Yemen, raid di Israele su Hodeida. Houthi: "Attaccheremo obiettivi civili a Tel Aviv"

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Rischio escalation. Israle rivendica attacchi su città controllata da Houthi. Il portavoce israeliano: "Abbiamo colpito obiettivi militari". Secondo il canale libanese Al Mayadeen, sono state colpite le raffinerie di petrolio del porto. Sono "obiettivi civili" e, come tali, "le forze yemenite risponderanno di conseguenza" rispondono i ribelli. Netanyahu: "Combattere l'Iran e le sue metastasi". Circa 45 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Hezbollah ha rivendicato l'attacco

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Media; 'Israele ha avvisato Usa e altri Paesi dei raid in Yemen'

Israele ha informato prima dei raid contro lo Yemen gli Stati Uniti ed altri Paesi, tra i quali "presumibilmente" l'Egitto ed altri della regione. E' quanto rivela Channel 12, ripreso da Times of Israel, precisando anche che i piani di attacco, preparati in precedenza, sono stati applicati dopo l'attacco di ieri a Tel Aviv. L'operazione è stata approvata oggi dai ministri del gabinetto di sicurezza durante una riunione convocata, in via eccezionale, durante lo shabbat. 

Fonti governo, nessuna partecipazione italiana ai raid in Yemen

Non c'è stata alcuna partecipazione italiana ai raid di Israele in Yemen. Lo sottolineano fonti del governo italiano, secondo cui le notizie che circolano su media elettronici e social in Libano e Paesi arabi su un coinvolgimento di assetti italiani nelle operazioni militari in Yemen sono "informazioni false".

Idf: 'Colpito porto Houthi dove arrivavano armi da Iran'

Il raid israeliano ha colpito il porto di Hodeidah che era "usato dagli Houthi per ricevere le armi trasferite dall'Iran". Lo ha detto l'Idf secondo cui l'attacco "danneggerà le entrate degli Houthi'. L'esercito ha poi spiegato che il raid è stato un "attacco israeliano" e che "gli Usa sono stati informati prima del raid".

Katz: 'Inferto un duro colpo al braccio terroristico dell'Iran'

"Abbiamo inferto un duro colpo al braccio terroristico dell'Iran: colpiremo chiunque ci faccia del male". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "Il terrorismo Houthi - ha aggiunto - danneggia e minaccia non solo Israele ma il mondo intero e interrompe gravemente la libertà di navigazione globale. Fa parte della schiera terroristica regionale gestita dall'Iran, insieme ad altri rappresentanti come Hamas e Hezbollah. L'Iran è la testa del serpente: è quello che arma, addestra e finanzia gli Houthi".

Gallant: 'Incendio Hodeidah si vede in tutto Medio Oriente'

"L'incendio che attualmente brucia a Hodeidah è visibile in tutto il Medio Oriente e il significato è chiaro". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant. "Gli Houthi ci hanno attaccato più di 200 volte. La prima volta che hanno fatto del male ad un cittadino israeliano, noi - ha sottolineato - li abbiamo colpiti. E lo faremo ovunque sarà richiesto". "Il sangue dei cittadini israeliani ha un prezzo. Ciò è stato chiarito in Libano, a Gaza, nello Yemen e in altri luoghi: se oseranno attaccarci, il risultato sarà identico".

Houthi minacciano escalation: "Israele pagherà prezzo"

Gli attacchi israeliani alla città portuale di  Hodeida, in Yemen, controllata dagli Houthi, saranno accolti con una  "escalation". Lo ha detto un funzionario del movimento ribelle sostenuto  dall'Iran, avvertendo che Israele "pagherà il prezzo". "L'entità  sionista pagherà il prezzo per aver preso di mira le strutture civili, e  affronteremo un'escalation con un'escalation", ha detto Mohammed  al-Bukhaiti, membro del politburo Huthi, in un post sui social media.

Gallant ha approvato questa mattina attacco in Yemen

Il ministro della difesa Yoav Gallant ha approvato questa mattina l'attacco dell'aviazione israeliana in Yemen. Lo ha detto il suo ufficio spiegando che la decisione è avvenuta in una riunione con i vertici militari e dell'intelligence.

Netanyahu ha seguito le fasi dell'attacco in Yemen

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha seguito l'attacco in Yemen dalla sede dell'Aeronautica militare al ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo ha fatto sapere il suo ufficio.

Hamas: 'Incendio di Hodeida consumerà Israele'

"Lo Yemen e il suo popolo, guidato dai fratelli di Ansar Allah, stanno pagando il prezzo della loro posizione di orgoglio, onore e difesa della Palestina e del popolo palestinese che sta subendo una guerra nazista di genocidio nella Striscia di Gaza". Lo scrive su Telegram un portavoce di Hamas commentando gli attacchi nella città yemenita di Hodeida, controllata dal gruppo filo-iraniano Houthi. "Lo Stato occupante sarà senza dubbio consumato dall'incendio scoppiato oggi a Hodeida, e l'accumulo dei crimini sionisti significa cambiare i meriti dell'intera equazione". "Che Dio accolga i martiri del popolo di Hodeidah. Sono i martiri della Palestina e dello Yemen. Che Dio guarisca le loro ferite e li ricompensi per il loro eroismo e coraggio con la migliore ricompensa", conclude Hamas.

Israele: abbiamo colpito obiettivi militari Houthi in Yemen

Aerei da guerra israeliani hanno colpito "poco fa obiettivi del regime terrorista degli Houthi nell'area del porto di Hodeida in Yemen". Lo ha detto il portavoce militare israeliano spiegando che l'attacco "è in risposta alle centinaia di attacchi condotti contro Israele nei mesi recenti". "Non ci sono cambiamenti - ha spiegato ancora - nelle linee guida del comando del fronte interno. In caso di cambiamenti avviseremo la popolazione israeliana".

Iran propone referendum nella Palestina occupata

"La soluzione più efficace per porre fine alla crisi nella Palestina occupata è indire un referendum globale con la partecipazione di tutti i principali cittadini e residenti della Palestina", ha detto sabato il portavoce del Ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani. L'osservazione di Kanani è arrivata il giorno dopo che la Corte internazionale di giustizia ha stabilito che la continua presenza di Israele nei territori palestinesi occupati è illegale e dovrebbe finire rapidamente. "Il diritto all'autodeterminazione dei palestinesi è stato continuamente violato da Israele, soprattutto durante la guerra di Gaza", ha affermato, citato dall'Irna, invitando la comunità internazionale e l'Onu "a rendere Israele responsabile e a porre fine all'occupazione della Palestina e dei suoi territori".

Yemen, morti e feriti in raid israeliano su Hodeida

Ci sono ''morti e feriti'' nei raid aerei israeliani sferrati sulla città portuale di Hodeida, nello Yemen occidentale, in risposta al drone lanciato ieri dai miliziani sciiti Houthi contro Tel Aviv, che ha causato la morte di un cittadino israeliano. Lo rende noto il ministero della Sanità dello Yemen guidato dagli Houthi senza indicare un bilancio.-



Media arabi: 'In Yemen in azione gli F35 israeliani'

Secondo il canale libanese Al Mayadeen, affiliato a Hezbollah, responsabili degli attacchi a Hodeida sarebbero i caccia israeliani F35. Il report afferma che sono state colpite le raffinerie di petrolio del porto di Hodeida. Le immagini rilanciate dai media arabi e israeliani mostrano un enorme incendio e denso fumo nero che si leva dai siti colpiti.

Raid in Yemen, tv Houthi cancella riferimento a Usa e Gb

Al-Masirah, la principale emittente televisiva gestita dal gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran, che inizialmente ha attribuito gli attacchi alla città di Hodeida alle forze statunitensi e britanniche, dopo pochi minuti ha cancellato il riferimento a Washington e Londra. Da mesi Gran Bretagna e Stati Uniti conducono raid sullo Yemen con l'obiettivo di colpire i siti da dove vengono lanciati missili e droni dagli Houthi per colpire la navigazione commerciale nel Mar Rosso. Ma, secondo media sauditi e libanesi, in questo caso si tratterebbe di un attacco israeliano dopo che ieri un drone degli Houthi ha raggiunto Tel Aviv uccidendo una persona.

Raid israeliano in Yemen, risposta a drone Houthi contro Tel Aviv

Le forze armate israeliane hanno condotto un raid aereo in Yemen, nella città portuale di Al Hudaydah nell'ovest. Lo riferiscono i media locali parlando di rappresaglia per il drone lanciato dai miliziani Houthi contro Tel Aviv e che ha causato la morte di un cittadino israeliano. Le immagini circolate sui social media mostrano un'alta colonna di fumo che si alza dalla zona colpita in Yemen e controllata dagli Houthi.

Salva di 45 razzi contro Israele, Hezbollah rivendica

Circa 45 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle ultime ore. Hezbollah ha rivendicato l'attacco. L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato che alcune delle esplosioni hanno provocato lo scoppio di incendi. La prima salva di 30 razzi ha preso di mira le alture del Golan settentrionale, alcuni sono stati intercettati mentre altri hanno colpito aree aperte. Una raffica di 10 razzi è stata lanciata contro la Galilea occidentale e altri cinque contro l'Alta Galilea. Gli attacchi non hanno causato feriti.

Idf: oltre 150 terroristi uccisi a Gaza City in una settimana

La scorsa settimana più di 150 terroristi sono stati uccisi durante un'operazione a Gaza City. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando che l'operazione, lanciata all'inizio di luglio, ha previsto anche un intervento nel quartier generale dell'Unrwa.  Oltre all'uccisione di circa 150 uomini armati, le Idf hanno affermato che le truppe hanno demolito più di 100 siti appartenenti a gruppi terroristici e hanno individuato un sito sotterraneo per la produzione di armi.

Gaza. 'Almeno 13 palestinesi uccisi nei campo profughi'

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che almeno 13 palestinesi sono stati uccisi la scorsa notte negli attacchi ai campi profughi di Nuseirat e Al-Bureij nella Striscia di Gaza centrale. Inoltre, l'agenzia di stampa palestinese "Wafa" ha riferito che sei palestinesi sono stati uccisi negli attacchi nella parte settentrionale della Striscia.



Mediterranea, continuano le violenze dei coloni in Cisgiordania

"Continuano le aggressioni israeliane nei Territori occupati in Cisgiordania": è la denuncia di Mediterranea Saving Humans, associazione italiana di promozione sociale che si occupa di migrazioni di terra e di mare. "Ieri la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato illegali gli insediamenti israeliani nei Territori Occupati della Cisgiordania e affermato che Israele ha l'obbligo di mettere fine all'occupazione, evacuare le colonie attualmente esistenti il più rapidamente possibile e cessare la sua politica aggressiva e violenta nei Territori Occupati. E sempre ieri, presso il villaggio di Sheab al Botom, i coloni israeliani hanno attaccato brutalmente alcuni palestinesi, sotto gli occhi dei soldati israeliani che non sono intervenuti per fermare la violenza", sostiene Mediterranea in un comunicato, secondo cui "un colono ha occupato con il suo gregge le terre di una famiglia palestinese distruggendo gli ulivi ancora giovani. Nel momento in cui il proprietario ha mostrato i documenti di proprietà del terreno ed ha cercato di scacciare le pecore che gli distruggevano le coltivazioni, c'è stato l'attacco dei coloni a volto coperto e armati di mazze alle case palestinesi". "Questa è l'occupazione israeliana in Cisgiordania - dichiara Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans impegnata in Cisgiordania con il progetto Mediterranea with Palestine -: aggressioni, violenze e detenzioni illegali da parte dei coloni con la complicità dell'esercito e della polizia contro chi vuole solo vivere sulla propria terra. L'appoggio del governo Netanyahu a queste azioni permette agli aggressori di rimanere impuniti e continuare quotidianamente le loro azioni criminali e le violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione palestinese". 

Qatar accoglie con favore sentenza Cig affinché Israele si ritiri da Cisgiordania

Il Qatar, uno dei mediatori nei colloqui di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ha accolto con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia dell'Aja che ha affermato che "la politica di Israele in Cisgiordania e Gerusalemme Est viola la Convenzione di Ginevra". "Invitiamo tutti i paesi a riconoscere le azioni israeliane come illegali e ad opporsi a esse", ha affermato il Ministero degli Esteri del Qatar. "Chiediamo l'attuazione della decisione della corte e la risoluzione della questione palestinese: una rapida fine dell'occupazione e il riconoscimento di uno Stato palestinese entro i confini del 1967".



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