Idf: nord di Israele sotto tiro, 100 razzi dal Libano. Giovedì negoziati al Cairo

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In serata circa 40 razzi e droni sono stati lanciati dal Libano verso la regione dell'Alta Galilea, diversi velivoli senza pilota sono penetrati sulle alture del Golan. Il ministro degli Esteri egiziano annuncia la ripresa delle trattavive. Per Hamas, le parole del presidente Usa sul loro "passo indietro" sono "fuorvianti e non rappresentano la vera posizione del movimento, che auspica di arrivare a un accordo sul cessate il fuoco". Idf: colpito centro comando di Hamas in scuola Gaza. Nove i morti

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Militari israeliani: "40 terroristi uccisi a Rafah"

Decine di combattenti palestinesi sono stati uccisi in pesanti scontri nel sud della Striscia di Gaza. Lo rendono noto le forze israeliane (Idf). "Le truppe delle Idf continuano con la precisa attività operativa, basata sull'intelligence, nell'area di Tel al-Sultan a Rafah - affermano in una nota - Circa 40 terroristi sono stati eliminati in combattimenti ravvicinati e raid dell'Aeronautica". 

Il braccio armato di Hamas ha rivendicato attacchi dei suoi miliziani contro obiettivi israeliani. I militari israeliani hanno riferito dell'uccisione di combattenti palestinesi anche in operazioni in altre aree della Striscia. A Khan Yunis sarebbero state distrutte postazioni da cui sono stati lanciati razzi in direzione di Israele.

Iran, attesa per rappresaglia su Israele "puo' essere lunga"

Il portavoce del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica ha avvertito che il periodo di attesa per la rappresaglia dell'Iran contro Israele per l'uccisione a Teheran del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, "potrebbe essere lungo". Lo riporta l'agenzia Reuters, rilanciando i media ufficiali iraniani. 

Egitto, giovedì e venerdì negoziati su Gaza al Cairo

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha dichiarato a Sky News che giovedì e venerdì si terranno al Cairo i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza. 

Famiglie ostaggi, Netanyahu non è sicuro ci sarà accordo

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di "non essere sicuro che ci sarà un accordo", secondo le famiglie degli ostaggi che lo hanno incontrato oggi, in rappresentanza di gruppi che chiedono che i loro cari vengano liberati con l'uso della pressione militare invece che con un accordo con Hamas. Lo riporta il Times of Israel. Uno dei parenti che ha partecipato all'incontro, Zvika Mor, il cui figlio Eitan è prigioniero a Gaza, ha detto ai media locali che la sua impressione è che Netanyahu "non creda ci sarà un accordo". Mor ha riferito che lui e i colleghi dei forum di Gvura e Tikva, che rappresentano le famiglie di alcuni soldati uccisi e di alcuni ostaggi, hanno espresso preoccupazioni per il potenziale accordo attualmente in fase di negoziazione.


Sale a 12 morti bilancio raid Israele su scuola a Gaza City

E' salito a 12 morti il bilancio del raid aereo di Israele sulla scuola Mustafa Hafez a Gaza City. Lo riferisce la protezione civile palestinese spiegando che diverse persone sono ancora sotto le macerie e che i soccorritori non sono in grado di estrarle per carenza di materiale adatto.

Netanyahu: "Non ci ritireremo dall'asse Filadelfia"

"Non ci ritireremo dall'asse di Filadelfia in nessun caso, ho informato Blinken che continueremo fino alla distruzione di Hamas". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un incontro con le famiglie degli ostaggi, come riporta Ynet. Il ritiro dal corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, è uno dei punti chiave dei colloqui per l'accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi. Hamas ha chiesto il ritiro completo dell'Idf.

Hamas: "Parole di Biden fuorvianti sulla nostra posizione"

Le parole del presidente Usa Joe Biden sul "passo indietro" di Hamas sono "fuorvianti e non rappresentano la vera posizione del movimento che auspica arrivare a un accordo sul cessate il fuoco". Lo afferma lo stesso Hamas in un comunicato accusando Biden di dare così "luce verde" al governo israeliano di proseguire la guerra a Gaza e "commettere altri crimini contro i civili" palestinesi.

Sisi a Blinken: "Da escalation conseguenze inimmaginabili"

Nel suo colloquio a El Alamein con il segretario di Stato americano Antony Blinken, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi "ha insistito sui pericoli di un'espansione regionale del conflitto, le cui conseguenze sarebbero difficilmente immaginabili, indicando che la salvaguardia delle vite umane deve essere la priorità per tutte le parti". Lo riferisce il comunicato del portavoce della presidenza egiziana diffuso al Cairo.

Pizzaballa: "Dubito negoziati risolvano, ma è ultimo treno"

Per la guerra iniziata il 7 ottobre "siamo a un momento decisivo, dirimente, con i dialoghi in corso", dice il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, ospite dell'evento inaugurale del 45/o Meeting di Rimini. "La guerra finirà, spero che con i negoziati si risolva qualcosa: ho i miei dubbi, ma è l'ultimo treno", sottolinea. "Si può andare verso il cessate il fuoco, ma anche verso una degenerazione - osserva -. E' un momento dirimente, per questo dico che è importante pregare, ci resta solo pregare". "Ma il male che ha prodotto questa guerra, l'odio reciproco, il rancore, il rifiuto dell'esistenza dell'altro resteranno, e ci dovranno impegnare tutti".

Wafa, sono 9 le vittime del raid israeliano su scuola di Gaza

Aumentato a nove il bilancio delle vittime palestinesi del raid aereo israeliano di questa mattina su una scuola che ospitava sfollati a ovest di Gaza City: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa sul suo sito.

Iran: eseguite almeno otto condanne a morte in tre giorni

Almeno otto condanne a morte sono state eseguite in Iran tra sabato e lunedì. La pena capitale per cinque condannati è stata eseguita sabato a Yazd, nel centro del Paese, e per altri tre a Shiraz lunedì, portando il numero delle esecuzioni da gennaio ad almeno 381, tra cui 15 per prigioniere donne. Cinque condanne a morte sono state eseguite in seguito ad accuse relative a crimini legati alla droga e tre dei condannati erano cittadini iraniani della minoranza beluci. Gli altri tre, tra cui due cittadini afghani, erano stati condannati per omicidio, secondo quanto hanno riferito sui social media attivisti per i diritti umani. In una lettera all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, quattro organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno chiesto che venga costituito un meccanismo di inchiesta indipendente affinché l'Iran sia ritenuto responsabile delle esecuzioni della pena di morte nel Paese.

Afp, estratti i corpi di 5 uomini e 2 bambini dalla scuola

I corpi di cinque uomini e due bambini sono stati estratti dall'edificio "dopo che un aereo israeliano ha sganciato una bomba al secondo piano dell'edificio (della scuola Mustafa Hafiz) che ospita migliaia di sfollati", ha detto all'agenzia di stampa Afp il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal.

Gaza, Hamas: '7 morti in raid israeliano su scuola'

L'agenzia di difesa civile di Gaza gestita da Hamas ha annunciato che sette persone sono morte nell'attacco dell'esercito israeliano contro una scuola che ospitava sfollati.

Idf, colpito un centro di comando Hamas in scuola a Gaza

L'Aeronautica militare israeliana ha lanciato questa mattina un attacco contro "terroristi che operavano all'interno di un centro di comando e controllo di Hamas" nascosto all'interno del complesso scolastico 'Mustafa Khaft' a Gaza City: lo ha reso noto l'esercito (Idf) su Telegram. "I terroristi di Hamas hanno utilizzato il centro di comando e controllo per pianificare ed eseguire attacchi contro le truppe dell'Idf e lo Stato di Israele", prosegue il comunicato.

Gaza, sale a 40.173 numero morti dal 7 ottobre

Salito a 40.173 il numero dei palestinesi morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità della Striscia di Gaza spiegando che solo nelle ultime 24 ore si contano 34 morti. Sono invece 92.857 le persone che sono rimaste ferite, 114 nell'ultima giornata.

Israele rilascia 33 detenuti, rientrati a Gaza

Sono 33 i detenuti palestinesi rilasciati dalle autorità israeliane e che questa mattina sono rientrati nella Striscia di Gaza. Lo scrivono i media palestinesi spiegando che tra loro ci sono anche due donne. Gli ex detenuti sono entrati nell'enclave palestinese attraverso il valico di Kerem Shalom e sono stati portati allo European Hospital a Gaza.



Segretario di Stato Usa Blinken è arrivato in Egitto

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Egitto per discutere di una tregua a Gaza: lo riporta un giornalista dell'agenza di stampa Afp.

Netanyahu: "Massimo impegno per riportare a casa ostaggi vivi o morti"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che le Idf hanno recuperato i corpi di sei ostaggi dalla Striscia di Gaza e ha inviato le sue condoglianze alle loro famiglie dicendo che ''i nostri cuori soffrono per questa terribile perdita''. Ringraziando attraverso 'X' i soldati israeliani delle Idf e dello Shin Bet per il loro ''coraggio e determinazione'' nell'operazione a Gaza, Netanyahu ha ribadito che "lo Stato di Israele continuerà a compiere ogni sforzo per restituire tutti i nostri ostaggi, sia i vivi sia i morti".

Due palestinesi feriti in raid sul villaggio di Tamoun, Gaza

Tamoun, West Bank, Tubas

©Ansa

Un palestinese ispeziona un negozio bombardato dopo il raid israeliano al villaggio di Tamoun, West Bank, Tubas

Idf confermano recupero corpi 6 ostaggi

Le Idf hanno confermato che sono stati recuperati i corpi di sei ostaggi nella Striscia di Gaza rendendo nota anche l'identità del sesto. Si tratta di Alexander Dancyg, la cui morte era stata confermata il mese scorso dalle Forze di difesa israeliana. Israeliano di origine polacca, nato a Varsavia nel 1948 da sopravvissuti all'Olocausto, Dancyg era uno storico, collaboratore dell'Istituto Yad Vashem, agricoltore e attivo sostenitore del dialogo ebraico-polacco. Rapito da Hamas nel kibbutz Nir Oz, Dancyg aveva subito un intervento chirurgico al cuore diversi anni fa e necessitava di farmaci.

In Polonia aveva ricevuto la Croce d'argento al merito dall'allora presidente polacco Lech Kaczynski. Dopo il suo rapimento, a Varsavia sono stati dipinti diversi murales con l'hashtag "StandWithAlex".

Anche la sua ex moglie e i suoi nipoti erano nel kibbutz durante il massacro del 7 ottobre, ma sono riusciti a sopravvivere nella stanza di sicurezza dove si erano rifugiati, ha raccontato il figlio Ben a Channel 12 News.

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