Elezioni Iran, il riformista Massoud Pezeshkian è il nuovo presidente

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L'ex ministro della Sanità iraniano ha vinto al ballottaggio contro l'ultraconservatore Saeed Jalili. Putin si congratula. Le elezioni erano state convocate anticipatamente dopo la morte in un incidente aereo, il 19 maggio, del presidente Ebrahim Raisi. 

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Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian (CHI È)  ha vinto il ballottaggio delle 14esime elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica, hanno riferito oggi i media statali locali. Pezeshkian ha vinto il ballottaggio per le elezioni presidenziali contro l'ultraconservatore Saeed Jalili. "Tendereremo la mano dell'amicizia a tutti; siamo tutti popolo di questo paese; dovremmo usare tutti per il progresso del paese", ha detto Pezeshkian alla televisione di Stato. Le elezioni sono state convocate anticipatamente dopo la morte in un incidente aereo, il 19 maggio, del presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi. 

 

Le congratulazioni di Putin

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con Massoud Pezeshkian per la sua elezione a presidente dell'Iran e ha espresso la speranza di "rafforzare la cooperazione" con Teheran su tutti i piani, compresa la sicurezza regionale. Lo ha riferito il Cremlino citato dall'agenzia Tass.    

 

La scarsa affluenza e i boicottaggi del voto

Secondo i media l'affluenza sarebbe stata oltre il 40% e l'orario di chiusura dei seggi era stato spostato dalle 18 alla mezzanotte per favorire partecipazione. Molti infatti sono stati gli appelli per boicottare le elezioni da parte degli attivisti della diaspora iraniana all'estero. Anche i più noti prigionieri politici rinchiusi nel famigerato carcere di Evin a Teheran - tra cui la premio Nobel Narges Mohammadi, Sepideh Qolian, Mostafa Tajzadeh, Faezeh Hashemi Rafsanjani e altri 100 - si sono rifiutati di votare anche oggi, come hanno fatto anche quelli nel carcere di Ghezelhesar. Il leader del Movimento Verde del 2009, Mirhossein Mousavi, e sua moglie Zahra Rahnavard, agli arresti domiciliari dal 2010, hanno rifiutato di votare nonostante un seggio mobile sia stato portato nella loro casa. L'attivista politico ed ex detenuto Hossein Ronaghi, in un videomessaggio sulla sua pagina Instagram, ha definito le elezioni un teatrino ridicolo e finto. "La bassa partecipazione è stata una scelta potente delle persone per un cambiamento nel sistema ed è un'espressione di solidarietà per raggiungere la democrazia e la libertà", ha sottolineato Ronaghi. Un gran numero di cittadini e attivisti iraniani ritiene che le elezioni non siano democratiche poiché il Consiglio dei Guardiani, l'organo che sceglie chi può competere nelle elezioni ed è da molti ritenuto estremista, consente solo ad un numero limitato di candidati di partecipare alla corsa. Molti cittadini protestano anche contro i presunti brogli mentre è stato condiviso sui social media l'hashtag #ElectionCircus, che invitava a non votare. 

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