Israele, Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee viola status quo. Condanna di Usa, Ue e Onu

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Il ministro della Sicurezza nazionale, ministro falco dell'ultradestra ortodossa, ha detto che la sua linea politica prevede che gli ebrei possano pregare nel luogo santo. Ma l’ufficio del premier Netanyahu smentisce: "Non esiste una politica privata di un ministro specifico al Monte del Tempio". Il leader dell’opposizione Yair Lapid: "Mette in pericolo la sicurezza nazionale, la vita dei cittadini, dei soldati e dei poliziotti". Washington: "Inaccettabile". Le Nazioni Unite: "Una provocazione senza motivo"

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Nuova provocazione di Itamar Ben Gvir in Israele. Il ministro falco dell'ultradestra ortodossa ha visitato la Spianata delle Moschee (il Monte del Tempio per gli ebrei), in occasione del digiuno di Tisha B'Av (che ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme), con centinaia di seguaci che si sono prostrati a terra, violando le istruzioni della polizia e lo status quo del sito. Secca la condanna arrivata da più parti: dall’Autorità Palestinese, dagli Stati Uniti, dall’Unione europea e dall’Onu. Ma il ministro della Sicurezza nazionale ha ribadito che la sua linea politica prevede che gli ebrei possano pregare nel luogo santo, mentre le attuali direttive non lo permettono.

Nethanyahu: "Non esiste una politica privata di un ministro"

L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto a stretto giro le dichiarazione del ministro Ben Gvir secondo cui gli ebrei possono pregare nel luogo santo. "L'impostazione della politica sul Monte del Tempio (la Spianata delle Moschee per i musulmani) è direttamente soggetta al governo e al primo ministro", ha detto l'ufficio di Netanyahu, sottolineando che l'evento di questa mattina rappresenta una deviazione dallo status quo vigente e che la politica di Israele rimane invariata. "Non esiste una politica privata di un ministro specifico al Monte del Tempio, né del ministro della Sicurezza nazionale né di nessun altro ministro. È così che è stato sotto tutti i governi israeliani".

Lapid: "Ben Gvir mette in pericolo la sicurezza nazionale"

Il capo dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha affermato invece che "la campagna elettorale di Ben Gvir durante una guerra mette in pericolo la sicurezza nazionale, la vita dei cittadini israeliani, dei soldati e dei poliziotti". Poi ha aggiunto: "Il gruppo di estremisti irresponsabili al governo sta facendo del suo meglio per trascinare Israele in una guerra regionale totale. Queste persone non possono governare un Paese".

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Le reazioni di Onu e Ue

Se  un portavoce dell'Onu ha definito l’accaduto "una provocazione senza motivo", l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell ha scritto su X che "l'Ue condanna fermamente le provocazioni del ministro israeliano Ben-Gvir che, durante la sua visita ai Luoghi Santi, ha sostenuto la violazione dello status quo" e ha ribadito l'appello espresso dai leader Ue al Consiglio europeo di giugno, "affinché lo status quo venga mantenuto, anche per quanto riguarda il ruolo speciale della Giordania".

Usa: "Inaccettabile, distrae dall’accordo sul cessate il fuoco"

Infine, per gli Stati Uniti "è inaccettabile che Ben Gvir sia salito sulla Spianata delle Moschee". Lo ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, in un brieifing con la stampa, sottolineando che "distrae da quello che riteniamo sia un momento vitale per arrivare all'accordo di cessate il fuoco".

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Antony Blinken ha chiesto ad Israele di evitare che il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir compia "azioni provocatorie" come andare sulla Spianata delle Moschee.  "L'ufficio del primo ministro Netanyahu ha chiarito che le azioni del ministro  Ben Gvir non sono coerenti con la politica israeliana. Ci rivolgeremo al governo israeliano per prevenire che incidenti simili accadano in futuro", ha dichiarato in una nota il segretario di Stato americano.

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