La carcassa dell'animale è stata trovata alla deriva al largo della città sud-occidentale di Risavika e trasportata al porto più vicino per essere esaminata. Domani verrà effettuata la necroscopia e nei prossimi giorni si prevede che i veterinari possano rivelare la causa della morte
Una balena beluga, sospettata di essere stata addestrata dalla Russia come spia, è stata trovata morta al largo delle coste norvegesi. La carcassa dell'animale, soprannominato Hvaldimir, è stata trovata alla deriva al largo della città sud-occidentale di Risavika e trasportata al porto più vicino per essere esaminata. "Ho trovato Hvaldi morto mentre ero in ricognizione ieri come al solito", ha detto il fondatore di Marine Mind, Sebastian Strand, "Fino a poco più di 24 ore prima di trovarlo che galleggiava immobile avevamo avuto la conferma che fosse vivo", ha aggiunto. Domani verrà effettuata la necroscopia e nei prossimi giorni si prevede che i veterinari possano rivelare la causa della morte.
L'incontro con l'animale
Il primo incontro con le imbarcazioni norvegesi risale all'aprile 2019, nei pressi dell'isola di Ingoya, a circa 415 chilometri da Murmansk, dove ha sede la Flotta del Nord russa. All'epoca, i biologi marini norvegesi avevano rimosso un'imbracatura artificiale attaccata con un supporto adatto per una action camera e le parole "Attrezzatura di San Pietroburgo" stampate sulle chiusure di plastica. Questo portò a sospettare che il beluga fosse stato addestrato come "spia" dai militari russi a Murmansk. La scoperta diede il via a un'indagine da parte dell'agenzia di intelligence interna del Paese scandinavo. La balena divenne nota localmente come Hvaldimir, un gioco di parole tra la parola norvegese "hval" (balena) e il presidente Vladimir Putin. Mosca non ha mai risposto alle accuse.
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Le cause della morte
"È troppo presto per speculare sulla causa della morte", ha detto ancora il biologo marino Sebastian Strand che ha sottolineato come l'animale sembrasse essere in buona salute. Hvaldimir ha compiuto un viaggio lunghissimo, partendo dal Mar Artico e arrivando fino alla costa svedese, dove è entrato nel centro di Göteborg l'estate scorsa, proprio nel giorno della festa nazionale. "È un ricordo che porterò con me per tutta la vita", ha sottolineato Eden Maclachlan, presente quel giorno. "Vedere un mammifero così da vicino è incredibile, e sorprendeva quanto si avvicinasse alle persone e alle barche", ha aggiunto.