione dell'assalto del 7 ottobre ed è stato coinvolto in altri attacchi nel corso del conflitto in corso.

Borrell ha presentato ai 27 le sanzioni Ue contro l'Iran

"La consegna di missili balistici iraniani aiuterà probabilmente l'escalation della campagna di bombardamenti della Russia contro i civili, le città e le infrastrutture civili ucraine, aumentando ulteriormente le vittime civili e la distruzione. Tale sostegno alla campagna di terrore della Russia contro la popolazione ucraina sarà accolto da una forte risposta dell'Ue. L'Alto rappresentante Josep Borrell ha già presentato agli Stati membri una serie di misure decisive e mirate come parte della risposta dell'Ue, che dovranno essere approvate all'unanimità". Lo fa sapere un portavoce del Servizio di Azione Esterna.

La Giordania al voto in elezioni oscurate dalla guerra a Gaza

Più di cinque milioni di giordani sono chiamati ai seggi oggi per eleggere i loro parlamentari in un'elezione oscurata dalla guerra a Gaza e dalle preoccupazioni per il crollo del turismo, un settore vitale per l'economia del regno. È il primo voto da quando una riforma del 2022 ha aumentato il numero di seggi alla Camera, riservandone di più alle donne e abbassando l'età minima per i candidati. I seggi sono aperti fino alle 19:00, ora locale, e i risultati sono attesi entro 48 ore. Gli analisti si aspettano un alto tasso di astensione. Dall'inizio della guerra a Gaza, oltre undici mesi fa, la Giordania ha registrato un calo del turismo, un settore che rappresenta circa il 14% del prodotto interno lordo. Inoltre, il debito pubblico si avvicina a 50 miliardi di dollari e il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 21% nel primo trimestre. È improbabile che queste elezioni sconvolgano l'equilibrio politico del regno dove, secondo la Costituzione, il re mantiene il controllo sulle questioni strategiche. I candidati includono leader tribali, centristi, esponenti della sinistra e islamisti del più grande gruppo di opposizione del Paese, l'Islamic Action Front, affiliato alla Fratellanza Musulmana.

"Missili Iran a Mosca", nuove sanzioni Occidente

Gli Stati Uniti hanno formalmente accusato l'Iran di aver fornito missili balistici a corto raggio alla Russia da usare "entro poche settimane" nella guerra in Ucraina. Parlando da Londra, dove e' in visita ufficiale, il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha denunciato che tale sviluppo rappresenta "una minaccia per tutta l'Europa" e dimostra come "l'influenza destabilizzante dell'Iran si estenda ben oltre il Medio Oriente". In conferenza stampa accanto al collega britannico, David Lammy, Blinken ha poi annunciato l'imminente varo di nuove sanzioni contro Teheran, che arriveranno nel corso della giornata; una mossa a cui si uniranno anche Germania, Francia e Gran Bretagna, i cosiddetti E3, i Paesi europei che hanno negoziato l'accordo sul nucleare iraniano. In un comunicato congiunto, i ministri degli Esteri di Berlino, Parigi e Londra hanno condannato come "escalation" la "conferma" dell'invio di missili iraniani a Mosca e annunciato misure contro il trasporto aereo ed entità e individui coinvolti nel programma missilistico balistico dell'Iran, come pure nel trasferimento di armi alla Russia. "La Russia ha ricevuto spedizioni di missili balistici e

probabilmente li utilizzerà entro poche settimane in Ucraina",

ha denunciato Blinken che domani si recherà in visita a Kiev con Lammy. "La fornitura di missili iraniani consente alla Russia di utilizzare una parte maggiore del suo arsenale per obiettivi più lontani dalla linea del fronte", ha spiegato il segretario di Stato, aggiungendo che "decine di militari russi si sono già addestrati in Iran per l'utilizzo di missili Fath-360", con una gittata fino a 120 chilometri.

M.O., asse Usa-Gb per tregua, presto una nuova proposta

Usa e Gran Bretagna "sono determinati a porre fine al conflitto di Gaza il prima possibile". Una nuova bozza di accordo, concordata con i mediatori di Qatar ed Egitto, da presentare a Israele e Hamas, è già pronta e "molto presto" verrà presentata alle parti. La visita del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a Londra al suo omologo britannico David Lammy, ha dato almeno in questo i suoi frutti. L'ennesimo raid di Tel Aviv che ha colpito la zona umanitaria di al-Mawasi, a Khan Younis, provocando 19 morti e decine di feriti, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. "Ci incontriamo in un momento critico per garantire un cessate il fuoco a Gaza, con le morti scioccanti a Khan Younis questa mattina che non fanno che rafforzare la necessità di una tregua", ha detto Lammy in conferenza stampa con Blinken. Da qui la decisione dell'alleanza anglosassone di spingere sull'acceleratore della tregua per porre fine a un conflitto che da quasi un anno ha innescato una scia di sangue infinita. "Piu' del 90% delle questioni sono state concordate, decise, restano una manciata di punti che sono difficili ma sono completamente risolvibili", ha detto Blinken. "Dipende ora dal premier Netanyahu e dal leader di Hamas Sinwar superare la linea e prendere quell'accordo che è sul tavolo" ha aggiunto Lammy secondo il quale "non può esserci alcun ruolo per Hamas in futuro". Pesa anche la morte dell'attivista turco-americana in Cisgiordania, oggi ammessa dalle forze armate dell'Idf che, a conclusione di un'inchiesta da loro portata avanti, hanno fatto sapere che "è altamente probabile" che la 26enne Aysenur Ezgi Eygi, sia stata colpita "indirettamente e involontariamente" dal fuoco dei militari israeliani che non era diretto a lei, ma all'istigatore della rivolta". Una morte "immotivata e ingiustificata" ha detto Blinken che ha fatto sapere che farà pressione su Israele affinchè faccia dei "cambiamenti fondamentali". "Nessuno dovrebbe essere ucciso a colpi di arma da fuoco per aver partecipato a una protesta. Nessuno dovrebbe mettere a rischio la propria vita solo per aver espresso liberamente le proprie opinioni", ha affermato il segretario americano. "A nostro giudizio, le forze di sicurezza israeliane devono apportare alcuni cambiamenti fondamentali al modo in cui operano in Cisgiordania, comprese modifiche alle loro regole di ingaggio. "E' il secondo cittadino americano che viene ucciso per mano delle forze di sicurezza israeliane. Non è accettabile. Deve cambiare".

Gallant: "Le truppe siano pronte all'offensiva al confine nord"

Il ministro della Difesa Yoav Gallant, parlando alle truppe al confine nord con il Libano, ha dichiarato che Israele sta spostando la sua attenzione verso il fronte settentrionale, mentre si avvicina al completamento degli obiettivi nella Striscia di Gaza. Gallant ha ribadito che le istruzioni arriveranno presto, simili a quelle già date per l'offensiva terrestre a Gaza. Ha anche menzionato che le truppe dovrebbero essere pronte a svolgere questa missione, secondo quanto riferiscono i media israeliani. Il ministro ha anche sottolineato che circa 60.000 israeliani sono stati costretti a lasciare le loro case nel nord a causa degli attacchi quotidiani di Hezbollah, e uno degli obiettivi principali della guerra di Israele è ripristinare la sicurezza e la stabilità per consentire il ritorno di questi residenti. Oltre a ciò, Israele mira a smantellare Hamas e a garantire il ritorno degli ostaggi rapiti dal gruppo terroristico il sette ottobre.

Blinken condanna uccisione Israele di attivista americana

Il segretario di Stato degli Usa, Anthony Blinken, ha condannato con inusuale durezza e in termini secchi la recente uccisione da parte delle forze israeliane nella Cisgiordania palestinese di una giovane attivista con cittadinanza americana e turca, definendola "non provocata e ingiustificata". Le parole di Blinken sono arrivate a margine di un colloquio a Londra con il suo omologo britannico David Lammy, il quale aveva subito prima a sua volta fustigato come "scioccante" l'ultimo raid Israele a Khan Younis, invocando un cessate il fuoco immediato.

Israele: "L'attivista uccisa involontariamente dall'Idf"

L'esercito israeliano ha annunciato di ritenere "molto probabile" che le sue forze abbiano ucciso "indirettamente e involontariamente" l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, ferita a morte da un colpo di pistola alla testa nei giorni scorsi vicino a Nablus, in Cisgiordania, mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi. L'inchiesta "ha rivelato che è altamente probabile che sia stata colpita indirettamente e involontariamente dal fuoco dell'Idf, che non era diretto a lei ma al principale istigatore della rivolta", ha affermato l'esercito in una dichiarazione.

Lammy: "Scioccante raid d'Israele, serve cessate il fuoco"

Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha definito "scioccante" l'ultimo raid d'Israele sulla Striscia di Gaza, parlando con al fianco Anthony Blinken, dopo un incontro con il segretario di Stato americano, in visita a Londra. Lammy ha aggiunto che gli effetti di questo attacco, in termini di numero di morti, confermano la necessità di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia e per la liberazione degli ostaggi in mano a Hamas.

Hamas rivede il bilancio del raid a Khan Yunis, 19 morti

Il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha affermato che almeno 19 persone sono state uccise in un attacco israeliano su un campo di Khan Yunis, in una zona umanitaria designata, rivedendo al ribasso il bilancio iniziale. Lo scrive il Times of Israel. La Difesa civile aveva precedentemente affermato che 40 persone erano state uccise nell'attacco di questa mattina. L'esercito israeliano aveva contestato tale bilancio, affermando di aver utilizzato munizioni precise contro un gruppo di militanti. Il ministero ha però aggiunto che il bilancio dell'attacco potrebbe aumentare, visto che ci sono anche 60 feriti. 

Hamas: bilancio guerra a Gaza supera i 41mila morti

Almeno 41.020 persone sono state uccise e 94.925 ferite nella guerra in corso dal 7 ottobre nella Striscia di Gaza. È il bilancio aggiornato diffuso dal ministero della Salute dell'enclave palestinese, governata da Hamas. Sul totale delle vittime palestinesi, 32 sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha aggiunto il ministero.

Turchia: "Chi sostiene Netanyahu è complice del genocidio"

"Anche coloro che continuano a sostenere (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu sono complici del genocidio in corso. Saranno ritenuti responsabili". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante il suo intervento al vertice della Lega Araba in corso al Cairo, come riporta Anadolu. A margine dell'incontro del consiglio dei ministri della Lega Araba, Fidan ha avuto un incontro con l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, riferisce il ministero degli Esteri turco.

Turchia, raid Israele a Khan Yunis è crimine contro umanità

Il ministero degli Esteri di Ankara ha condannato duramente l'attacco sferrato dalle forze israeliane a Gaza definendolo un "crimine umanitario" ed è tornato ad accusare di genocidio il premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiedendo che venga processato. "Condanniamo con forza la morte di decine di civili, massacrati da Israele nelle tende del campo profughi di Khan Yunis, in una zona umanitaria. Il genocida Netanyahu ha aggiunto un nuovo crimine umanitario alla guerra che sta portando avanti. La Turchia vuole che di questi crimini si risponda dinanzi alla Corte internazionale. Rimaniamo al fianco dei palestinesi", si legge nel comunicato di Ankara.

Turchia torna a summit Lega Araba, fronte contro Israele

La Turchia torna a prendere parte a una riunione della Lega Araba dopo 13 anni e il presidente Recep Tayyip Erdogan mira a compattare il mondo islamico contro Israele. Il ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan, parteciperà oggi alla riunione della Lega Araba in programma al Cairo. Da un lato il risultato del lento processo di normalizzazione che ha visto negli ultimi anni la Turchia riallacciare i rapporti con Paesi come Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto; dall'altro la leadership acquisita da Erdogan, gli appelli e i tentativi di superare le divisioni che da sempre caratterizzano il mondo islamico e creare un fronte compatto contro Israele. Appena tre giorni fa, il presidente turco ha messo in guardia contro "la minaccia dell'espansionismo israeliano", una minaccia contro cui è necessario opporre "una alleanza dei Paesi islamici". Per Erdogan l'unica soluzione al conflitto è la nascita di uno stato palestinese entro i confini del 1967. Un'ipotesi ora lontanissima, ma che per essere rilanciata ha bisogno di un fronte ampio. Il leader turco ha accolto ad Ankara la scorsa settimana il presidente egiziano Abdelfettah Al Sisi. I due hanno dichiarato di essere "sulla stessa linea" e voler fermare le operazioni militari a Gaza.

Gallant: "Hamas come gruppo militare sparito da Gaza"

Il movimento palestinese Hamas "non esiste più come formazione militare" nella Striscia di Gaza, dopo più di 11 mesi di guerra. Lo sostiene il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che ha difeso l'importanza di un negoziato per il cessate il fuoco. In questo momento, "Hamas sta conducendo una guerriglia, e noi continuiamo a combattere i terroristi di Hamas sul posto e a perseguitare i leader" del movimento, ha aggiunto Gallant in un'intervista alla stampa estera. Nell'intervista, Gallant ha sostenuto che le operazioni militari israeliane nella Striscia hanno creato "le condizioni necessarie" per un accordo di cessate il fuoco. Secondo il ministro, un accordo di tregua tra Israele e Hamas, che consenta la liberazione degli ostaggi ancora tenuti prigionieri nel territorio, sarebbe una "opportunità strategica" per lo Stato ebraico. "Israele dovrebbe concludere un accordo che consenta una pausa (dei combattimenti) per sei settimane e la restituzione degli ostaggi", obbedendo alla prima fase di un piano di cessate il fuoco permanente proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

L'Iran condanna l'attacco di Israele a Khan Yunis

L'Iran ha condannato il bombardamento di Israele a Khan Yunis e ha lanciato un appello affinché le organizzazioni internazionali agiscano contro lo Stato ebraico. "Le organizzazioni internazionali, in particolare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, dovrebbero adottare un'azione immediata ed efficace per creare un deterrente e contenere i crimini illimitati del regime sionista", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, commentando l'attacco di Israele contro il campo nell'area di al-Mawasi a Khan Younis. "Con questi attacchi folli, il regime sionista ha dimostrato ancora una volta di non rispettare nessuna regola legale e internazionale e nemmeno le norme morali e umane", ha aggiunto il funzionario, come riferisce Irna. "La continuazione dei crimini atroci di Israele e l'espansione della sua aggressione contro l'integrità territoriale e la sovranità dei Paesi della regione sono un segno palese e innegabile di una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, di un genocidio e di un crimine contro l'umanità", ha sottolineato Kanani.

La Turchia condanna bombardamento di Israele a Khan Yunis

"Condanniamo il massacro di dozzine di palestinesi in un attacco contro tende di civili nella cosiddetta zona umanitaria di Khan Yunis". Lo afferma il ministero degli Esteri turco in un comunicato. "Il governo genocida di (Benjamin) Netanyahu ha aggiunto un nuovo crimine alla sua lista di crimini di guerra. Coloro che commettono questi crimini saranno ritenuti responsabili di fronte al diritto internazionale. Continueremo a stare al fianco dei palestinesi nella loro marcia per la giustizia e la libertà", si legge nella nota del ministero degli Esteri di Ankara.

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